Sono distesa sul lettino a prendere il sole. Intorno a me sento solo il rumore del mare e le carezze del vento. Ma questo silenzio, anche se è rilassante, non fa per me, perché io odio il silenzio, quindi inizio a supplicare le mie amiche di andare a fare il bagno. Accettano tutte volentieri, tutte tranne Lara che preferisce stare all'ombra dell'ombrellone ad ascoltare la musica. Noi non la obblighiamo a seguirci perché, probabilmente, è in uno di quei momenti in cui le serve la solitudine per stare bene. Così, Monica, Ginevra ed io, ci alziamo e, zampettando velocemente per sfuggire al calore cocente del sole sulla sabbia, arriviamo in riva al mare.
Monica allarga le braccia e chiude gli occhi, perché lì, il vento è più forte e raffredda la nostra pelle calda. Io immergo subito i pied nel mare, perché odio quando la sabbia si attacca ai piedi bagnati. L'acqua è piacevolmente fredda e, quando Monica inzuppa il suo piede, si sente un gridolino sorpreso: lei odia l'acqua fredda. Ginevra, che anche lei ha i piedi immersi nell'acqua, ed io, ci guardiamo e capiamo all'istante cosa fare: io prendo il braccio destro di Monica, lei prende quello sinistro e, con tutta la nostra forza, riusciamo a schiodarla dalla sabbia e a buttarla nell'acqua.
Lei emerge schizzando e maledicendoci, mentre noi siamo piegate in due dalle risate. Inizia una guerra di schizzi, di tuffi, di scherzi. Siamo tutte e tre bagnate fino al midollo e ansimanti, ma stiamo ridendo come delle matte e ci stiamo divertendo. Quanto mi mancava: divertirmi davvero con qualcuno.
Dopo la storia di Gabriel e Angelica, mi sono praticamente rinchiusa in me stessa. Ho passato parecchi giorni in casa, senza mettere nemmeno il naso fori dalla porta, senza rispondere al telefono e facendo finta di stare bene. Non riuscivo a superare il dramma che avevo subito. Ma ora non sto fingendo. Ora riesco a ridere non solo con i denti ma anche con il cuore. Loro mi stanno aiutando a ricomporre i pezzi della mia vita ed è a questo che serve l'amicizia. Nuoto verso di loro e, improvvisamente, le abbraccio, riconoscente, senza dire una parola. Credo che loro capiscano perché mi stringono forte fino a quando Ginevra, che odia le manifestazioni d'affetto, cerca di scollarsi.
<<Come siete appiccicose!>>
Allora io e Monica la stringiamo ancora più forte e lei fa un finto urlo strozzato.
<<Mi avvelenate in questo modo.>>
Fa di tutto per liberarsi e alla fine ci riesce, nuotando sott'acqua. Non riusciamo più a vederla e, improvvisamente, sento un pizzicotto sul sedere e qualcuno che mi afferra la caviglia e mi tira in basso. Io perdo l'equilibrio e cado. Monica aiuta Ginevra, saltandomi sulle spalle e spingendo la mia testa sotto l'acqua. Io cerco di combattere e di resistere ma, per questa volta, vincono loro e io mi ritrovo sul fondo del mare. Riemergo il più in fretta possibile, sputacchiando e tossendo, cercando di eliminare l'acqua che ho bevuto. Mi stropiccio gli occhi e faccio la finta arrabbiata ma, sentendo le loro risate cristalline, non ce la faccio e scoppio a ridere anche io.⁂
Stiamo a mollo nell'acqua per quasi due ore, giocando, parlando e ridendo. Cerchiamo di battere Ginevra in alcune gare che inventa sul momento: Ginevra è una ragazza molto competitiva, che non sa perdere ma neanche vincere. Vede ogni cosa come una sfida: vediamo chi resta sott'acqua più a lungo? Vediamo chi nuota più veloce? Vediamo chi arriva per prima alla boa rossa? Tra un po' inizierà anche a chiederci di fare una gara su chi fa più pipì in un giorno.
Ci accorgiamo che è abbastanza tardi perché intorno a noi i bambini sono spariti e perché il sole è molto basso nel cielo.
<<E Lara?>>
Chiede Monica, che è quella che più riesce a sopportare i suoi silenzi.
<<Lara è dove l'abbiamo lasciata, spero.>>
Dico io, che sono quella che più non sopporta i suoi silenzi.
<<E se si è offesa?>>
Chiede Ginevra, che è quella che cerca sempre di fare qualcosa per rompere i suoi silenzi.
<<Se si è offesa le passa. In fondo è stata lei a voler rimanere su in spiaggia.>>Va bene tutto, ma non possiamo vivere seguendo i suoi silenzi. Se vuole stare da sola sta da sola, se vuole venire con noi, viene con noi. Non la possiamo obbligare a fare ciò che non vuole e non possiamo obbligare noi stesse a fare ciò che vuole lei solo per non farla ammutolire.
Usciamo dall'acqua come tre sirenette, quelle della Disney, questa volta. Corriamo ai nostri ombrelloni e ci avvolgiamo nelle nostre calde salviette per asciugarci. Lara è ancora sul lettino e si è addormentata con le cuffie nelle orecchie. Io, per farle uno scherzo, mi dirigo verso di lei e le strizzo i capelli sulla schiena. Lei si sveglia di soprassalto e lancia un urlo sorpreso.
<<Ma sei matta?>>
Dice sbarrando gli occhi.
<<Volevo rinfrescarti un po', sei rimasta qui tutto il pomeriggio.>>
<<Noi ti aspettavamo in acqua.>>
Mi affiancano Monica e Ginevra.
<<Scusate, mi sono addormentata qui. Ora sembro una cotoletta troppo cotta.>>
Ridiamo tutte e sento Monica e Ginevra che si rilassano dopo aver scoperto che Lara non si è offesa.
<<Allora, chi va a farsi la doccia per prima?>>
Chiede Ginevra.
Io alzo immediatamente la mano.
<<Vado io! Ho i capelli più lunghi e devono asciugare, altrimenti potrei sembrare il re Leone.>>
Gentilmente le mie amiche mi danno il permesso di salire in camera da sola per iniziare a prepararmi.Preferisco non avere nessuno in camera mentre faccio la doccia, così nessuno mi mette fretta o ansia e posso fare con calma. Posso decidere cosa mettere e asciugarmi tutta in tutta tranquillità.
<<Ok, allora vai tu per prima. Poi vado io, posso?>>
Si propone Monica.
Le altre annuiscono.
<<Io posso anche andare per ultima, tanto non ho fatto il bagno, quindi mi devo solo risciacquare velocemente.>>
Propone Lara.
<<Va bene, allora io vado per terza.>>
Monica e Ginevra si stendono al sole per asciugarsi dall'acqua del mare, mentre io mi attorciglio la salvietta attorno al corpo e preparo la borsa per andare in camera. Poi saluto e mi avvio."Ma soprattutto: il mare chiama. Lo scoprirai, Elisewin. Non fa altro, in fondo, che questo: chiamare. Non smette mai, ti entra dentro, ce l'hai addosso, è te che vuole. Puoi far finta di niente, ma non serve."
Alessandro Baricco – Oceano mare
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La Promessa
Teen FictionAstrid è una ragazza come tante altre: frequenta il liceo, è circondata da amici e ha una migliore amica che è come una sorella, per lei...tra i banchi di scuola, però, Astrid si innamora di Gabriel, il suo bellissimo compagno di banco. Il suo amore...