36 - Ombre dal passato

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La porta della nona casa, come se avesse sentito la nostra presenza, cominciò a dischiudersi lentamente, con cigolii di accompagnamento poco rassicuranti. Sentii come se stesse per arrivare un pericolo incombente e letale. Urlai: "Scansatevi dalla porta!!!"

Facemmo appena in tempo a spostarci. Una grossa fiammata, simile a quella di un reattore, o di un Jet, uscì dalla nona casa generando un calore impressionante e incenerendo tutto ciò che incontrava sulla sua traiettoria. Non ci potevo credere: se fossimo rimasti un solo secondo di più potevamo dire addio a tutti i progressi fatti e a tutta la fatica spesa per raggiungere la cima. Sarebbe stata una vera onta se fossimo stati eliminati in un modo così stupido. In tutto questo, il forte desiderio di tornare alla vita vera non si era estinto, anzi. Avevo preso coscienza e nutrivo ardente desiderio di ritornare alla vita vera, con i suoi orari scanditi, le attività e gli imprevisti della vita, con creature del mondo della fantasia confinate nei loro rispettivi mondi. D.S.P. cominciava a farmi capire che tipo era il suo creatore: aggressivo, dispotico, privo di regole e senza alcuno scrupolo.

Ci affacciammo nuovamente, prestando attenzione a qualsiasi marchingegno, trappola o chicchessia ci aspettasse all'interno della casa. Una volta attraversata la porta si richiuse, generando un bel botto e un forte spostamento d'aria. C'era qualcuno, e presto o tardi si sarebbe presentato davanti a noi. Ed era certo che, chiunque giaceva nella nona casa, di sicuro era il secondo al comando, quindi non andava in nessun caso sottovalutato.

"Quindi, il reietto si mostra a noi, finalmente..." disse una voce, che faceva eco nella casa.

"Io non sono un reietto, ma un pentito" rispose Acid.

"Tu quindi sei un pentito, dici? No, te lo dico io cosa sei. Sei un traditore e un omicida!" urlò la stessa voce.

"Perché non ti mostri a noi, Alibi?!" disse seccato Acid.

Traditore e omicida? Acid? Certo che ce ne voleva per accusarlo di cose di questo tipo, eppure fu la prima volta, da quando l'ho incontrato, ad aver perso la pazienza in una situazione del genere.

Rumore di passi, che ben presto si fecero sempre più leggeri, mentre dal fondo della stanza, senza alcuna porta, venne fuori una figura esile e scarna. La faccia che aveva era seriamente danneggiata, ma non capivo se era l'effetto di pixel distorti, o fosse proprio l'essere che avevamo di fronte ad avere deformazioni facciali. Poi mi ricordai di lui. Il giorno che Nick, per la smania di volersi informare per il gioco, feci conoscenza, a mia insaputa, del creatore, ovvero Rudolph Blacksmith, seguito sempre da Alibi, la sua guardia personale. Non potevo credere alla teoria che finalmente aveva delle basi solide: possibile che il creatore del gioco avesse la possibilità di uscire ed entrare in qualsiasi momento nel gioco? Forse era troppo presto per tirare a indovinare, ma tutto mi lasciava presupporre che questa fosse la verità.

"Avanti, Acid, per quanto ancora terrai nascosta la tua vera identità?"

Stentavo a credere che ci potesse essere qualcosa di oscuro che aleggiava nella figura dello zio che non avevo mai avuto occasione di frequentare.

"Alibi, lo sai bene che quello che abbiamo fatto è stato un errore! Mi sono ritirato per la terribile perdita che ho subito... e presto, punirò colui che tanto difendi! Non mi riporterà indietro ciò che mi ha sottratto, ma gliela farò pagare molto cara!" Acid era veramente fuori di sé, tuttavia lo avrei lodato sinceramente per il forte controllo che stava mostrando.

Lo guardai in faccia e gli chiesi: "C'è qualcosa che non va?"

Egli mi guardò in modo diverso, come se, guardandomi, vedesse qualcun'altro al mio posto. Fece cadere la sua spada a terra, producendo un rumore sordo, e disse: "È inutile. Ho cercato di sfuggire agli spettri del passato... ma puoi dire di poter voltare pagina solo se li affronti..."

"Albert, è giusto che tu sappia molte cose. Io, circa venti anni fa, appartenevo a un gruppo di ricerca fondato dopo la laurea in scienze informatiche applicate. Il nostro gruppo era piccolo, solo quattro membri, e oltre a me c'erano Rudolph, Emely e Anthony. Ben presto Emely e io ci innamorammo e ci sposammo, tuttavia non abbandonammo mai il progetto del gruppo, tanto che, durante il viaggio di nozze, continuavamo i nostri studi".

