CAPITOLO 22

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<<Stavolta salgo prima io a fare la doccia!>>
Monica scatta in piedi e, senza aspettare risposte, si avvia saltellando verso l'hotel. Ginevra era già pronta a protestare, mentre Lara è ancora sotto l'ombrellone ad ascoltare musica. Boh. Io scatto in piedi e mi offro volontaria per andare dopo di lei. Ginevra mi fa la lingua e io le rispondo con un occhiolino.
<<Lara?>>
<<Io per ultima.>>
<<Okay.>>
Dopo dieci minuti, decido di iniziare a prepararmi per salire in camera perché ho bisogno di stare un po' da sola e ho intenzione di farlo mentre Monica è sotto la doccia. Faccio un cenno a Ginevra per avvisarla che sto andando e mi incammino verso l'hotel.

Apro la porta. Sento l'acqua scorrere, coperta dalla musica a palla di Monica. Appoggio la borsa sul pavimento e mi butto sopra al letto sprofondando nei morbidi cuscini. Ho deciso che mi serviva una pausa dalle mie amiche per poter riflettere meglio su cosa sta succedendo con Aiden. Mi metto a pancia in giù e prendo il telefono dalla tasca dei miei pantaloncini, lo sblocco e vado in rubrica. Il nome di Aiden è il primo che compare e questo mi porta a sorridere. Gli devo scrivere, l'ho promesso a me stessa e lo farò, ma cosa potrei dirgli? Esco dalla rubrica e vado sui messaggi, provando a scrivere qualche frase per vedere come suona ma, ogni messaggio che scrivo, non mi suona, quindi lo cancello. Aiuto, cosa potrei scrivergli? Potrei iniziare con un ciao, è buona educazione, no? E poi? Uffa, non ho mai avuto questi problemi: con Gabriel non mi dovevo preoccupare di cosa scrivere perché non ci scrivevamo mai. Semplice. Mi mordo il labbro mentre guardo il soffitto cercando un'ispirazione che mi sfugge. Dai Astrid, qualcosa di semplice. Mi decido, sblocco di nuovo il telefono e gli mando un messaggio breve e conciso:


"Ciao, sono Astrid :)" 


Invio.

Oddio, l'ho fatto davvero! Metto subito il silenzioso per non avere l'ansia sentendo il suono del telefono, ma l'ansia mi sale comunque. Butto il telefono in mezzo ai cuscini e mi precipito all'armadio per scegliere cosa mettere stasera, ma è come se non vedessi i vestiti appesi perché. il mio pensiero, è sempre rivolto all'aggeggio meccanico che è nascosto nel letto. Mi siedo sul bordo del letto e mi prendo la testa tra le mani. Mamma ma Astrid, stai calma,è solo un messaggio. 

Sospiro e decido di vedere se mi ha risposto ma, mentre scavo nelle lenzuola per cercare il cellulare, pensieri terribili e pessimistici mi affollano la mente: "e se lui non volesse ricevere miei messaggi? E se mi avesse dato il numero solo perché aveva perso una scommessa? E se ora stesse ridendo di me con i suoi amici?" Oh mio Dio. 

Questi pensieri mi fanno avvampare di vergogna e mi accuccio sul letto perdendo la voglia di controllare il display del telefono e maledicendomi per quello che ho fatto. Ma chi me lo ha fatto fare? In questo momento avrei bisogno di un antistress e so che mi sto comportando come una stupida ragazzina, ma non posso farne a meno. L'acqua si ferma e sento la porta della doccia aprirsi. Monica ha finito di lavarsi e tra pochi secondi uscirà emi troverà rannicchiata come un cucciolo ferito. Datti un contegno Astrid, per l'amor di Dio! Mi siedo sul letto, esattamente sul mio cellulare, a gambe incrociate, aspettando la mia amica. La musica si ferma e Monica esce dal bagno avvolta in una salvietta bianca con i capelli gocciolanti sul viso e sulla schiena. E' sorpresa di vedermi, lo capisco dal suo sguardo. Piega la testa dilato.

<<Ciao Astrid!>>
<<Ehi! Avevo paura che facessi qualche conquista anche tu.>>
Scherzo. Lei ride e va davanti allo specchio per strizzarsi i capelli.
<<La doccia è tutta tua.>>
<<Grazie cara.>>
Scendo dal letto, prendo il mio accappatoio e mi fiondo in bagno, chiudendomi la porta alle spalle.

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