CAPITOLO 14

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<<Salve signorina, tutto bene?>>
La signora Gemma scolla per un momento lo sguardo dal suo computer e si rivolge a me masticando una gomma. Io mi fermo davanti a bancone, avvolta nella mia salvietta e sgocciolando sul tappeto come un cane bagnato e le sorrido.
<<Sì sì, grazie. Tutto bene. Sto andando a fare la doccia. A dopo.>>
<<Ah sì, va bene. Buona doccia allora. E non affogare. Ahahah, ma come sono simpatica.>>
Scuote la testa ridendo da sola e si rimette a lavorare al computer, sempre masticando freneticamente la gomma. Io sorrido e mi dirigo verso l'ascensore, che però è occupato, quindi decido di prendere le scale.

Arrivo in camera con ilfiatone. Apro la porta e mi butto sul letto, guardando il soffitto. "Suvvia Astrid, sbrigati, altrimenti chi lasente Ginevra se ritardo i turni?!" Mi decido ad alzarmi e ad andare indoccia. 

Apro la porta del bagno, mi tolgo il costume e lo metto in ammollonell'acqua del lavandino, insieme a un po' di detersivo per poterlo lavare. Poi guardo il miocorpo nudo allo specchio.<<Oh mio Dio, sembro un'aragosta.>>
Solo un giorno di mare e già sono rossissima.
<<Io e la mia maledetta mania di non mettere la crema solare.Uffa.>>
Anche il viso è rosso, soprattutto sotto gli occhi. A sorridere mi brucia unpo'. Mi farò mettere il doposole daMonica, appena arriva.

Lascio andare l'acqua nella doccia ed entro, assaporando il piacere dell'acqua fredda sul mio corpocaldo. Senza rendermene conto, inizio a cantare. Canto forte, come quando sonoa casa da sola, incurante delle orecchie dei vicini di camera e di coloro chesono sotto il nostro balcone. Canto perché mi libero da tutte le emozioni.Canto perché sono felice. Oggi riesco anche a prendere le note più alte che,solitamente, non riesco a fare. Magari l'aria del mare mi ha fatto bene, oppurel'acqua salata che ho bevuto ha scaldato la mia voce. Canto anche se l'acquadella doccia mi riempie la bocca. Canto non pensando al vapore che mi avvolge.Canto con gli occhi chiusi e usando lo shampoo come microfono. Cantoimmedesimandomi nella canzoni. Canto e riesco a togliere la maschera che portosempre. Canto e ritorno me stessa. Continuo a cantare anche quando finisco diinsaponarmi e a sciacquarmi. Esco dalla doccia e, mentre mi attorciglio icapelli e il corpo in una salvietta candida, continuo a cantare. Non possofarne a meno. 

Mentre canto, ballo, muovendo il corpo mentre cerco di non farscivolare la salvietta. Esco dal bagno e la voce mi si strozza in gola. La notapiù alta della canzone che sto cantando muore mentre attraversa le mie cordevocali e non riesco più a emettere un solo suono piacevole, se non un urlostrozzato e sorpreso. 

Non sono sola in camera. E la persona che è con me non èMonica, né Ginevra, né Lara. 

È Aiden.     

"Balla come se nessuno ti stesse guardando,
ama come se nessuno ti avesse mai ferito,
canta come se nessuno ti stesse ascoltando,
vivi come se il paradiso fosse sulla terra."

  William W. Purkey.  

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