Ron

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Luke teneva la spada alla gola di Annabeth: la ragazza non poteva muoversi, un passo e sarebbe morta.

I capelli le coprivano il viso, oscurandole lo guardo spaventato; era rigida, teneva le braccia lungo il corpo e le mani erano strette in due pugni.

"pensavi veramente che non avessi un piano di riserva?" disse il ragazzo cercando lo sguardo di lei, che aveva il viso rivolto verso il basso.

Annabeth non rispose, così Luke continuò "beh..Ti sbagliavi"

"perché vuoi le armi dei tre pezzi grossi?" chiese lei a denti stretti: con un gesto veloce della testa si scostò i capelli dagli occhi, incrociando lo sguardo del ragazzo, che si irrigidì al gesto.

"beh...Semplice" disse lui dopo qualche secondo " io voglio il loro potere: unendole, creerei l'arma più potente mai esistita e sarei in grado di rievocare i morti"

"ma non è a scelta giusta" ribattè avanzando leggermente: del sangue rigò la gola della ragazza, che deglutì e continuò ad avanzare, nonostante avesse lo sguardo terrorizzato.

"e dovrei ascoltare te?" chiese lui: lo sguardo del ragazzo era cambiato, sembrava che questa volta le parole della ragazza lo ferissero, come se gli importasse veramente di quello che stesse dicendo e facendo.

"sì" disse lei "dovresti ascoltarmi"

Il ragazzo per un momento esitò: da quando Ron lo aveva conosciuto, Luke aveva sempre avuto questo strano atteggiamento, come se il bene e il male che c'erano in lui combattessero costantemente, tentando di prevalere l'uno sull'altro.

Quando una delle persone che avevano fatto parte del suo passato provava a parlargli, il ragazzo sembrava doversi sforzare di rimanere concentrato sulla sua missione, come se qualcosa dentro di lui lo costringesse a fare del male ai suoi amici, come se lui in realtà non lo volesse.

"dovrei? Dopo quello che è successo io dovrei ascoltarti?" disse lui con fare nervoso "infondo tu sei andata avanti, hai scelto Percy e ora siete felici"

"questo cosa centra?" disse lei, la fronte era corrugata e dal tono di voce si poteva capire quanto lei desiderasse salvarlo, quanto, nonostante tutto, tenesse ancora lui anche a costo di rischiare la vita e farsi puntare un'arma alla gola "tu sei la mia famiglia"

Luke non rispose, sembrava come bloccato: il suo sguardo era fisso su di lei e, nonostante la fermezza con cui impugnava la spada, si poteva notare l'indecisione dalla sua espressione, la voglia di mollare tutto e scappare.

"io non ho una famiglia" disse lui a denti stretti "non ho bisogno di nessuno di voi"

"si che ce l'hai" disse lei con la voce spezzata "torna da me, ti prego"

"smettila di provarci" esclamò lui "smettila di avere speranza nei miei confronti perché..."

Il figlio di Ermes non continuò la frase, così Annabeth lo incalzò, gesticolando con le braccia ed avanzando verso di lui approfittandone del fatto che vipera non era più puntata al suo collo "perché? Perché non puoi?"

Luke sollevò la spada: stava per colpire Annabeth, la lama si trovava a pochi centimetri dalla testa della ragazza quando una spada si scontrò contro la sua, permettendo a Ron di tornare a respirare.

Non si era neanche reso conto di star lottando con tutte le forze per liberarsi dalla stretta dei mostri e neanche che Hermione stesse gridando di fianco a lui, chiamando il nome di Annabeth.

Si sentiva come avvolto da una bolla di vetro e che tutto in torno a lui si stesse muovendo a rallentatore, che i suoni fossero ovattati.

La paura che lo aveva tormentato fino a quel momento e che aveva tentato di reprimere si era liberata in una grossa scarica di rabbia: doveva liberarsi e salvare i suoi amici, non avrebbe permesso a nessuno di fargli del male, ad ogni coso.

magic of demigodsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora