<<Astrid, finalmente, ci hai messo un secolo.>>
<<Cosa dovevi fare ancora?>>
Ginevra e Lara mi guardano incuriosite cercando di capire cos'ho di diverso.
<<Scusate, dovevo finire di truccarmi e ci ho messo tanto.>>
Deglutisco cercando di nascondere l'emozione che provo a causa del mio incontro di poco fa. Posso raggirare Lara, posso raggirare Ginevra, ma non posso incastrare Monica che incrocia il mio sguardo e mi guarda profondamente. Nota subito il mio scombussolamento e capto la sua domanda: "Che cosa ti è successo?" Io le annuisco facendole capire che dopo risponderò a tutte le sue domande.
<<Bene, andiamo a divertirci?>>
Propone Lara. E la nostra risposta corale è:
<<SI'!>>Lara e Ginevra si incamminano ed escono per prime dall'albergo mentre Monica mi afferra per un braccio cacciandomi le unghie colorate nella carne. Io faccio una smorfia e la trascino fuori. Anche senza guardarla percepisco il suo sguardo chiaro su di me e riesco anche a sentire la confusione che ha nel cervello: "Cosa le sarà successo? Perché non me lo dice? Perché è salita in camera da sola? Perché ci ha messo tanto a scendere? Perché ha lo sguardo perso? Perché è così silenziosa? Dai Astrid, dimmelo, dimmelo, dimmelo! Perché non risponde alla mia domanda? Astrid, me l'hai promesso, suvvia! DIMMELO."
Quando noto che Ginevra e Lara sono abbastanza lontane e non possono sentire ciò che devo raccontare a Monica, mi volto verso di lei e reggo il suo sguardo.
<<Ok, allora, devo raccontarti una cosa.>>
Sento Monica in fibrillazione e inizia a saltellare mentre mi cammina a fianco.
<<Dimmelo!>>
Respiro e inizio a raccontare. Racconto del motivo per il quale sono scappata di sopra, di quanto mi sono sentita stupida e di come mi sono insultata da sola, dell'apparizione di Aiden e di come mi ha consolata amichevolmente, dei miei movimenti insicuri in camera mentre continuavo a pensare all'accaduto, di come il mio cuore ha iniziato a galoppare, del bigliettino che tengo ancora stretto tra le mani sudate e di come, alla fine, ho inserito il suo numero nel mio telefono. Monica mi guarda sbalordita e, allo stesso tempo, sognante. So che si sta immaginando la scena e, a volte, sospira languidamente, come se fosse lei la protagonista del mio flash back.Quando finisco il mio racconto, vedo che lei è raggiante.
<<Lui è il chiodo!>>
Io la guardo e le sorrido dolcemente.
<<No, non può essere lui il chiodo.>>
Lei sembra delusa.
<<Ma perché no?>>
La mia risposta è semplice e logica.
<<Perché non mi piace.>>
Semplice, logica ma, forse, non del tutto vera.
<<Dai Astrid, si vede che provi almeno un po' di sentimento nei suoi confronti.>>
<<Ancora con questa storia, Monica? Te l'ho già detto prima: non mi interessa.>>
<<E ti sei dimenticata di quello che mi hai detto sessanta secondi fa? Di come ti ha dato fastidio quando prendevano in giro il suo nome?>>
Io apro la bocca per rispondere ma le parole muoiono sulla mia lingua e non sono in grado di emettere neanche un suono.<<Prova ancora a smentirlo, adesso. Ti piace!>>
So che non riuscirò mai a vincere una battaglia contro Monica perché entrambe vogliamo sempre avere l'ultima parola e, di solito, le nostre discussioni terminano con un "Si, vabbé." Oppure con "Sì, hai ragione tu." O "Come vuoi." Quella più stanca di battibeccare dà sempre ragione all'altra per smettere di litigare e, così, le nostre liti non hanno mai una vera fine. Questa volta tocca a me. Questa volta sono io quella stanca. Questa volta sono io quella che non ha voglia di combattere.
<<Okay. Come vuoi.>>
Monica mi sorride e ridacchia e continuiamo a camminare cambiando argomento. "Tanto so che ho ragione io" penso tra me e me.⁂
Questa sera, visto che è la prima sera e siamo stanche a causa del viaggio, decidiamo di fare un semplice giro per il paese, tanto per iniziare a orientarci. Ginevra, ovviamente, si fionda con il naso appiccicato a tutte le vetrine e le mani che toccano ogni singolo oggetto alle bancarelle, nello shopping più sfrenato e, a fine serata, lei ha già comprato un braccialetto, un vestito, una collana e un anello quasi per ogni dito sia delle mani che dei piedi.

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La Promessa
Teen FictionAstrid è una ragazza come tante altre: frequenta il liceo, è circondata da amici e ha una migliore amica che è come una sorella, per lei...tra i banchi di scuola, però, Astrid si innamora di Gabriel, il suo bellissimo compagno di banco. Il suo amore...