CAPITOLO 51

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<<Dove mi porti di bello?>>
Chiedo ad Aiden appena saliamo sulla mia macchina.
<<Io pensavo che oggi potresti farmi vedere il tuo bel paesello. Potresti portarmi a mangiare fuori.>>
Mi guarda sorridendo.
<<Ah il mio paesello, come lo definisci tu, è piccolino e non c'è niente da vedere.>>
Dichiaro ad Aiden che mi guarda dispiaciuto.
<<Uffa, mi hai rovinato il piano. Che vuoi fare?>>
Io ci penso.
<<Ti faccio vedere la mia scuola, ti va?>>
Aiden mi guarda sorpreso ma poi annuisce.
<<Okay, fai strada.>>

Mi sento una guida turistica mentre mostro ad Aiden tutte le parti più belle e caratteristiche della mia zona. Camminiamo mano nella mano e mi ero dimenticata di quanto fosse bello sentire la sua pelle di seta tra le mie dita. 

È difficile da ammettere, ma mi è mancato moltissimo. Aiden è un buon ascoltatore e non mi interrompe mai mentre gli descrivo cosa ho fatto, con chi e quando, in un determinato posto. Percorre con me il viaggio dei ricordi e li riviviamo insieme, anche se lui, in queste memorie, non c'entra nulla. 

<<E questa è la mia scuola.>>
Annuncio orgogliosa davanti alle porte dell'inferno. Aiden la guarda e annuisce sorridendo.
<<E quindi è qui che passi metà della tua giornata.>>
Constata.
<<Esattamente.>>
Alzo gli occhi e cerco la mia finestra che, però, è dall'altra parte dell'edificio. Prendo la mano di Aiden e lo conduco sotto la mia finestra.
<<Ecco, quella è la finestra della mia classe e ... >>

Poi mi accorgo che, seduta sugli scalini, c'è una persona. Ha la testa appoggiata alle braccia che gli circondano le ginocchia. So chi è. Anche se non riesco a vederlo in volto, so già a chi appartiene quel corpo.
<<Gabriel?>>

Mi avvicino a quella figura e lascio la mano di Aiden che rimane indietro guardandomi confuso.

<<Gabriel tutto okay?>>
Gli chiedo sedendomi accanto a lui. Gabriel alza il volto, mi guarda e mi abbraccia. Oh mio Dio, no Gabriel. C'è Aiden. Io non so se rispondere all'abbraccio oppure no, ma percepisco che, in questo momento, Gabriel ha bisogno di me, quindi lo stringo forte e gli sussurro che andrà tutto bene, mentre gli accarezzo i capelli. 

<<Ehm .. ehm ...>>
Aiden si è avvicinato e impone minaccioso sulle nostre figure abbracciate.
<<Scusate?>>
Chiede Aiden e, dalla sua voce, capisco che è arrabbiato. Io mi stacco velocemente da Gabriel e mi alzo in piedi. 

<<Aiden , questo è Gabriel ... >>
Presento il ragazzo del quale sono innamorata, al mio ragazzo. Gabriel si alza in piedi e gli tende la mano, ma Aiden la guarda disgustato e non alza la sua. Faida in corso.
<<Ciao.>>
Saluta Gabriel educatamente. Aiden rimane sempre muto, fermo al suo posto, senza togliere gli occhi iniettati di sangue, dal volto di Gabriel. Io scuoto Aiden per fargli capire che dovrebbe almeno dire qualcosa. Lui, finalmente, si disincanta e mi guarda. Io lo imploro con gli occhi di dire almeno una parola per rompere questa situazione imbarazzante. Aiden capisce la mia richiesta e gli fa un cenno con la testa. Beh, non è molto ma è già qualcosa. 

<<Così tu devi essere Aiden ... Astrid mi ha parlato tanto di te.>>
Gabriel cerca di essere gentile ma non capisce che sta facendo arrabbiare di più Aiden. Guardo il mio compagno di classe e scuoto la testa per fargli capire che deve stare zitto, lui capisce e si zittisce, mordendosi il labbro. 

<<Okay, ho capito. Vi lascio soli. Ciao.>>
<<Ciao Gabriel.>>
Saluto mentre Aiden, ancora, non muove un muscolo.
Quando Gabriel è lontano, sento il corpo del mio ragazzo che si rilassa e mi guarda in cagnesco.

