E' sera e sto camminando avanti e indietro per tutta la casa, in attesa che i genitori di Monica vengano a prendermi per portarmi alla festa. So che non mi piacerà perché è una festa con musiche da discoteca dove tutti ballano e bevono, bevono e ballano e nessuno si diverte davvero, se non per merito dell'alcol, ma il solo pensiero di poter rivedere Gabriel, mi spinge ad andare.
Ho un vestito lungo color corallo e dei sandali bassi bianchi, il mio trucco è leggero e quasi non si vede e i miei capelli biondi, sono lasciati cadere morbidamente sulla schiena. A lui piacciono le ragazze semplici e, più semplice di così, non lo posso essere. Questa è la mia ultima possibilità.
Sento la macchina di Monica su per il vialetto di casa mia e inizio a saltellare da un piede all'altro. Sono emozionata e agitata, come se dovessi affrontare un esame importante e, forse è proprio così: devo affrontare e superare il suo esame e, probabilmente, è quello più importante di tutti.
In macchina nessuno parla, si percepisce la mia tensione e Monica mi guarda sorridendo.
<<Stai tranquilla Astrid.>>
Io faccio un respiro profondo e annuisco. Non vedo l'ora di vederlo. Non vedo l'ora che mi veda, perché, questa sera, mi sento carina e sono fiduciosa nelle mie capacità. Questa sera ci potrei riuscire.⁂
Arriviamo alle 21.00 nella cascina, addobbata a festa, di Vanessa. Entriamo dal cencellone di metallo in un giardino pavimentato contornato da una striscia d'erba sulla quale sono appoggiate panchine di pietra all'ombra degli alberi. alla nostra destra c'è un portico sotto al quale si trova un lungo tavolo su cui sono appoggiate numerossissime bottiglie dell'alcol più svariato. Di fronte, c'è la pista da ballo già addobbata da ragazze e ragazzi che si dimenano al ritmo della musica che fuoriesce dai dischi che il Dj sta scegliendo.
Gabrielnon è ancora arrivato, così andiamo da Vanessa, la salutiamo e le auguriamo buon compleanno, poi andiamo dalle nostre compagne diclasse e le salutiamo. Dopo una ventina di minuti dal nostro arrivo, Lara, che è la più entusiasta di tutteperché c'è un banco pieno di bottiglie d'alcol che riuscirà, forse, a saziare la sua sete prepotente di cocktail, si unisce a noi insieme ad Aurora, un'altra nostra compagna di classe.
<<Ragazze, andiamo a bere?>>
Chiede strofinandosi le mani mentre punta, con lo sguardo di un'aquila, una gigante bottiglia di Belvedere.<<Io passo.>>
Mormoro e le mie amiche annuiscono senza fare domande perché sanno che la mia tolleranza dell'acol è pari a zero.
<<Anche io>>
Si aggrega Aurora che si proclama astemia da quando l'abbiamo conosciuta. Non impediamo, però, a Lara e Monica di andare al tavolo e prendersi un bicchiere di Coca Malibù ciascuna.Alle 22.00 circa, Gabriel non è ancora arrivato. Alla festa siamo, più o meno, una cinquantina di persone ed io non conosconessuno, a parte le mie dieci compagne di classe che, a differenza di me, sitrovano a loro agio e si stanno divertendo un mondo. Monica e Lara sorseggiano il loro drink mentre Aurora ed io le guardiamo. Ci stiamo annoiando tutte e quattro, la musica è altissima e non riusciamo neanche a parlare tra di noisenza urlare. Il mio genere di festa, proprio.
Continuo a guardare l'orologio e a controllare il cancello dal quale entrano tutti gli invitati alla festa ma, di Gabriel, neanche l'ombra.
"Gabriel, dove sei finito? Io sono venuta qui solo per te e tu non tifai vedere? Ti prego, arriva in fretta, allietami questa serata."
<<Che si fa? Balliamo?>>
Chiede Aurora. Io mi stringo le braccia al copro e tento di entrare nel muro al quale sono appoggiata scuotendo, in modo deciso, la testa.
<<Dai Astrid, cosa sei venuta a fare? Il muro sta su anche senza la tua schiena>>
Mormora Lara con tono stizzito. Lara ed io siamo amiche ma abbiamo caratteri così tremendamente diversi che, se stiamo nello stesso posto per troppo tempo, rischiamo di andare a fuoco. Ingoio la bile di nervoso che mi ha fatto salire e mi lascio trascinare in pista. Io adoro ballare, ma quando sono a casa, da sola e con la mia musica. Quici sono troppe persone che mi guardano, che mi giudicano, che mi additano e ame questo non va bene, per cui mi limito a spostare il mio peso e il mio corpoda un piede all'altro. E che nessuno si lamenti, è già tanto se sono qui.
STAI LEGGENDO
La Promessa
Ficção AdolescenteAstrid è una ragazza come tante altre: frequenta il liceo, è circondata da amici e ha una migliore amica che è come una sorella, per lei...tra i banchi di scuola, però, Astrid si innamora di Gabriel, il suo bellissimo compagno di banco. Il suo amore...