Harry

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"come scusa?" disse Leo guardandolo storto "esca per cosa?"

Il ragazzo fece un largo sorriso, cosa che rese tutta la situazione ancora più inquietante "quando caco sentirà il pianto della sorella, si recherà per avere la sua vendetta e...Visto che la ragazza ci serve ancora, avrà bisogno di uno spuntino, giusto per evitare che ci massacri tutti"

"fammi indovinare, ve l'ha chiesto Luke?" disse Harry, anche se sapeva già la risposta: dal momento in cui il pullman aveva sbandato, prima di perdere i sensi, il mago aveva capito che non era tutta una coincidenza, in sette anni passati a tentare di sconfiggere il più potente mago oscuro del millennio, almeno quello lo aveva capito.

Il moro sorrise, ma non gli rispose, fece un gesto all'empuse che trascinarono via la ragazza, nonostante lei tirasse calci e gomitate nel vano tentativo di liberarsi: quando il ragazzo per la prima volta aveva visto Caca, aveva pensato che fosse Ginny, per la somiglianza del colore dei capelli, ma, nonostante si fosse sentito in colpa subito dopo, aveva tratto un profondo respiro di sollievo appena aveva capito che non lo era.

A quel punto le gorgone afferrarono Harry, Ron, Draco e Leo e li trascinarono ad una parete, da cui pendevano massicce catene ed iniziarono ad agganciarci i loro arti, già doloranti per le corde usate prima; Grover invece era ancora privo di sensi e tenuto stretto da due lestrigoni e la cosa non tranquillizzava per niente il mago.

Ai ragazzi vennero legati i polsi: la pelle sfregava contro il ferro battuto e leggermente arrugginito, spingendoli a mettersi in punta di piedi per evitare di gravare il peso sui polsi legati.

Harry guardò nella direzione dove Hermione si era nascosta; riuscì ad intravedere una ciocca dei capelli ricci fuoriuscire dallo spigolo del muro, che però svanì qualche secondo dopo, facendogli sospirare: forse avevano una possibilità di fuga.

La ragazza era la loro unica opportunità per salvarsi e il mago credeva in lei, Hermione era la sua migliore amica e sicuramente, se avesse dovuto scegliere a chi affidare la propria vita, lei e Ron sarebbero stati la sua prima scelta.

Il ragazzo dagli occhi così intensi, ma allo stesso tempo così malvagi, si avvicinò e con un ghigno sul volto disse "porterò i vostri saluti a Luke"

Poi se ne andò, nonostante le urla da parte dei ragazzi legati, seguito dai mostri che sghignazzavano tra di loro, mentre trascinavano via Grover, che iniziava a riprendere i sensi in quel momento: perché non avevano legato il satiro con loro?

Draco iniziò a dimenarsi, provocando un rumore di sferraglia delle catene contro il muro, senza ottenere nessun risultato però, "ce ne dobbiamo andare via da qui" disse il ragazzo con il panico alle stelle "e velocemente"

"mi hai illuminato" commentò Leo con un tono sarcastico, anche se un po' spento rispetto al solito "se hai qualche idea su come spezzare delle catene di metallo, ti ascolto"

Il ragazzo fece una faccia rassegnata, una voce parlò al posto suo "io avrei qualche idea"

Hermione se ne stava in piedi davanti ai ragazzi con le braccia sui fianchi e lo sguardo che saettava dai loro visi alle catene: appena Ron la vide, lo sguardo gli si illuminò, Harry poteva vedere il sollievo che la ragazza fosse viva che si contrapponeva con la paura per lei.

"Hermione, che cosa hai fatto al viso?" chiese il ragazzo sgranando gli occhi: aveva assunto un colore cereo e gli occhi erano fissi sulla ferita della maga, che non sembrava neanche averci fatto caso fino a quel momento.

La ragazza si toccò la fronte: aveva un taglio abbastanza profondo, circondato da sangue raggrumato che si mischiava con i capelli unti e bagnati; i vestiti erano sudici e strappati in più punti ma, tutto sommato, sembrava stare bene.

magic of demigodsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora