Il cervello di Piper andò in confusione, l'espressione migliore per descrivere quella situazione poteva essere "aspetta...Cosa?" ; Jason non poteva essere zio, non era nemmeno padre! Aveva solo sedici anni per tutti gli dei.
"tuo zio?" chiese Jason balbettando: aveva un'espressione sconcertata sul volto, sembrava confuso e improvvisamente la sua pelle aveva perso il colorito rosso, dovuto al freddo.
Il ragazzo neanche lo guardò, si girò verso la sua fidanzata, o almeno così sembrava e le disse "è tutto a posto, vai pure, ci vediamo dopo"
La ragazza se ne andò titubante, lanciando delle occhiate ai semidei prima di andarsene: Piper non potè fare a meno di chiedersi se lei fosse a conoscenza di tutta quella storia, o se pensasse che fossero solo dei pazzi furiosi.
A quel punto l'attenzione del biondo ricadde sui ragazzi e disse, guardandosi intorno con fare sospettoso, quasi spaventato "venite con me, parleremo in un posto più tranquillo"
Il ragazzo si diresse a passo spedito verso un piccolo bar, situato nella palazzina opposta alla biblioteca: dal locale usciva fuori un odore caffè ed era tutto in vetro, quindi lasciava intravedere cosa stessero facendo quello all'interno; i tavolini erano sistemati su una terrazza, e sui ognuno di essi si trovava un menù e delle candele, abbellite da fiori dai colori natalizi.
Lo sconosciuto, o meglio, il presunto nipote, si sedette ad uno dei molteplici tavolini concentrici e fece cenno ai semidei di fare lo stesso, che lo fecero subito.
A quel punto il biondo li guardò uno ad uno, e incrociando le mani, disse "il mio nome è Aventino, sono figlio di Ercole e Rea"
Piper spalancò la bocca e strabuzzò gli occhi: com'era possibile?
"aspetta, ma com'è possibile?" chiese Nico con fare contrariato, lo stesso che avrebbe usato probabilmente la figlia di Afrodite se avesse ritrovato la capacità di parlare "tu dovresti essere morto"
Il ragazzo abbassò lo sguardo, sembrava imbarazzato da quella conversazione, tanto che i suoi zigomi si colorarono di un colore roseo, in contrapposizione con la carnagione chiara "ed era così"
"era?" chiese Jason alzando un sopracciglio, era teso, Piper lo capisca dalle spalle rigide e dallo sguardo, fisso sul ragazzo davanti a noi.
"ero...Quando le porte della morte sono state aperte, io sono scappato e con me la maggior parte dei figli di Ercole...Molti sono stati presi da Thanatos, altri però...Sono riusciti a sfuggirgli"
I semidei si lanciarono un'occhiata, Aventino se ne accorse: assunse uno sguardo supplice ed aggiunse, sporgendosi in avanti "lo so che non dovrei essere qui, ma non ho fatto niente di male, mi sono rifatto una vita, mi sono ambientato in questo nuovo mondo..."
Jason fece un profondo respiro e si portò avanti con la schiena, aprendo una mano per fargli segno di interrompersi "come facevi a conoscere il mio nome?"
Il ragazzo lo guardò dritto negli occhi e, dopo qualche momento di esitazione, gli rispose "è da un po' di giorni che tento di contattarti..."
"perché?" chiese nuovamente il figlio di Giove, "se magari lo lasciasse finire, l'avrebbe saputo" pensò Piper, non potendo evitare di alzare gli occhi al cielo.
"non è ovvio?" commentò il ragazzo con aria spazientita, sembrava preoccupato, come se lo stessero osservano: continuava a lanciare occhiate attorno a sé, ai ragazzi seduti agli altri tavoli e, ogni volta che qualcuno passava per il cortile, Aventino era sempre con lo sguardo pronto su di lui.
Fu Nico ad intervenire "no, non lo è"
Aventino alzò gli occhi al cielo prima di continuare a parlare "l'esercito di Luke ci da la caccia"
"ci?" disse Piper, che non riusciva a trovare un nesso a tutti gli eventi accaduti: che cosa stava succedendo?
"noi figli di Ercole: Luke offrirà una grossa ricompensa a chiunque ne catturi uno"
"ma perché?" chiese nuovamente Piper, tutte le domande che fino in quel momento si era create nella sua mente, adesso si stavano riversando fuori come una cascata.
"non lo so, le voci girano anche qui a Roma e quando sono venuto a sapere che stavate viaggiando verso il sud ho pensato..."
"hai pensato che avessimo delle informazioni" aggiunse Jason completando la frase del ragazzo, adesso stava annuendo con il capo e sembrava essere finalmente consapevole della situazione, di cosa stesse accadendo.
"già..." sospirò Aventino assumendo uno sguardo triste e cupo: era preoccupato e spaventato e Piper, anche se non sapeva bene perché, era veramente dispiaciuta per lui e per tutti i figli di Ercole, Luke stava sconvolgendo la vita di troppi per rimanere indifferenti davanti all'accaduto.
Calò il silenzio, nessuno aveva il coraggio di dire al ragazzo, che nutriva così tanta fiducia in loro, che ne sapevano meno di lui su tutta quella storia.
Alla fine fu Piper ad intervenire: appoggiò dolcemente la sua mano su quella del ragazzo e disse "Aventino" il ragazzo la guardò dritta negli occhi "mi dispiace tanto, ma noi non sappiamo che cosa abbia in mente Luke...Siamo venuti a Roma perché pensavamo che tu potessi aiutarci, mi...Ci dispiace"
Il ragazzo distolse lo sguardo, sembrava così deluso, qualcosa dentro Piper si ruppe: aveva deluso quel ragazzo, aveva lo stesso sguardo che aveva assunto per anni suo padre ogni volta che veniva cacciata dalla scuola o non si comportava come la "figlia perfetta che tutti i genitori avrebbero voluto".
"quindi che cosa dovrei fare?" chiese lui con la voce spezzata.
Jason fece per rispondere, ma Piper non glie ne diede il tempo, agì d'istinto, forse perché era quello che avrebbe voluto fare lei, anche se nel profondo sapeva che non era possibile "scappa"
Nico e Jason si girarono a guardarla come se avesse appena detto di essere innamorata del coach Hedge "scappa" ripeté lei "porta dietro la tua ragazza, trovate un posto sicuro e vivete la vostra vita insieme, non dovete sprecare neanche un secondo del tempo che vi resta, perché nessuno sa quanto tempo gli resta di questi tempi"
Aventino la guardò stupito, nessuno sapeva cosa dire, nemmeno Piper sapeva bene il perché di quelle parole.
"grazie" disse il biondo guardandola negli occhi ed accennando un sorriso.
I ragazzi fecero per alzarsi, quando Aventino, dopo aver sospirato e portato le mani in grembo, esclamò "aspettate, c'è una cosa che dovete sapere"
"sarebbe?" chiese Nico riappoggiando la schiena sulla sedia e scrutandolo da capo a piedi.
"secondo delle spie, gli scagnozzi di Luke si trovano a Roma"
Ecco, fantastico.
"e che cosa vogliono?" chiese Jason: aveva la fronte corrugata e l'espressione dura, non sembrava felice della notizia, come gli altri in fondo.
"vogliono catturare Caco, il gigante"
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magic of demigods
Fanfiction"una profezia. due mondi. un nemico in comune. un mondo da salvare. ma saranno in grado di riuscirci?" Percy Jackson,fino ad un'ora prima, era "pronto" per affrontare il suo terzo esame per l'ammissione al college,e non si sarebbe mai immaginato di...