CAPITOLO 39

33 1 1
                                        

E' il secondo giorno di scuola e io sono ancora più in ansia di ieri perché so che dovrò rivedere Gabriel e che, probabilmente, vorrà finire il discorso.

Appena arrivo a scuola, infatti, lui mi viene incontro e, prima del suono della campana, mi tira in una zona isolata dove nessuno potrà sentirci.

<<Dobbiamo finire il discorso di ieri.>>
Sussurra.
<<Mi hai chiesto se mi sono pentito di essermi messo con Angelica ... beh, la mia risposta è ... >>
Lo fermo prima che possa continuare.
<<Senti, non mi interessa, okay?>>
Monica ha ragione: devo stare lontana da questa storia perché, conoscendomi e conoscendo l'effetto che Gabriel ha sempre avuto su di me, rischierei di cadere, di nuovo, ai suoi piedi e non me lo posso più permettere.

<<Come scusa?>>
Chiede lui confuso.
<<Non voglio sapere. Basta. È finita. Tu hai lei e io ho lui. Finiamola di ferirci. Abbiamo fatto le nostre scelte. Abbiamo preso strade diverse. Tutto ciò che avrebbe potuto esserci tra di noi, non ci sarà mai.>>
Gabriel impallidisce e boccheggia come un pesce fuori da''acqua.
Ops.

<<Tu sei fidanzata?>>
Annuisco convinta.
<<Con chi? Da quando? Chi è?>>
Ma perché tutti mi devono sempre fare un interrogatorio?
<<Senti, con chi sto io sono fatti miei, okay? Tu non sei nessuno per me. Sei solo fumo.>>
Gabriel mi sembra leggermente frastornato dopo le mie parole. Mi spiace farlo soffrire, ma è la verità. 
Forse.

Accarezzo la mia collanina. Gabriel la nota e la prende in mano, osservandola bene.
<<Te l'ha regalata lui, questa?>>
Chiede. La stringe così forte che ha le nocche bianche. Io gliela strappo di mano con violenza. È mia.
<<Sì.>>
Rispondo con sfida.
<<Voglio sapere chi è.>>
Mi blocca contro il muro.
<<Non ti riguarda!>>
Urlo.
<<E invece mi riguarda!>>
Urla lui.
<<Non ti riguarda più niente di me da quando ti sei messo con lei!>>
Urlo più forte.
<<E ora lasciami!>>
Lo spingo via e mi libero dalla trappola nella quale ero finita come un cucciolo ferito. Gli ho detto come stanno le cose. Gli ho detto come la penso. Ho salvato la mia relazione con Aiden. Dovrei sentirmi sollevata. E allora perché non lo sono? Perché sento un macigno sul cuore? Perché l'angoscia mi impedisce di respirare? 

Gabriel mi insegue e mi prende per un braccio stringendo forte. Forte fino a farmi male.
<<Mi vuoi lasciare in pace?!>>
Urlo voltandomi.
La durezza del suo sguardo mi sorprende. Non mi ha mai guardata in questo modo. Non ho mai visto quello sguardo nei suoi occhi.
<<E' così che stanno le cose allora? Tu trovi un damerino qualunque e ti dimentichi di me?>>
Sibila arrabbiato.
<<Ma che cosa vuoi da me? Che diritto hai di venire qui a farmi la predica? Proprio tu poi. "Hai trovato lui e ti dimentichi di me?" Da che pulpito, tesoro. Tu alla festa di Vanessa hai visto Angelica e ti sei infilato sotto la sua gonna. Senza pudore! E dicevi di avere dei principi!>>
Urliamo entrambi e i ragazzi continuano a guardarci non capendo cosa sta succedendo. Tra di loro ci sono anche alcune delle nostre compagne di classe e, conoscendole, sono sicura che stanno morendo dalla curiosità perché vogliono conoscere il motivo di questo litigio. Care mie, starete a bocca asciutta: io non vi dirò niente. Tra loro c'è anche Vanessa, l'amica di Angelica e sono sicura che, una volta terminato il film, lei andrà a riferire tutto ciò che ha visto. Per fortuna che i ragazzi di 3° (la classe di Angelica) i primi giorni iniziano alle 9.00 e non alle 8.00 come noi, così lei non sarà spettatrice di ciò che sta accadendo.

Cerco sempre di divincolarmi ma un fuoco strano si è acceso negli occhi di Gabriel. E quello è lo stesso fuoco che avevo io negli occhi quando si trattava della sua storia con Angelica. Che cosa sta succedendo?
<<E vogliamo parlare di te allora? Sei stata innamorata di me per due anni e poi infili la lingua in bocca al primo coglione che ti si avvicina e ... >>
Non fa in tempo a finire la frase perché io, senza accorgermene, alzo la mano e gli pianto una cinquina sulla guancia destra. Gli spettatori che stanno assistendo al nostro litigio, sussultano mormorando un "Ohhhh" e alcuni applaudono.
<<Non ti azzardare a dare a me della troia e ad Aiden del coglione. Lui è un bravo ragazzo e tu dovresti lavarti la lingua col sapone prima di nominarlo, hai capito?>>
Gabriel mi ha lasciato il braccio e si sta massaggiando la guancia rossa. Sto fumando di rabbia. Il sangue mi bolle nelle vene. Le mie mani prudono. Come ha osato? 

<<Sei cambiata.>>
Sussurra piano, triste.
<<Ho dovuto farlo.>>
Rispondo.
<<Mi hai dimenticato davvero?>>
Chiede lui.
<<Sì.>>
<<Sei innamorata di lui?>>
<<Sì.>>
Un lampo di dolore attraversa il suo sguardo e poi sparisce, come una stella cadente. Oppure l'ho solo immaginato? Era davvero dolore quello che ho visto nei suoi occhi?
<<Addio Gabriel.>>
Mormoro.
Ci guardiamo ancora un attimo. Occhi negli occhi. I miei sono lucidi. I suoi ardono di rabbia. Io ho Aiden. Gabriel ha Angelica. È così che deve andare. È così che deve finire.
E poi la campanella suona. E la magia si interrompe.

"Io non l'amavo più da settimane, mesi forse, però ne ero parecchio geloso. L'idea che potesse essere felice con un altro non mi piaceva affatto. Non volevo che mi dimenticasse, che si disinteressasse di me."

Antonio Dikele Distefano. – Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?

La PromessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora