Piove troppo per tornare a casa a piedi senza bagnarci, così ci rintaniamo in un bar e beviamo un cappuccino io e una cioccolata lui.
Siamo seduti ad un tavolo appartato. Siamo solo noi due. Il silenzio tra noi si fa assordante. Nessuno parla e l'imbarazzo si può toccare con mano. Così sbotto.
<<Ho baciato Gabriel.>>
Aiden smette di bere la sua cioccolata e mi guarda incredulo.
<<Non ho capito.>>
Mormora con la confusione negli occhi.
<<Ho baciato Gabriel.>>
Ripeto senza esitazioni. Questa storia deve finire. Non posso andare avanti a mentire ad Aiden sui miei sentimenti. Ha il diritto di sapere e io ho il dovere di dirglielo<<Ti ha baciata lui o l'hai baciato tu?>>
Chiede.
Io abbasso lo sguardo perché non riesco a reggere il suo. Nei suoi occhi vedo solo dolore e disgusto.
<<Prima mi ha baciata lui ... poi l'ho baciato io.>>
Ammetto vergognandomi come una prostituta.
<<Ti ha costretta a farlo?>>
Chiede aggrappandosi all'ultimo barlume di speranza che gli è rimasto.
<<No.>>
Ammetto io.
Aiden lascia per sempre la speranza e cade in un burrone senza fine.Il disgusto nei suoi occhi aumenta fino a diventare insopportabile, così lo riversa addosso a me con le sue parole.
<<Mi fai schifo.>>
Se mi avesse dato una coltellata avrebbe fatto meno male. Si alza, lancia i soldi sul tavolo e imbocca la porta. Dopo un attimo di esitazione io lo seguo perché gli devo spiegare la situazione.<<Aiden, aspetta!>>
Gli urlo rincorrendolo. Lui non si ferma, allora sono costretta ad accelerare la mia corsa per raggiungerlo. Gli prendo il braccio e lo faccio voltare verso di me.
<<Lasciami Astrid, è finita.>>
Mi annuncia con dolore.
<<Lo so, ma lasciami spiegare, ti prego.>>
Lo imploro con le lacrime agli occhi. Le mie lacrime si fondono con la pioggia che sta cadendo dal cielo.Aiden ride amaramente mentre si passa una mano nei capelli bagnati.
<<Non c'è niente da spiegare, okay? Mi hai dimostrato di non essere abbastanza matura da sopportare una relazione a distanza. Ti credevo diversa. È finita.>>
Dice lui strappando il suo braccio dalle mie deboli mani. Mi sta dipingendo come la persona orribile che non sono.
<<Aspetta, mi dispiace!>>
Mormoro mentre inizio di nuovo a rincorrerlo.
Aiden, fermati, ti prego.
<<Ti dispiace? Vediamo come ti dispiace.>>
Sussurra, poi si china e mi bacia. Un bacio delicato sulle labbra. Quasi non lo sento, come se mi avesse posato, sulla bocca, il petalo di un fiore. Io non riesco a sopportare questo contatto, così mi sottraggo al bacio e mi pulisco le labbra con la mano.
Aiden mi guarda con gli occhi grondanti di sofferenza, poi si gira e inizia di nuovo a camminare.<<Io lo amo!>>
Urlo disperata.
Aiden si ferma, poi torna sui suoi passi e viene verso di me.
<<E' stata colpa mia? Ho fatto qualcosa di sbagliato?>>
Chiede e so che sta cercando di capire qual è stato il suo errore perché so che si sta attribuendo tutta la colpa di quello che è successo. Gli appoggio una mano sulla spalla e lo guardo profondamente.<<No Aiden, non è stata colpa tua, non devi neanche pensarlo.>>
Gli accarezzo una guancia e lui non si sottrae al mio tocco.
<<E allora cos'è successo?>>
Chiede chiudendo gli occhi e assaporando la mia carezza.
<<Aiden è stata tutta colpa mia. Io ti ho solo illuso e mi dispiace ... io sapevo di essere ancora innamorata di Gabriel quando ho deciso di uscire con te ...>>
Cerco di spiegare, ma le parole che sto pronunciando, sono rivestite di spine e mi feriscono la gola.
<<Anche io sapevo che eri ancora innamorata di lui, ma pensavo di poterti aiutare a dimenticarlo.>>
Mormora lui.
<<Lo pensavo anche io. Pensavo che, con te, sarei riuscita a chiudere i conti con il passato, ma non è stato così. E mi dispiace, mi dispiace tanto.>>
Sussurro.
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La Promessa
Teen FictionAstrid è una ragazza come tante altre: frequenta il liceo, è circondata da amici e ha una migliore amica che è come una sorella, per lei...tra i banchi di scuola, però, Astrid si innamora di Gabriel, il suo bellissimo compagno di banco. Il suo amore...