Hazel

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"ma non ha senso" esclamò Hazel tentando ancora di digerire tutta la storia che Hermione aveva appena finito di raccontare: si sentiva la testa ronzare e la stanchezza accumulata in quei giorni si stava riversando nelle sue ossa delle gambe e braccia, che le imploravano di sedersi.

"hai appena definito la mia vita in un'unica frase" commentò Harry accennando un sorriso storto.

"il pullman, cavolo" esclamò Nico portandosi una mano sulla fronte e imprecando, cosa che fece storcere il naso alla sorella, a cui dava sempre fastidio quando il fratello usava quel linguaggio.

"cosa?" chiese Hazel guardandolo e sbuffando leggermente, mentre con una mano si asciugava la fronte madida di sudore.

"avevo lasciato il mio cambio di vestiti lì" rispose lui con un tono disperato, come se fosse la cosa più preoccupante in quel momento.

"tutti abbiamo lasciato qualcosa lì dentro" intervenne Hermione "non ci aspettavamo certo di fare un incidente a causa di un gigante"

"questo è ancora peggio" disse Jason guardandosi attorno e portandosi le braccia sui fianchi con fare scettico.

In effetti il camion non era fantastico: a parte i due sedili davanti, non vi era nessun tipo di superficie un po' più comoda; era un normale camion per trasportare le merci, differente tranne per le finestre che aveva ai due lati della vettura, che permettevano ai ragazzi di vedere fuori.

"mi spiegate dove avete trovato questa cosa?" chiese nuovamente il figlio di Giove girandosi a guardare Leo, che stava guidando sull'autostrada e sembrava annoiato da quella intera situazione.

"questa cosa" disse Leo sottolineando con un tono di voce più grave l'ultima parola "si trovava sopra alla bellissima prigione in cui ci trovavamo, credo fosse dei ragazzi che ci tenevano lì dentro: probabilmente lo usavano per spostarsi con i mostri destando meno sospetti"

"Caco..." disse Annabeth tra sé e sé sotto voce, per poi alzare la voce quando i si accorse che i suoi amici la stavano guardando "dopo Gea, tutti i giganti dovremmo trovarsi a marcire nel fondo del tartaro"

"sì beh..." disse Piper a quel punto, che si trovava seduta per terra, con la schiena appoggiata alla parete "se non ha mai partecipato alla guerra, potrebbe esser riuscito a scappare dalle grinfie di Thanatos...In fondo non sarebbe il primo a riuscirci"

"già..." commentò a quel punto Leo, che lanciò uno sguardo divertito a Jason "tuo nipote è..."

"o non la smetterai mai vero?" rispose sorridendo il figlio di Giove e simulando un'espressione esasperata.

Leo si strinse nelle spalle, con un sorriso a trentadue denti "oh beh, può darsi"

"ma ora che cosa facciamo?" chiese Harry "insomma...Per distruggere un gigante abbiamo bisogno di un dio, e da quel poco che ho visto, non sembrano molto intenzionati ad aiutarci"

Nessuno inizialmente rispose, insomma, tutti sapevano che Harry aveva ragione...Quel gigante era un vero problema, soprattutto se il loro piano era di prendere alla sprovvista Luke a Crotone.

"Harry ha ragione" disse Annabeth, per poi girarsi a guardare Percy: il ragazzo se ne stava leggermente distante dal gruppo di ragazzi, in piedi, appoggiato alla parete; continuava a rigirarsi vortice tra le mani, con lo sguardo basso.

La figlia di Atena aveva uno sguardo leggermente preoccupato, forse per il fatto che Luke voleva Percy, e tutti sapevano che se fossero stati in pericolo, il figlio di Poseidone non ci avrebbe pensato due volte a sacrificarsi.

Hazel incrociò lo sguardo della ragazza e sembrarono capirsi al volo, così la figlia di Plutone intervenne a suo favore "beh, adesso riposiamo e vediamo di guarire quelle ferite" disse guardando la fronte di Hermione, ancora sporca di sangue ormai secco.

magic of demigodsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora