Harry

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Inizialmente il viaggio andò bene, la nave sorvolava le pianure dell'Inghilterra, i ragazzi sembravano abbastanza tranquilli.

Dopo un'oretta circa che erano in viaggio, decisero che era il momento di inventarsi un piano, così si riunirono tutti insieme per discuterne.

"Allora, ho fatto delle ricerche e..." Annabeth venne subito interrotta da Leo "che novità..."

La ragazza gli lanciò una delle sue migliori occhiatacce, poi continuò "stavo dicendo, ho trovato delle informazioni sul Rijks museum: è uno dei più grandi musei di Amsterdam con la più grande collezione di opere d'arte del periodo definito "d'oro" dell'arte fiamminga e con una considerevole collezione di arte asiatica"

"e con tutto ciò?" chiese Jason, il quale sembrava ancora molto scettico sul seguire una scritta su una targhetta di plastica.

"Il museo fu fondato nel 1800 a L'Aia sull'esempio dei musei francesi.

Poi nel 1808 il museo fu trasferito ad Amsterdam per ordini di Luigi Napoleone, il nipote di Napoleone Bonaparte"

I ragazzi la guardarono ancora con aria spaesata e lei roteò gli occhi "non è ovvio? Napoleone era un semideo, figlio della dea Nemesi"

"oh certo, era ovvio" disse Harry con tono ironico.

Il mago, nelle ultime settimane, era venuto a sapere che, molti dei più famosi personaggi nella storia babbana, erano dei semidei.

La ragazza sorrise e poi continuò "Ci deve essere una ragione per cui Luigi Napoleone decise di spostare quel museo, e credo proprio che ci sia un collegamento coni semidei greci e romani"

"Quindi il piano per quando saremo ad Amsterdam è di visitare il museo?" chiese Ron, per niente entusiasta delle sue supposizioni.

Fu Leo ad intervenire "Per quanto mi dispiaccia non poter visitare per ore un museo...Credo che la nave avrà bisogno di riparazioni urgenti, non so per quanto potrà durare" si fece serio.

"Potremmo fare così" disse Percy "un gruppo di 2,3, massimo 4 persone andrà al museo mentre gli altri aiuteranno Leo per la riparazione della nave, va bene?"

"direi che è perfetto come piano" disse Jason sorridendo "basta non farsi uccidere"

"em....Ragazzi" disse improvvisamente Leo, che si era spostato nella sala comandi "a proposito di questo...Abbiamo un problema"

"ti pareva" disse Jason mentre si alzava dalla sedia e alzava gli occhi al cielo, esasperato.

I ragazzi si diressero verso Leo "siamo arrivati nel mare del nord"

"oh grazie agli dei" esclamò Percy con un tono che esprimeva tutto il suo sollievo.

"mica tanto" disse Leo, poi si girò a guardare Annabeth "che cosa sappiamo del mar del nord?"

La ragazza ci pensò per qualche secondo "Secondo felice Vinci, scrittore di "Omero nel Baltico", gli Achei sarebbero vissuti agli inizi del II millennio sulle coste del Baltico e alla metà del millennio, a causa di un irrigidimento del clima, si sarebbero spostati verso sud lungo il fiume Dnepr giungendo al mar Nero e all'Egeo.

Secondo le sue teorie infatti, la guerra di Troia si sarebbe svolta in Europa per la somiglianza del clima e del territorio descritti, e i viaggi di Ulisse si sarebbero svolti lungo le coste della Norvegia"

"Aspetta un attimo..." disse Ron "mi stai dicendo che tutti i mostri che Ulisse ha incontrato nel suo viaggio si trovano in questo mare?"

"sono solo teoria, ma sì"

"bene" disse Leo "perché credo di averne appena colpito uno"

"direi che sono delle lei" intervenne Percy a quel punto, che si era affacciato al parapetto osservando il mare.

"sono?" esclamò Harry improvvisamente.

Il ragazzo tirò fuori vortice e guardò i mago dritto negli occhi "sirene"

-

"la situazione è sotto controllo" disse Leo mentre schiacciava freneticamente qualsiasi tipo di tasto che si trovava sul display.

La situazione non era per niente sotto controllo: la nave aveva dovuto fare un atterraggio d'emergenza sul mare e non era andata molto bene, l'imbarcazione venne colpita di lato e questo causò uno spostamento improvviso.

Annabeth scivolò verso il lato della nave che si era piegata pericolosamente verso il mare e Percy riuscì ad afferrarla in tempo prima che cadesse.

Il ragazzo si diede da fare, tentò in tutti i modi di manovrare la nave attraverso le acque, ma sembrava non funzionare molto bene.

Piper attraverso la lingua ammagliatrice spingeva le sirene ad allontanarsi; Grover usava il suo flauto magico contro i mostri.

Annabeth continuava ad urlare "non ascoltatele, tappatevi le orecchie" mentre correva avanti e indietro sul parapetto sferrando colpi su colpi.

Per quel poco che Harry sapeva, le sirene erano degli esseri mitologici e il loro canto stregava le persone distorcendo la realtà.

Il mago sembrò quasi svegliarsi da uno stato di trance e tentò di aiutare: si incamminò verso il parapetto e iniziò a tagliare le corde che i mostri avevano legato alla nave.

La situazione non migliorava però, saranno state 30 sirene contro 13 ragazzi, un po' sleale no?

Percy a quel punto urlò "voi resistete! Io mi butto in acqua e provo a vedere quello che posso fare"

"Percy no" disse Annabeth avvicinandosi al ragazzo con uno sguardo supplice.

"devo" disse lui prima di buttarsi in acqua, Annabeth rimase qualche secondo a guardare il mare e poi disse "okay, tentiamo di allontanarle dalla nave il più possibile"

Harry si avvicinò ad una corda, ma qualcosa lo sovrastò: una sirena avanzò verso il ragazzo, Harry tentò di non ascoltarla, sapeva che non doveva, ma il suo canto era troppo potente.

I suoni intorno a lui si fecero come ovattati: il ragazzo sentì solo le voci in lontananza degli altri ragazzi che gli dicevano di allontanarsi, che era pericoloso.

Harry improvvisamente vide sua madre, suo padre, Sirius tutti insieme, lo guardavano e lo invitavano a venire con lui.

Il mago si sentiva così felice, si avvicinò al parapetto, dentro di lui sapeva che era sbagliato, ma non riusciva a fermarsi.

Una sensazione di calore lo scaldava man mano che si avvicinava, sentiva l'odore di casa, dei suoi genitori: doveva raggiungergli, doveva toccarli, solo per un'altra volta, ne aveva bisogno.

Era quasi arrivato, ora era sul precipizio, poteva vedere l'acqua.

Si sporse ancora di più, stava quasi per buttarsi, poi però qualcosa lo ributtò indietro.

Un'onda d'acqua travolse tutte le persone che si trovavano sopra, Percy cadde sul parapetto subito dopo, era fradicio e aveva lo sguardo sfinito.

"andiamo acquamen" esclamò Leo "potevi almeno evitare di fare il bagno alla mia nave"

Percy tossì "un grazie sarebbe sufficiente"

Annabeth gli corse incontro e lo abbracciò, anche se subito dopo gli tirò un pugno sulla spalla "che ti è saltato in mente? Potevi farti male"

Il ragazzo la guardò "sì beh me ne sono accorto, il mare qui tenta di resistermi, anzi di ostacolarmi"

Fu Jason ad intervenire, che si tirò su con un po' di fatica e, guardando i ragazzi, disse "allora sarà meglio muoverci finchè possiamo"

magic of demigodsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora