CAPITOLO 11

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Entriamo nella hall e ci guardiamo intorno. Ci troviamo in una stanza ovale, con le pareti adornate da una miriade di quadri che ritragono il mare in ogni suo stato: calmo e pacifico e violento e tempestoso. 

Alla nostra destra e alla nostra sinistra sono situati poltrone e divani bordeaux, soffici e accoglienti. Alla nostra destra, vicino a una poltrona, c'è anche una libreria che straripa di libri di ogni genere.

Di fronte a noi è situato il bancone, dietro al quale è seduta una giovane e bella donna che sta scrivendo al computer. In sottofondo c'è una lieve musica che accarezza i nostri timpani e rilassa.

Io cammino con il naso per aria, osservando tutto ciò che mi circonda e, nella mia infinita goffaggine, inciampo nel tappeto e quasi cado a terra. La donna se ne accorge perché emetto un mezzo urlo e le mie amiche si mettono a ridere a crepapelle. Lei ci fa un sorrisone, stirando le labbra carnose color rosso fuoco. Si alza dalla sedia e si toglie gli occhiali tondi e zebrati, venendoci incontro.

<<Buongiorno mie care ragazze, avete una prenotazione?>>
Ginevra fa un passo avanti e risponde alla domanda.
<<Sì, salve, abbiamo prenotato una camera per quattro a nome Moretti.>>
Moretti è il cognome di Ginevra, infatti è stata lei a chiamare l'albergo Roma per avere tutte le informazioni necessarie e per prenotare la camera.
<<Ah sì, siete le nostre quattro adorabili ragazze che dovevano arrivare oggi e sì, in effetti siete arrivate. Molto bene! Io sono Gemma, la proprietaria di questo meraviglioso hotel!>>
Ride sonoramente, buttando la testa all'indietro e scuotendo i perfetti boccoli color biondo platino. 

Noi ci guardiamo e ridacchiamo per essere gentili e intanto pensiamo se, per caso, non siamo mica finite in una gabbia di matti.
Gemma ritorna seria per un attimo, come se avesse captato i nostri pensieri e poi ci sorride amabilmente, unendo le mani all'altezza del petto.
<<Comunque, fatemi controllare la vostra prenotazione.>>
Dice dirigendosi al computer, tacchettando con i tacchetti a spillo sul pavimento di marmo.
<<Allora, vediamo un pochino ... Moretti ... Moretti ... Moretti>>
Dice il cognome di Ginevra quasi canticchiando tra sé fino a che lo trova.

<<Ah sì, eccovi. Camera 214, ultimo piano. La vostra camera è già pronta e aspetta solo di accogliervi. Da quella parte, alla vostra destra dopo la porta, c'è l'ascensore. Chiamerò subito qualcuno che vi porti in camera le valigie ... AIDEN, VIENI SUBITO QUI'!>>
Noi ci avviciniamo all'ascensore e sentiamo Gemma gridare:
<<BUONA PERMANENZA E BENVENUTE ALL'HOTEL ROMA!>>

Appena l'ascensore si chiude, io e le ragazze ci guardiamo e scoppiamo in una fragorosa risata.
<<Oh mio Dio, ma quella è fuori di testa!>>
Esclama Lara con le lacrime agli occhi.
Continuiamo a ridere fino ad arrivare alla nostra camera, imitando Gemma.

La nostra camera è piccola ma accogliente. Appena apriamo la porta ci troviamo immerse nell'azzurro: le pareti sono azzurro cielo, adornate da qualche quadro; le coperte del letto matrimoniale, che verrà condiviso da Monica e Ginevra, e del letto a castello, nel quale dormiremo Lara ed io, riprendono i colori della pareti, sfumando dall'azzurro chiaro al blu notte; ciò ci da un senso di tranquillità immensa. 

Il letto a castello è di fianco alla porta d'entrata e, vicino, c'è il letto matrimoniale. Di fronte ai due letti è posizionato un grande armadio che, fortunatamente, sembra abbastanza spazioso visto tutti gli abiti che Monica si è portata nelle sue quattro grandi valige. Di fianco all'armadio è appeso al muro un enorme specchio ovale che sarebbe capace di rifletterci tutte e quattro insieme. A lato dello specchio, invece, c'è il bagno che, a differenza della stanza, è tutto rosa. Di fianco al bagno c'è una grande porta finestra che possiamo attraversare per andare sul nostro balcone e, per concludere, di fianco alla porta finestra, c'è una scrivania di legno.

<<E' una cosa fantastica!>>
Urla Monica mentre si butta a peso morto sul letto, seguita a ruota da Ginevra che, tra le risate e gli urli di Monica, le si butta addosso. 

Lara, invece, inizia a curiosare ovunque, in ogni angolo della stanza e in ogni cassetto della scrivania e dell'armadio, alla ricerca di non si sa che cosa. 

Io saprei cosa cercare, o meglio, chi cercare, ma sono certa che ciò che desidero non lo troverei in questa stanza, nascosto in qualche angolo segreto e coperto di polvere. Sorridendo, chiudo la porta e mi dirigo sul balcone. La vista è mozzafiato: la nostra camera si trova direttamente sul mare.

<<Ragazze, facciamo subito una foto!>>
Lara è già pronta con la macchina fotografica in mano e Monica e Ginevra, finendo di fare la lotta sul letto, ci raggiungono.
<<Dobbiamo immortala questo momento.>>
Sul balcone siamo tutte e quattro insieme, ci abbracciamo e sorridiamo all'obbiettivo, felici veramente.

"E' a questo che servono gli amici, no? Una vita senza avventure è noiosa, il minimo che un amico possa fare è portare un pò di disordine nel tuo cuore." 

  Guilty Crown  

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