14 - Mondo Argento - Snowall

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Sapete quando si dice che le sorprese non vengono mai da sole? Ebbene, se state pensando che si applichi solo in situazioni negative, beh, questa scena esula dalla norma.

Eravamo nuovamente in cinque, la squadra originale. Ci dirigemmo ugualmente verso la bacheca, per vedere se era disponibile una missione. Siccome quel soggetto, che si era presentato a noi come Emanuel ci aveva causato problemi, ora veniva spontaneo domandarsi se la regola dei sei membri in squadra fosse ancora valida.

Il giullare, così come lo abbiamo individuato, era il responsabile delle missioni, e come NPC, era stato programmato per dare indicazioni nelle missioni e concedere le ricompense. Dietro alla bacheca, c'erano i negozi da potenziamento, quelli da cura e quelli del rifornimento. Così io e Demetra potevamo discutere per le missioni, mentre Gerald, Riccardo e il signor Baxter potevano andare ad acquistare qualche rifornimento, o andare a potenziare la proprie statistiche. Riccardo fu quello che scelse quest'ultima opzione.

Demetra guardava la bacheca, costruita in stile antico con le richieste affisse simili a quelle cartacee del mondo reale. Continuavo a ricordare a me stesso che questo era un odioso videogioco e che non avrei dovuto cedere all'idea di accettarli.

C'era davvero il finimondo sulle richieste da accettare: salvataggi, scorta, caccia, rifornimento, costruzione, sfide e investigazioni. All'improvviso, tra le tante, comparve una richiesta di salvataggio, marcata di rosso. Sfortunatamente, la missione di scorta della carovana per Cittàdamantio era stata già completata. Leggendo, scoprii che chi era in pericolo era un SH, sigla che stava per Solitaire Hunter, un cacciatore vagante. Era stato catturato da una banda di Gelotroll delle tundre nei pressi di Snowall, la terra dei ghiacciai perenni. La ricompensa era, in base al salvataggio, la possibilità di integrarlo nella squadra. Dopo lo smacco di Emanuel, non avevo alcuna intenzione di fare squadra con nessuno che non fosse di mia conoscenza. Sbottando dissi: "Demetra, scegli tu la missione. Non ho voglia di incontrare traditori..."

Lei alzò le spalle, un po' come dire 'Agli ordini, capitan schizofrenia'; vide che altri, dietro di noi, trepidavano per accedere alla bacheca, e lei era sicura che volessero la missione di salvataggio del SH. Da brava infame, Demetra estrasse proprio quella missione e la consegnò al giullare, che prontamente la marchiò come prenotata, lasciando gli altri giocatori infuriati. Sorrise beffardamente, tipico di lei.

Una volta pronti, tutti e cinque ci spostammo, alla stessa maniera quando andammo in terra esterna, verso le tundre di Snowall. Una volta arrivati, la prima cosa che sentimmo fu il freddo. Una sensazione bellissima, ma allo stesso tempo disturbante.
"Ragazzi, mi sta succedendo di nuo-!"

E bam, di nuovo un Fierolupo. Attivai la Libercam per esaminare il paesaggio circostante, ma presto mi fermai su di me. La pelliccia era diversa: stavolta ero completamente bianco, con una striscia grigia sui lati. Demetra, invece, aveva optato per una tuta elettronica più snella, meno sfarzosa, ma allo stesso tempo aveva acquisito più agilità.

Rumori di piedi che affossano nella neve ci misero in allerta e io iniziai a ringhiare. Certo, avevo perso il dono della parola, ma almeno sapevo come farmi sentire. Fummo circondati in pochi minuti da diversi ghoul. Ero davvero stupito: come potevano questi esseri, secondo le guide, 'nascere' nelle parti più fetide delle cittadine o nelle zone paludose, essere presenti qui, nel bel mezzo delle nevi? I loro urli malandati, insieme ai loro movimenti innaturali mi fecero salire l'adrenalina alle stelle. Gerald e Riccardo stavano per attaccare, quando Demetra stese la braccia davanti a loro.

Quello sguardo. Giuro che non lo avevo mai dimenticato.

Quando Demetra sfodera quello sguardo, ricordo che sin da piccola era capace di fare l'impossibile. "Lasciateli a me questi omuncoli marci" disse. In pochi istanti, aprì le sue due spade a forbice, e in poche mosse, eleganti e decise, tranciò di netto la vita a tutti i ghoul. Erano rimasti i busti da una parte e i bacini con le gambe dall'altro lato. Solo che non erano sconfitti. Le gambe iniziarono a trasformarsi, facendo uscire delle deformità mostruose. Bocche lunghe, dotate di denti aguzzi e taglienti. I busti invece fecero uscire qualcosa di simile ai tentacoli, solo che a ogni appendice non c'era una punta, ma una bocca e altri denti. 'Che schifezza' pensai. Tim Baxter si richiuse a riccio e cominciò a ruotare sul posto, schiacciando tutti quelli che poteva, mentre Riccardo, dall'alto, sparava i suoi getti infuocati. Una di quelle oscenità non morte sparò il suo tentacolo verso la gamba di Riccardo, azzannandolo e cercandolo di portarlo a terra dove, altri, lo aspettavano per banchettare con le sue carni. Non ci potevo stare a questa sorta di trattamento, così mi scagliai verso quelle mostruosità, dilaniando le carni con i miei artigli. Demetra si lanciò verso il gruppo rimasto, affettandoli meglio di qualsiasi chef. Alla fine di 15 minuti di terrore e sorprese maledette, riuscimmo a fare il punto della situazione. Capimmo che questo gioco non segue le regole, e ci ripromettemmo a vicenda di guardarci le spalle l'uno dall'altro. Nel dubbio che quelle bestie si riformassero dai loro resti, decidemmo di ridurli in poltiglia. E qui vidi l'assurdità.

Riccardo prese fuori dall'inventario una strana boccetta dalla forma curiosa, contenente uno strano intruglio marrone, e lo versò sui resti maciullati e irriconoscibili degli aggressori. Presero fuoco per combustione nel momento in cui entravano a contatto con quel liquido. Nessuno fece domande, e così pensavamo che quello potesse essere uno strumento utile come tanti altri. Demetra toccò davanti a sé, facendo comparire il recap di missione.

Trovare il Solitaire Hunter. Comparve una mappa, segnalando il punto dell'ultimo SOS lanciato. Da bidimensionale, la mappa prese forma, facendoci vedere rilievi, foreste e due villaggi. Uno a terra, l'altro arroccato sulla zanna del puma, uno dei tre rilievi presenti in zona, e il segnale della richiesta d'aiuto proveniva alla base delle montagne. Alzai le orecchie, percependo la presenza di qualcuno. Avevo un sospetto. Avevo il presentimento che stava per succedere qualcosa di malefico. La terra si spaccò sotto ai nostri piedi, e tutti ci scansammo prontamente. La creatura che uscì dalla neve era una creatura gelo di classe A+. La guida che lessi parlava di un Evocageli. Una sorta di eremita, vestito di pelli consumate e dalle pelle bluastra, simile a quella di qualcuno in ipotermia. Alzò le mani e ci scagliò contro una tormenta di neve, e continuò a far questo, scaricandoci contro ondate e ondate di neve. Partii veloce all'attacco, sfruttando anche il manto bianco con cui ero stato rigenerato e comparii dietro al soggetto, mollando un morso al nostro aggressore. Dai 1.800 punti vita, scese a 1.200, mentre Riccardo gli scaricò le fiammate dei bruciatori. Essendo il suo punto debole, venne sconfitto quasi all'istante. Ricevemmo solo 300 Bint a testa. Una ricompensa piuttosto scarsa per la classificazione di pericolosità che gli era stata data. Ormai mi rendevo conto che ci stavamo comportando come una vera squadra, come un orologio fatto da tante ruote dentate che mandano avanti il quadrante per segnare l'ora. Sconfitta la creatura, proseguimmo alla ricerca del disperso...

D.S.P. (Progetto sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora