<<Monica, hai finito di preparare la valigia?>>
Sono a casa della mia amica con Ginevra e Lara e la stiamo aspettando ansiosamente per poter partire alla volta del mare.
<<Arrivo, arrivo!>>
Monica scende dalle scale ed è in tenuta marinaresca: indossa un vestitino corto a righe bianche, blu e rosse, un paio di occhiali da sole da diva, che farebbero diventare verde d'invidia persino Angelina Jolie, un cappello di paglia azzurro con un'ala talmente grande da poter proteggere dal sol leone tutte e quattro noi e un paio di sandali bassi che riprendono il colore del cappello e, nella mano destra, impugna un ventaglio bianco. Dietro di lei spuntano i suoi genitori con due valige ciascuno.Lara, Gin e io iniziamo a ridere a crepapelle e dobbiamo appoggiarci ai nostri bagagli per non ridere.
<<Monica, guarda che non siamo ancora al mare!>>
Urla Lara con le lacrime agli occhi.
<<E guarda che non andiamo in Grecia, ma a Rimini!>>
Sghignazza Ginevra mentre si sventola con la mano, per prendere il giro l'amica.
<<E poi stiamo via solo due settimane, non un mese, cosa te ne fai di quattro valige solo per
te?>>
Le sorrido mentre mi rialzo dai bagagli.<<Ragazze, fateglielo capire voi, noi ci abbiamo provato!>>
La mamma di Monica è sempre stata simpatica e gentile con tutte noi.
<<Oh tu e papà siete così antichi! Sono giovane e voglio godermi queste vacanze!>>
Sfoggia un sorriso magnifico a trentadue denti.
<<Ho ragione o non ho ragione?>>
Ci guarda mentre abbassa gli occhiali da sole.
<<Tesoro, guarda le tue amiche, hanno solo una valigia per uno. Mi sembrano più ragionevoli.>>
<<Papà!>>
Monica alza gli occhi al cielo. Non sopporta che nessuno la contraddica davanti a qualcuno che conosce e ciò vale anche per i suoi genitori, soprattutto davanti a noi.
<<Davide e Marika, non preoccupatevi, per noi non è un problema.>>
Sorridiamo tutte e tre in modo convincente.<<Ginevra, sicura che ci starete in macchina in quattro e con tutte queste valige?>>
Ginevra ride di gusto.
<<Sì, non preoccupatevi, la mia macchina sembra piccola ma, in realtà, è molto comoda.>>
<<Al massimo lasciamo Monica sul marciapiede se saremo scomode!>>
<<Ah ah, molto carina Astrid!>>
Monica mi fa la lingua e ridiamo tutti.
<<Okay, cari genitori, è ora di partire. Vi saluto e ... ci si vede tra quindici giorni!>>
Monica si dirige sculettando verso la porta.
<<Ragazze, mi raccomando ... tenetela d'occhio, ci sembra troppo entusiasta per questa vacanza.>>
<<Non preoccupatevi, ci pensiamo noi!>>
Salutiamo i genitori di Monica, mentre la loro figlia ci urla dal cortile<<RAGAZZE, IL TELETRASPORTO NON L'HANNO ANCORA INVENTATO! SBRIGHIAMOCI!>>
E i suoi genitori le urlano di rimando
<<MONICA FAI LA BRAVA!>>
Scoppiamo tutti a ridere e, successivamente,ci fiondiamo fuori dalla porta, pronte a una nuova avventura.⁂
<<Lara cambia musica, questa fa schifo!>>
Le dico dopo un quarto d'ora di tunz tunz sparato ad alto volume nelle orecchie. Ginevra guida, Lara comanda la radio e Monica ed io sediamo placidamente nei sedili posteriori, divise da una valigia di Monica.
<<Tesoro, se tu ascolti musica da sfigati non è colpa di nessuno!>>
Ribatte Lara in modo acido.Mi indigno: nessuno può criticare la musica che ascolto, perché, a volte, è lei che mi fa compagnia nei noiosi pomeriggi estivi e invernali e primaverili e autunnali.
Ammetto che i miei gusti musicali siano particolari, visto che ascolto musica vecchia come Battisti, Venditti o De André e, nel frattempo, non so neppure che voce abbia Madonna, Beyoncé o Rihanna ma, anche se ascolto canzoni più vecchie di me, non significa che siano brutte o da sfigati. Non mi interessa se sono preistoriche o fuori moda: io le ascolto perché mi fanno provare delle emozioni.

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La Promessa
Teen FictionAstrid è una ragazza come tante altre: frequenta il liceo, è circondata da amici e ha una migliore amica che è come una sorella, per lei...tra i banchi di scuola, però, Astrid si innamora di Gabriel, il suo bellissimo compagno di banco. Il suo amore...