<<Beh? Cos'è stato questo spettacolo?>>
Okay, è arrabbiato e lo posso capire. Gli appoggio le mani sul petto e cerco di calmarlo.
<<Aiden, è il mio compagno di classe ... >>
Spiego sperando che capisca.
<<E quell'abbraccio?>>
Quell'abbraccio?
<<Siamo amici.>>
Mossa sbagliata.
La vena sulla tempia di Aiden inizia a gonfiarsi, come fa sempre quando è arrabbiato.
<<Siete amici? Astrid, stai scherzando?>>
Mi chiede alzando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto, buttando via le mie mani.
<<No, non sto scherzando.>>
<<Ma scusami, quando te l'ho chiesto dopo il primo giorno di scuola, mi avevi detto che non vi eravate neanche guardati ...>>
E ha ragione anche lui ... come faccio a spiegare ciò che è successo senza, però, spiegare cos'è successo davvero?

<< Ci siamo chiariti.>>
Spiego con tutta la calma che ho nel corpo. Ti prego, non fare domande. Non ancora. Non è ancora arrivato il tempo di dirti tutto.
<<Non me l'hai detto.>>
Mi accusa Aiden.
<<Me ne sarò dimenticata.>>
Mi difendo.
<<Te ne sei dimenticata? Per tre mesi? Di una cosa così importante?>>
E' sempre più scettico e sento che sta arrivando alla giusta conclusione.
<<Oh ma Aiden, io devo dirti tutto quello che faccio?>>
Seconda mossa sbagliata. Lui mi guarda spalancando gli occhi e fa cadere le braccia lungo i fianchi.

<<Astrid, io ho il diritto di sapere cosa fai e con chi. Sei la mia ragazza. Ho fatto chilometri per venire a trovarti e tu cosa fai? Mi menti, mi tieni nascoste le cose e abbracci il ragazzo del quale sei stata innamorata per due anni?! Lo sai quanto io sia geloso del tuo compagno di classe e tu non ti sei neanche presa la briga di dirmi che, ora, siete diventati "amici"?>>
Virgoletta le ultime parole. E' confuso e deluso dal mio comportamento. Lo so, oggi non ho preso le decisioni migliori, mi sono lasciata trasportare dai miei sentimenti, non ho pensato alle conseguenze.
<<Hai ragione, mi dispiace. So che ho sbagliato.>>
Ed è vero che mi dispiace. Mi dispiace di averlo ingannato e di avergli tenuta nascosta la verità.
<<Allora perché l'hai fatto?>>
Vuole capire ... ma non può capire, non è ancora arrivato il momento giusto.

<<Non volevo farti preoccupare. In fondo siamo solo amici ... non c'è niente di più.>>
Oh Pinocchio, c'è qualcuno che è più bugiardo di te.
Aiden non è convinto ... sospetta qualcosa e io non so più cosa fare per cancellare quel sospetto dalla sua testa.
<<Non c'è niente di più? A me non sembra da come vi siete abbracciati 5 minuti fa.>>
Incrocia le braccia e mi guarda con un'espressione rabbiosa.
<<Ma hai visto che faccia aveva? Deve essergli successo qualcosa di sicuro.>>
Constato, cercando di calmare e di annullare i suoi dubbi su di me. Dubbi che, per altro, sono fondati.
<<E a te cosa interessa?>>
Chiede lui sorpreso. Colpo al cuore. Respiro mozzato. Gambe molli. Mani che tremano.
<<Siamo amici, te l'ho detto.>>
Rispondo io, schivando l'argomento e arrampicandomi sugli specchi.
<<Ne sei sicura?>>
Annuisco senza guardarlo negli occhi.
<<Va bene.>>
Mormora lui regalandomi un mezzo sorriso. Quel sorriso mi infilza il cuore perché so che, tra poco tempo, dovrò frantumarglielo.
Prendo Aiden per mano e ci concediamo ancora una passeggiata. La mia mente, però, è alla ricerca di Gabriel: cosa gli sarà successo?

"A volte si va via senza avvisare mentre a volte si ritorna senza essersene mai andati davvero."

Massimo Bisotti

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