Appena Draco aveva visto quella ragazza, Annabeth, era stato colpito dal suo sguardo, come se fino a quel momento non avesse mai vissuto veramente, che fosse vissuto perennemente in una stato di trance e lei lo avesse risvegliato.
I suoi occhi erano color ghiaccio, di quelli che ti gelano il sangue se incroci lo sguardo; sembrava così dura e severa, ma Draco sapeva che nascondeva tanta tristezza e dolore, bastava vedere come osservava i ragazzi nelle sue lezioni, con gioia, sì, ma con una profonda tristezza che la consumava ogni giorno di più.
Era lo stesso sguardo che assumeva lui tutti i giorni, si era costruito una barriera per tenere fuori gli altri, non voleva ferirli ancora e, evitando di affezionarsi o mostrare la sua parte migliore, evitava di dare aspettative che non sarebbe mai stato in grado di soddisfare.
Il ragazzo aveva provato tutta la settimana ad avvicinarsi alla ragazza: nelle sue lezioni, Draco tentava di stare il più possibile attento e di intervenire, nonostante i suoi amici lo sfottessero costantemente.
Ma a lui non importava.
La settimana dopo, Draco era pure riuscito a parlarle, avevano tenuto una conversazione breve, ma interessante, in cui avevano spaziato dal cibo della mensa al mondo greco, con i suoi miti e leggende.
Il ragazzo pensava di poter arrivare al livello "amici", ma non sapeva cosa gli sarebbe accaduto dopo.
Annabeth stava tenendo la sua solita lezione e tutti la seguivano con molto interesse: l'argomento trattato era il labirinto di Dedalo e, a quanto pareva, Annabeth ci era perfino stata e aveva conosciuto Dedalo in persona.
La ragazza stava spiegando che il labirinto era così esteso che facendo 20 metri potevi ritrovarti dalla California alla Grecia e che il tempo lì sotto era diverso, cinque minuti potevano essere due ore nella realtà.
La figlia di Atena aveva monito ogni ragazzo di una cartina dove vi erano schematizzati dei meccanismi che aveva utilizzato Dedalo per costruire il labirinto e, nonostante Draco si sforzasse il più possibile di capire qualcosa, vedeva soltanto centinaia di segni curvi, orizzontali e verticali.
Ad un certo punto una ragazza nelle file in fondo alzò la mano e Annabeth le fece un cenno per dirle che poteva parlare.
"ma se il labirinto è così esteso, potrebbe portare direttamente agli inferi?"
Ci furono degli attimi di silenzio in cui Draco poté quasi vedere gli ingranaggi nella testa di Annabeth che si mettevano in azione "non ci sono prove certe poiché l'unico che conosceva veramente il labirinto era Dedalo, ma potrebbe"
A quel punto intervenne un ragazzo della casa tassorosso, Draco lo incontrava molto spesso in libreria e si fermava sempre a parlare con lui, a proposito di scrittori o libri che entrambi amavano "ma gli inferi dove si trovano precisamente?"
"Gli inferi non possono essere localizzati" rispose Annabeth facendo il gesto delle virgolette con le dita "ci sono delle entrate...Un po' come delle porte, una si trova ad Hollywood"
"e qualcuno di vivo ci è mai andato?"
A quelle parole la figlia di Atena sorrise "assolutamente sì, la storia greca è costellata di imprese di eroi, e molte erano quelle di scendere nell'oscuro e misterioso mondo degli inferi"
Luna, che fino a quel momento aveva preso appunti sul suo taccuino, alzò la mano e chiese con la sua solita voce calma e pacata "eroi dei nostri tempi sono riusciti ad andarci?"
Annabeth sembrò particolarmente divertita da quella domanda "sì, io ci sono stata ma, se volete una descrizione più dettagliata, dovete chiedere a Percy"
Dopo qualche secondo in cui tutti sembrarono trattenere il fiato, come se ogni minimo movimento o rumore potesse rompere la gabbia di vetro che li aveva avvolti, Luna continuò "e il tartaro invece? dove si trova?"
La ragazza a quella domanda non rispose: sembrava come bloccata, a quella domanda si era appoggiata disperatamente al tavolo su cui teneva i suoi appunti e il suo materiale ed aveva preso un profondo respiro.
Gli occhi le divennero lucidi, stava per piangere, come mai quella domanda l'aveva turbata così tanto?
"direi che per oggi la lezione è finita" disse e poi fece un gesto con la mano per congedare i ragazzi.
Draco intravide la ragazza che se ne andava a passo svelto in chissà quale parte del castello; il ragazzo non avrebbe voluto, ma la seguì.
Dopo dieci minuti che il mago la seguiva, la perse di vista, poiché Annabeth era in un angolo, con le lacrime agli occhi, seduta per terra con la schiena appoggiata contro il muto.
Si avvicinò lentamente e si mise seduto di fianco a lei, la ragazza aveva gli occhi chiusi e le guance rigate dalle lacrime.
Lei appena lo vide tentò di ricomporsi e si asciugò il viso con la mano "bella lezione è?" disse con un tono di ironia.
"a me è piaciuta" disse Draco serio "insomma tutta questa storia del labirinto, di come si sia ricostruito è affascinante"
Annabeth lo guardò con uno sguardo sbalordito, come se non avesse mai potuto pensare che potesse rispondere in quel modo, al posto di chiederle perché stesse piangendo "già...è tutto affascinante finchè non ci vai dentro"
La ragazza assunse di nuovo un tono cupo, Draco non sapeva cosa dire.
"beh...grazie per l'informazione"
Annabeth fece un debole sorriso "beh...prego"
Draco sorrise e si girò a guardare la ragazza negli occhi, lei fece lo stesso, era così bella, non importava se stesse piangendo o ridendo o stesse sgridando qualcuno, rimaneva sempre così bella da far mancare il fiato.
Il mago agì di istinto, si avvicinò, l'unica cosa che volve fare era baciarla; sapeva che era la cosa giusta in quel momento, era come se fosse attratto da lei da una forza che era più forte della sua mente.
Le sue labbra stavano quasi per sfiorare le sue, quando la ragazza si ritrasse e lo guardò sbalordita.
"che cosa stai facendo?"
"emh....Io"
Lei si alzò, impedendo a Draco di dargli una risposta sensata "non farlo mai più" e corse via.
Il ragazzo i giorni seguenti aveva provato a parlarle, ma l'ultima volta che aveva tentato, quel pomeriggio, non era andata molto bene.
La ragazza era stata sul punto di andarsene, così lui l'aveva afferrata per il braccio e lei, di risposta, gli aveva rifilato uno schiaffo e se n'era andata.
"wow" disse Ron ridendo "amico, sei proprio messo male".
"già" aggiunse Harry "come ti è venuto in mente, non sai che Annabeth e ...."
Harry non riuscì a finire la frase.Un boato squarciò il silenzio, susseguito da una scossa che fece quasi cadere Draco a terra.
"oh ti prego non ancora" disse Harry alzandosi in piedi.
Draco corse alla finestra tallonato dai ragazzi: vide un'abbagliante luce provenire dall'atrio.
"andiamo" disse Ron.
I ragazzi corsero verso l'esplosione.
SPAZIO SCRITTRICI
Ave fangirl/fanboy!
Com'è andato il rientro a scuola? Traumatico come non pochi direi....
Anyway, volevamo ringraziarvi per le 86 visualizzazioni, SIAMO SCONVOLTE e vi amiamo.
So, hope that you enjoy the story and goodbye!
SERENA&SOFIA
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magic of demigods
Fanfiction"una profezia. due mondi. un nemico in comune. un mondo da salvare. ma saranno in grado di riuscirci?" Percy Jackson,fino ad un'ora prima, era "pronto" per affrontare il suo terzo esame per l'ammissione al college,e non si sarebbe mai immaginato di...