Ron

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Dei passi pesanti, accompagnati da una fragorosa risata, facevano tremare tutto il sotterraneo: i muri sembravano voler cedere da un momento all'altro e le fiamme delle fiaccole appese ad essi tremavano, minacciando di spegnersi da un momento all'altro.

"Hermione devi andartene" disse Ron con un tono da supplice mentre tentava di rimettersi in piedi, nonostante le gambe gli tremassero così tanto da fargli venire il voltastomaco.

Il ragazzo non avrebbe mai sopportato la visione della sua ragazza schiacciata da uno stupido gigante, avrebbe preferito morire, piuttosto che metter in pericolo la vita di Hermione: c'era voluto un bel po' per capire cosa provasse per lei ed ora che finalmente si era trovati, non aveva intenzione di perderla.

"non vado da nessuna parte" disse lei, che nel frattempo era riuscita a rimettersi in piedi, anche se le gambe erano instabili.

La maga si avvicinò a Ron e gli rese il viso tra le mani, accennando un sorriso "fidati di me"

Poi la ragazza svanì nell'ombra, come se non fosse mai stata lì: come aveva fatto, Ron non lo sapeva, ma in quel momento non era una delle sue priorità.

Improvvisamente, un enorme bestia avanzò verso di loro: aveva delle code di serpenti al posto delle gambe, il suo viso era corrugato in una strana espressione e gli occhi, vispi e pieni di rabia, erano fissi sulle figure dei ragazzi davanti a lui.

"Caca" balbettò il gigante con voce roca ed impastata "dov'è Caca?"

Inizialmente nessuno rispose, forse troppo spaventati da quello che avevano davanti, poi però Leo ruppe il silenzio: con voce flebile rispose "non è qui"

A quelle parole un urlò rimbombò in tutta la galleria, facendo cadere dei pezzi di soffitto, che quasi finirono addosso ai ragazzi: dovevano andarsene di lì, ed al più presto; oltre alla minaccia di un gigante, il muro, ad un altro urlo, sarebbe ceduto sulle loro teste

"cosa? Io voglio mia sorella Caca"

"è andata da quella parte" disse nuovamente Leo indicando con un debole cenno il tunnel da cui erano arrivati prima, le caviglie che gli stringevano i polsi sferragliarono a quel gesto e sul suo viso spuntò una smorfia di dolore.

Il gigante inizialmente sembrò voler dirigersi verso quella direzione, con passi pesanti e goffi, si girò e camminò con lentezza verso il corridoio dal quale erano arrivati i ragazzi, poi però si bloccò ancora con la schiena rivolta verso di loro, e disse "Caco è annoiato"

I ragazzi sgranarono gli occhi, mentre lo stomaco di Ron andava in subbuglio ed il cuore iniziava a battere così forte da minacciare di esplodere.

"c-cosa?" chiese Draco balbettando: il ragazzo aveva il viso sporco di terra, i capelli erano spettinati e gli ricadevamo sul volto oscurando leggermente l'espressione spaventata.

"Caco vuole giocare" il mostro fece un ghigno malvagio e allo stesso tempo da ebete mentre si girava verso di loro "giocare con voi"

"ma sai" commentò Leo con fare scherzoso, nonostante la voce gli tremasse "esistono tanti bei giochi da tavola che non comprendono omicidi..."

Il gigante a quelle parole urlò e prese una roccia da terra, che scagliò nella direzione del figlio di Efesto, provocando un boato misto al suono del masso che fendeva l'aria.

Il ragazzo si abbassò evitando di un pelo il macigno, che si andò a scagliare contro il muro, proprio sopra la catena che lo teneva intrappolato, provocando un rumore metallico dell'oggetto che si incrinava sotto il suo peso "okay, va bene...Niente giochi da tavola"

Ron ebbe un lampo di genio, e questo la dice lunga sul suo passato: probabilmente la sua idea gli avrebbe uccisi, ma peggio di così non poteva andare no?

"ragazzi ho un'idea"

"ti ascolto" disse Harry guardandolo con aria speranzosa, per poi riportare lo sguardo dall'amico al gigante davanti a loro.

"dobbiamo insultarlo"

"che?" dissero i ragazzi all'unisono guardando Ron come se fosse pazzo, e molto probabilmente lo era.

"se ci facciamo tirare le pietre addosso, colpiranno le catene...Permettendoci di scappare" tentò di spiegare più in fretta possibile.

"o facendoci schiacciare come delle formiche" ribattè Draco urlandogli contro.

"hai un altro piano?" esclamò Ron spazientito: voleva scapare con tutte le sue forze e il fatto di non sapere dove si trovasse Hermione in quel momento lo rendeva così nervoso da poter vomitare da un momento all'altro.

"no..." disse Harry sottovoce abbassando il capo, per poi rialzarlo ed esclamare "hey faccia da schifo, fatti sotto"

Il gigante grugnì e iniziò a scagliare pietre contro il mago che schivò una dopo l'altra, tentando di non perdere l'equilibrio, mentre le catene iniziavano a cigolare ed a piegarsi ad ogni colpo.

"questo piano ci ucciderà tutti" disse Leo mentre si alzava in piedi e schiavava un pezzo di muro, che cadde a pochi passi da lui.

Dopo qualche secondo, nella stanza era iniziata una vera e propria lotta di beh...Pietre.

Harry ormai era quasi libero( tenendo conto che Hermione aveva già iniziato a spezzargli le catene), e lo stesso valeva per gli altri...Ma l'unica cosa a cui riusciva a pensare Ron era la sua ragazza, nessuno aveva visto dove fosse andata: una parte di sé era speranzosa, poiché se la maga non era lì era un bene, ma un'altra era preoccupata che potesse essere in guai peggiori di quelli.

Il gigante, però, dopo un po' iniziò a spazientirsi di tirare pietre: lasciò ricadere i massi che aveva tra le mani e si avvicinò minacciosamente al gruppo, i suoi occhi sprizzavano rabbia da tutti gli angoli ed il respiro, caldo e puzzolente, riusciva a riscuoterli anche a quella distanza.

"qualche altra idea geniale?" chiese Harry indietreggiando, nonostante ci fosse ben poco tra lui ed il muro dietro.

I ragazzi si girarono a guardare Ron sperando che avesse qualche altro lampo di genio "non guardate me, ho esaurito le idee"

Il gigante si avvicinò ancora di più, si trovava a pochi metri di distanza e non sembrava voler scagliare altri sassi: il mago indietreggiò ancora, seguito dai suoi amici, anche se ci volle ben poco perché finisse per toccare il muro sgretolato e freddo di pietra dietro di lui.

Ron iniziò a tastare la superficie nel tentativo di trovare un masso o qualcosa di appuntito da scagliare ma ben presto non riuscii più a muoversi: Caco era a pochi metri da loro e stava allungando una mano verso Harry, il quale si era incollato al muro nel tentativo di sfuggire alla sua presa.

Il mago urlò mentre la mano del gigante arrivava alle sue gambe quando, improvvisamente, il mostro si bloccò, sgranò gli occhi e cadde davanti a loro, facendo tremare il terreno e le pareti della stanza.

Per un momento il ragazzo chiuse gli occhi, portandosi una mano davanti al viso a causa della polvere che si era alzata, poi però, quando li riaprì, vide Hermione davanti a loro, l'accetta che aveva usato per piegare le catene di Harry, ora si trovava nella schiena del mostro, dal quale sgorgava uno strano liquido tendente al nero.

"ve l'avevo detto che avevo un piano" disse la maga prelevando l'accetta e usandola per finire di spezzare le catene che li tenevano legati.

Quando i ragazzi furono liberi, Ron corse ad abbracciarla, avvolgendo il suo corpo piccolo e pieno di idee: le prese il viso tra le mani e la baciò, sentì le sue labbra calde sulle sue, mentre la ragazza spostava le sue mani al suo collo e Ron stringeva la sua vita, facendo aderire i due corpi.

Quando i due si staccarono, Hermione si girò a guardare la bestia priva di sensi e Leo intervenne, come se avesse capito i suoi pensieri "dobbiamo andarcene, per uccidere un gigante c'è bisogno di un semidio e di una divinità"

"quindi non è morto?" chiese Hermione strabuzzando gli occhi e stringendo la presa sulla mano di Ron, che fu felice, per quanto lo si potesse essere in quel momento, di quel gesto.

"no" rispose nuovamente il ragazzo "prendiamo Grover e andiamocene via da qui"

magic of demigodsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora