La Promessa

CAPITOLO 1

DRIIIIIIIIN!
La mia storia inizia qui. Questo è il suono della campanella che mai avrei voluto sentire. E' la campanella dell'ultimo giorno di scuola e questo significa che è arrivato il momento di strapparmi l'Amore dal cuore. 

Mi chiamo Astrid, ho diciotto anni, sono single ma ho il cuore impegnato, come sempre. Sono innamorata del mio compagno di classe. Si chiama Gabriel. Gabriel è bellissimo e, quando vuole, sa essere dolcissimo, anche se il più delle volte si comporta da stronzo menefreghista e calcolatore, che ti prende in considerazione solo quando gli serve qualcosa. 

Gabriel ha uno strano carattere e, dopo quattro anni che lo conosco, non ho ancora imparato a capirlo. E' Giorno e Notte contemporaneamente. A volte salta come un grillo, come se fosse il ragazzo più felice di questo mondo, sorride, ride e scherza con tutti e Dio solo sa quanto lo amo quando è il Giorno. 

Spesso, però, si trasforma nella Notte: è cupo, triste e silenzioso, si rinchiude in sé stesso e non permette a nessuno di arrivare al centro della sua anima e riuscire a capire cosa c'è che non va. Non lo permette neanche a me. 

Ultimamente, io, per lui, non sono niente, ma c'è stato un periodo in cui eravamo l'uno per l'altra l'essenziale, ed è lì che mi sono perdutamente e irrimediabilmente innamorata di Lui. E' successo due anni fa. In quel lasso di tempo io ero debole, mi ero appena lasciata alle spalle il mio primo amore e Gabriel mi ha dato ciò di cui io avevo bisogno: mi ha consolato quando ero triste, riusciva sempre a strapparmi un sorriso in ogni situazione, mi è rimasto accanto e, così, caddi nel mondo in cui avevo giurato di non cadere mai più. 

Sfortunatamente arrivò l'estate e il nostro rapporto cambiò radicalmente: iniziammo a parlare sempre meno, a evitarci e a cercarci solamente con lo sguardo. Lui mi aveva dimenticata, mentre io provavo ancora quel folle sentimento che mi aveva legato il cuore. Aveva vissuto avventure, conosciuto nuove ragazze mentre io mi trovavo , di notte, a piangere perché sentivo la sua mancanza. Quanto sono stata stupida. Iniziai a provare un sentimento di amore e odio nei suoi confronti e, la maggior parte delle volte, era l'odio che prevaleva sull'amore. Ero accecata da una folle gelosia verso tutto il genere umano, bastava una parola, un sorriso o uno sguardo rivolto altrove, a farmi scattare come una molla e ad accendere il fuoco dentro il mio petto, fuoco che iniziò a bruciarmi e a uccidermi lentamente. 

Per questo motivo sono arrivata ad una decisione drastica: ho deciso che, alla fine del quarto anno di Liceo, avrei dovuto dimenticarmi del mio bellissimo Amore impossibile.

L'amore non corrisposto è uno schifo. E' la parte peggiore dell'amore. Perché tu sei lì, lo vedi che scherza con tutte le altre mentre tu sei nell'ombra, a chiederti che tipo di problemi tu abbia ... finché prendi una decisione: decidi di smetterla, di tagliare i ponti, perché quello è un amore malato, che ti indebolisce e ti uccide lentamente. 

Ma poi Lui ti sorride e, Dio, lo fa con il sorriso più bello e dolce che ha ... ed è lì, in quel momento, che capisci che è inutile, che lo ami troppo e ricominci a sperare perché, in fondo, è l'unica cosa che puoi fare. Si dice: "Meglio aver amato e poi perduto, che non aver mai amato" ma io non sono d'accordo perché, invece, penso: "Non innamorarti, cadi da un ponte, fa meno male".

"Ed eccoci qui. E' arrivato il momento che ho tanto temuto. In questi ultimi mesi ho cercato di far rallentare il tempo per non far arrivare questo giorno. Ho cercato in tutti i modi di percorrere la via più facile, quella di aspettarti inutilmente per sempre: il mio cuore non è ancora pronto a lasciarti andare ... ed ora eccomi qui, incatenata a Te, incapace di muovere anche solo un passo senza averti accanto.
Sono incoerente. Sono debole. Sono innamorata di Te." Non ci posso fare nulla, questo è quello che penso.