CAPITOLO 47

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Caro Aiden,

ti sto scrivendo questa lettera anche se so che, probabilmente, non te la manderò mai e finirà insieme a tutte le altre lettere che ho scritto e che non ho mai avuto il coraggio di inviare. 

Il motivo per cui ti scrivo non è semplice da spiegare perché anche scriverlo mi provoca dolore. E immagino il tuo viso mentre leggi queste parole. E sento il tuo cuore battere forte perché sai già che quello che devo dirti non ti piacerà. E sento le tue mani tremare perché sei intelligente e già hai capito cosa stai per leggere. Immagino te mentre ti siedi alla scrivania e appoggi il viso alle mani come fai sempre quando sei triste o arrabbiato o preoccupato. Riesco quasi a vedere i tuoi occhi che diventano bui, sempre più bui, man mano che leggi queste parole. 

Hai già capito, lo so.

E io non ho il coraggio di scriverlo perché, se lo scrivessi, diventerebbe reale. Ed è di questo che ho paura. Ho paura che tu possa allontanarti da me. Ho paura di star sbagliando tutto. 

Il cervello dice di non farlo. Ma il cuore, oh, il cuore mi dice "buttati". Non ho ali per volare e so che, se non ci sarà nessuno a prendermi, mi schianterò al suolo. Di nuovo. E, questa volta, potrei morire.

Caro Aiden, avevi ragione. Come sempre. Non ho ancora fatto pace con il mio passato e, finché non lo farò, non posso tendere le mani al futuro. Nel mio passato c'è una persona della quale non posso ancora fare a meno. Ho bisogno di lui. Sento di aver bisogno di lui come sento che ho bisogno di respirare per vivere. 

Caro Aiden, mi dispiace. Non ti meriti di soffrire. Non dopo quello che hai dovuto passare. Ma sento che se non ci lasciamo ora, più andremo avanti e più sarà difficile trovare il coraggio di farlo, e so che rimpiangeremo entrambi di non averlo fatto quando era possibile. Soffriremmo ancora di più. E ci sarà altro a dividerci. Sarà il rancore. Io ti accuserò di avermi trattenuta a te contro la mia volontà, di non avermi fatto vivere il mio vero amore. Tu mi accuserai di non averti mai amato. È necessario. Fa male. E mi dispiace. Ma è necessario.

Caro Aiden, amo un altro. E non riesco a sopportare di stare con te mentre amo lui. Non riesco a mentirti. Non riesco a guardarlo negli occhi perché vedo te. Sento il cuore che mi si stringe ogni volta che ti parlo al telefono e sono costretta a nascondere cosa provo davvero. 

Caro Aiden, non ti amo più. E questa è una cosa che mi logora. Logora te come logora me. E mi uccide lentamente. Ho provato in tutti i modi a soffocare questo sentimento. Ho provato in tutti i modi a dimenticarlo. A eliminarlo dalla mia vita. A cancellare il passato. Ma non ce la faccio. È troppo forte. È più forte di me.

Caro Aiden, mi sento terribilmente in colpa per quello che ti sto facendo passare. Tu mi hai aiutata a risollevarmi dall'abisso nel quale ero caduta. Grazie a te sono tornata a sorridere. A vivere. È merito tuo se adesso sono tornata la ragazza solare di una volta. È merito tuo se sono diventata più forte. Io ho bisogno di te e avrò sempre bisogno di te. Ma ti devo lasciare andare perché io non sono la ragazza adatta a te. E sono sicura che troverai il tuo vero amore che è là, nascosto da qualche parte e che, purtroppo, non sono io. 

Caro Aiden, mi mancherai. Mi mancheranno le tue parole. Le tue braccia possenti pronte a stringermi sempre. Mi mancheranno le tue carezze. I tuoi baci. Le dolci parole che mi sussurravi all'orecchio Mi mancherà non cantare più per te. Mi mancheranno le facce buffe che facevi per farmi ridere. Mi mancherà tutto di te. Ma non posso avervi entrambi. 

Ho dovuto scegliere. E ho scelto lui. Forse perché era più facile. Forse perché era più conveniente.

Ma lo amo. Come ho amato te.

Poso la biro.
Rileggo la lettera.
La piego.
La metto nel quaderno.
Nessuno la troverà mai.
Nessuno la leggerà mai.
Aiden non la leggerà mai. 

"Un amore finisce com'è cominciato, con una domanda alla quale non si sa dare una risposta: all'inizio è "Mi sono innamorato di te?" e alla fine è "Ti amo ancora?" La risposta alla prima domanda è "Sì", se ci domandiamo se siamo innamorati di una persona conosciuta da poco significa che lo siamo almeno un poco, ma se dopo un anno o venti cominciamo a domandarci "L'amo ancora?" la risposta è quasi certamente "No". Perché quando si ama non si fanno domande, si vive. Le domande presuppongono un dubbio e il dubbio mal s'accorda con l'amore. L'amore per essere tale è incondizionato, perdona tutto all'amato, fino alla follia."

Jack Folla

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