<<Astrid, sei rossa come un peperone.>>
Mi sussurra Monica mentre camminiamo, silenziose, nel corridoio.
<<Anche tu Monica.>>
Le sussurro mentre saliamo, in punta di piedi, le scale.
<<Come mai sei così agitata?>>
Mi bisbiglia la mia amica mentre percorriamo gli ultimi metri che ci dividono dalla porta della terrazza.
<<Potrei farti la stessa domanda.>>
Le bisbiglio mentre apro la porta e usciamo.
<<Perché parliamo a bassa voce?>>
Mormora Monica mentre ci appoggiamo al parapetto.
<<Non ne ho proprio idea.>>
Mormoro mentre guardiamo il mare che si infrange sugli scogli e sulla spiaggia.
<<Allora possiamo tornare a parlare a voce alta?>>
Sibila Monica al mio orecchio.
<<Mi sembra un'idea perfetta.>>
Le sibilo di rimando al suo orecchio.
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere.<<Allora, cara la mia amica, ti piace il bel cameriere?>>
Chiedo ammiccando nella direzione di Monica. Lei si volta di scatto sbarrando gli occhi azzurri. Apre la bocca, basita e mi guarda per qualche secondo, poi, finalmente, si decide a rispondermi.<<Stai scherzando vero?! E' a te che piace!>>
Mi da una gomitata leggera nel fianco e io sorrido.
<<A me? No, no, eri tu quella agitata quando l'abbiamo incontrato trenta secondi fa!>>Le ritiro la stessa gomitata amichevole che lei ha tirato a me. Lei mi guarda di sottecchi e poi lancia la frecciatina.
<<Eri tu quella mezza nuda in camera da letto con il "bel cameriere">>
Precisa, virgolettando, con le mani, le ultime due parole. Io mi siedo sul parapetto, voltando le spalle al mare. Chiudo gli occhi ritornando, con il pensiero, a quei momenti imbarazzanti ma, in qualche modo, piacevoli. Dannato cuore, mi hai fregata, ti sei risvegliato e sei sfuggito dall'angolo in cui ti avevo imposto di restare. Me la pagherai, questo è certo. Pagherai per avermi disubbidito. Ma possibile che non riusciamo ad andare d'accordo neanche per una volta? Perché dobbiamo sempre litigare e ferirci? Ogni volta. Perché non ragioni? Perché agisci d'istinto? Stai zitto adesso. Ti imploro. Sei insaziabile. E incontentabile. E non ti sopporto più.<<Quindi?>>
Monica mi guarda impaziente e mi scruta come se volesse abbattere il mio corpo e approdare nella mia anima, per leggerne tutti i segreti. Non ci riuscirà.
<<Quindi cosa?>>
La guardo anche io, negli occhi, per farle capire che non ho segreti da nasconderle. E' triste il fatto che mi venga così naturale mentire, ormai. Dopo aver mentito a tutti per anni sui miei veri sentimenti, mentire è una delle cose che mi viene più naturale fare. Anche guardando negli occhi la mia migliore amica.
<<Ti piace?>>
Dritta al sodo, la ragazza.
<<No.>>
Risposta semplice. Mento mentre il mio cuore urla e strepita e cerca di dire la verità. Ma che verità vuole dire ancora? Cosa ne sa lui? Non mi piace, punto. Monica non mi crede e io lo capisco da come mi guarda.<<Che c'è, non mi credi?>>
<<No.>>
Mi guarda e io fingo di fare il broncio.
<<Non ti credo neanche un po', e sai perché?>>
Ci guardiamo per tre secondi senza parlare.
<<Sentiamo, perché?>>
Monica mi prende il braccio e lo stringe mentre punta i suoi occhi color cielo nei miei.
<<Perché ti conosco bene e so cosa stai provando.>>
Io alzo gli occhi al cielo, scendo dal parapetto per sfuggire alla sua stretta e mi allontano di pochi passi da lei.
<<Cosa starei provando, secondo te?>>
Lei si volta e si siede sulla sedia a sdraio che è vicino alla ringhiera.<<So che ti piace.>>
Io incrocio le braccia e la guardo incredula.
<<Perché pensi questo?>>
<<Vuoi che ti faccia un elenco?>>
Stavolta è lei ad incrociare le braccia e, in più, accavalla anche le gambe. Io faccio un cenno di assenso per rispondere alla sua domanda. Illuminami Monica.
<<Vediamo da cosa potrei partire ... >>
Mentre pensa guarda le nuvole e si picchietta la mano destra sul braccio sinistro. Io inizio a camminare per tutta la terrazza, come faccio sempre quando sono nervosa. Quando Monica si decide a parlare, credo di aver percorso almeno una ventina di chilometri.
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La Promessa
Teen FictionAstrid è una ragazza come tante altre: frequenta il liceo, è circondata da amici e ha una migliore amica che è come una sorella, per lei...tra i banchi di scuola, però, Astrid si innamora di Gabriel, il suo bellissimo compagno di banco. Il suo amore...