CAPITOLO 9

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<<Parti Ginevra, PARTI!>>
E' stata Ginevra che mi ha accompagnata all'incontro di Gabriel perché lei, tra noi quattro, è l'unica che ha la patente. Ginevra mi guarda per un attimo sbalordita, non capendo cos'è successo.
<<GINEVRA PARTI! ORA!>>
Lei prende le chiavi e cerca di infilarle nella macchina.
<<Ti prego ... >>
E la mia amica parte sgommando. Trascorrono alcuni minuti assolutamente silenziosi, così silenziosi che potremmo sentire il rumore della caduta di un petalo di rosa. Io guardo fuori dal finestrino, mentre mi asciugo le lacrime che, imperterrite, continuano a scendere sul mio viso. Ginevra guarda la strada di fronte a sé ma, ogni tre secondi, vedo la coda dei suoi occhi verdi che mi scruta, cercando di capire cosa fare.

<<Ok, senti, io non ce la faccio più! Dimmi cos'è successo.>>
Devo rivivere quel momento, glielo devo. E' mia amica e vuole solo il mio bene, così le racconto tutto ciò che è successo. Le mie parole. Le sue parole. Le nostre parole. Il suo sguardo. I suoi occhi. Il nostro abbraccio. I miei pensieri. I miei ricordi. La nostra fine.

<<Astrid, sei sicura della scelta che hai fatto?>>
Io volto lo sguardo.
<<Penso, non lo so.>>
<<Ma sai, da come mi hai raccontato cosa è accaduto, cosa ti ha detto, come ti ha abbracciato, io credo che Gabriel provi qualcosa per te.>>
Io non rispondo. Sono troppo scioccata anche solo per pensare a una risposta adeguata. Avrebbe potuto dirmelo mezzora fa! Magari non me ne sarei andata e non avrei rotto definitivamente i ponti con Lui.
Ginevra si affretta a dire:
<<Non mi odiare, ma io la penso così. Forse hai sbagliato, forse sei stata troppo affrettata.>>
Ci rifletto. Ripenso a tutto ciò che è successo tra di noi, a partire dal giorno in cui siamo diventati vicini di banco. 

Forse Gin ha ragione? Lui potrebbe provare qualcosa per me? Proprio per me? E se invece no? E se invece sì? Ci potrei provare, lo potrei fare davvero? In fondo, cos'ho da perdere? Lui conosce i miei sentimenti e li conosco anche io. Potrei riuscirci. Meglio provare e fallire che avere per sempre il rimpianto di non averci mai provato. Basta pensare. Segui il cuore Astrid.

<<Torna indietro!>>
Ginevra mi guarda stralunata.
<<Astrid, io non intendevo consigliarti di andare a buttarti tra le sue braccia perché, anche se potrebbe provare qualcosa per te, ricordati che sta con un'altra.>>
Mormora sospirando.
<<Ginevra, torna indietro! Adesso, subito, prima che se ne vada!>>
Ginevra fa manovra e torna indietro il più velocemente possibile.
<<Dio, Astrid, Monica mi ammazzerà, lo sai, non è vero?>>



Senza neanche chiudere la portiera della macchina, inizio a correre alla scuola, Rido come una stupida, con le lacrime agli occhi e continuo a correre. Il vento mi passa tra i capelli e li scompiglia in modo selvaggio. Sono selvaggi, proprio com'è il mio cuore in questo momento.

<<ASTRID, SEI SICURA DI QUELLO CHE FAI?>>
Mi urla Ginevra dalla macchina. Io non mi giro indietro e le rispondo mentre continuo a correre.
<<SI', TRANQUILLA!>>
<<NON RIMANERE SCOTTATA PERO'!>>
So che Ginevra si sta maledicendo, in questo preciso momento, di essersi lasciata sfuggire quelle parole che mi hanno fatto prendere la decisione di tornare indietro per Gabriel, ma non si deve preoccupare perché, anche se dovesse finire male, io non darò mai la colpa a lei perché la decisione di ferirmi, forse, nuovamente, è stata solo mia. 

Arrivo, stremata e con il fiato grosso, all'albero che cresce nell'aiuola di fronte alla mia scuola e lì, decido di appoggiarmi qualche secondo per riprendere fiato. Vedo Gabriel fermo davanti a scuola che si passa una mano nei capelli e cammina in cerchio nervosamente, poi sento, dietro di me, una voce che riesco a riconoscere subito. Angelica. Mi giro a guardarla e vedo che si dirige verso Gabriel. Lui, appena la vede, le va incontro e l'abbraccia.

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