"Di cosa stai parlando? La zia Emely conosce questa storia?" chiesi curiosamente.

"Sì, e ti dirò di più. Il nostro team credeva nel prossimo passo che avrebbe evoluto la tecnologia umana sotto nuovi aspetti, ovvero la possibilità di digitalizzare gli uomini sotto un campo informatico, il tutto in modo controllato, e permettere all'uomo di accedere fisicamente a internet, senza più usare ausili come Exphone o PC. Avevamo anche fondato la teoria secondo cui ogni essere umano ha un potenziale per fondersi in un mondo diverso da quello vero, a patto che rispettasse diverse condizioni, tra cui la capacità di poter misurare e utilizzare l'energia mentale".

"Nel frattempo, io ed Emely potemmo avere la gioia di ricevere un dono speciale, nostra figlia..."

"... Angelica?" risposi, vedendo nello sguardo dello zio Lionel la tristezza in tutta la sua carica negativa.

Annuendo, Acid continuò: "Era un vero miracolo, e la zia Emely, per alcuni anni, lavorò di meno, il tutto per badare ad Angelica, ma nessuno di noi quattro aveva rinunciato all'idea dell'umanità digitalizzata. Vincemmo numerosi premi e riconoscimenti, ottenemmo ingenti somme di denaro, il tutto per far nascere quello che un tempo era conosciuto come il Progetto Zero...".

"Ma Angelica che fine ha fatto?" chiese Gerald, rapito dalla triste storia.

"Purtroppo, avvenne qualcosa che doveva essere evitato. Accade cinque anni fa; Emely e io vedemmo con i nostri occhi l'Alpha del Progetto Zero, una riproduzione perfetta dei luoghi più famosi della terra, come i paesaggi italiani, le foreste americane, le cittadine olandesi, i ghiacciai artici e antartici. Provammo noi quattro, coloro che facevano parte del progetto originale, e i nostri test di energia mentale era a buoni livelli. Per scherzare, Rudolph prese Angelica, e testò la sua energia mentale. Aveva solo undici anni, era appena una ragazzina, e i risultati ci sconvolsero tutti. Aveva totalizzato 2150 punti, un punteggio superiore a quello di Rudolph. Io ed Emely eravamo contrari a usare Angelica come cavia per il Progetto Zero. Infine, io ed Emely lasciammo il gruppo..."

"Fino a quando non venne Angelica stessa da noi!" esultò Alibi, ridendo selvaggiamente.

"Tu hai rapito mia figlia, mostro!" esplose Acid.

"In realtà, è stata lei a venire da me. Aveva scoperto cosa stavamo creando, aveva letto dei documenti che in fondo né Lionel né Emely avevano fatto sparire. Si mise a nostra disposizione per testare il Progetto Zero, ormai prossimo a diventare attivo. Quando Lionel scoprì il tutto, venne come una furia per salvare la sua piccola creatura..."

"Ma non feci in tempo...", continuò Acid. "Venne smaterializzata e digitalizzata nel mondo del Progetto Zero, e in quel momento iniziò a dominare ogni singolo oggetto che avesse un accesso a internet, usandoli ovunque e indipendentemente da dove essi fossero. Mi resi conto che la mia piccola creatura aveva un potere mentale al di fuori di ogni concezione, e riuscì ad accedere allo scopo primario del progetto, ovvero rapire tutta l'umanità, e dominare su di essa".

"Quella ragazzina non doveva ficcanasare, ma solo rimanere al suo posto ed eseguire le istruzioni date!" disse Alibi, digrignando i denti, mentre stava cambiando la sua forma, da un essere umano alto e piazzato diventare un guerriero enorme e armato di una mazza chiodata coperta di Purofuoco, uno dei quattro materiali rari del gioco.

Il peggio era il suo seguito. Alibi sparì all'istante, lasciando posto a tre Mangiainferno. Eravamo preoccupati, visto che uno solo di quelle creature abominevoli aveva 120.000 punti vita; avvenne quella che potrei definire la scena più cruenta al quale io abbia mai assistito. Due Mangiainferno si diressero verso il terzo, e cominciarono a divorarlo davanti ai nostri occhi, ma anch'esso dilaniava le carni degli altri, fino a che non iniziarono a fondersi fra di loro. La creatura che ne venne fuori era ancora più spaventosa di quello che poteva essere un Mangiainferno. Il corpo era pressoché lo stesso, ma al posto delle braccia c'erano i corpi degli altri due, con paio di braccia a entrambi i lati, per non parlare di tre teste, grosse e munite di denti acuminati.

Il nome della nuova bestia era ????????, e i suoi punti vita arrivarono a 1.500.000 . La battaglia finale si stava avvicinando...

D.S.P. (Progetto sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora