Hazel

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"che cosa facciamo?" chiese Hazel mentre schivava un passante: era un donna con un completo nero e dei tacchi che facevano rumore ad ogni passo, quando la sua spalla scontrò quella della donna, Hazel capì che quello che sentì dire da lei subito dopo non fu una scusa, ma in quel momento non aveva tempo per pensarci.

Jason saltò uno dei cartelloni che si mettevano fuori dai ristoranti e alle locande con il menù del giorno e lanciò uno sguardo dietro di sé, dove gli altri semidei correvano evitando di investire i passanti "non lo so, ma non possiamo continuare a correre"

I ragazzi avevano percorso tutta la via dell'università, l'armata di mostri però continuava ad avanzare e le persone intorno a loro iniziavano a farsi domande sul perché un gruppo di ragazzi stesse correndo come se stessero partecipando ad una maratona nel bel mezzo di Roma.

Hazel si ricordava la prima volta che era venuta a Roma: anche in quel caso era stata per una missione, per recuperare Nico, suo fratello, tenuto prigioniero in fin di vita; la ragazza ricordava anche che, quel giorno, Percy ed Annabeth avevano pagato il prezzo più grande, finendo nelle grinfie del tartaro, dopo aver recuperato l'Athena Parthenos.

La figlia di Plutone venne riscossa dai suoi pensieri quando Percy, che si trovava a capo della fila, si fermò improvvisamente, con il petto che si alzava e si abbassava freneticamente e le guance rosso fuoco

"seguitemi"

Il ragazzo svoltò in un vicolo secondario e continuò a correre senza guardarsi indietro, il figlio di Poseidone ancora zoppicava, dopo l'attacco di Luke ad Hogwarts, ma non sembrava dargli troppo fastidio: continuava a lanciare sguardi ai palazzi di fianco a sé e, quando si girava indietro, era solo per controllare che i ragazzi lo stessero seguendo.

"Percy dove stiamo andando?" chiese Piper con il fiato corto mentre tentava di raggiungerlo, anche se il ragazzo era nettamente più veloce.

Il ragazzo neanche si girò a guardarla, continuava a correre lanciando sguardi ai palazzi ed alle persone attorno a lui "non lo so"

A quel punto tutti i ragazzi si fermarono di botto, iniziando a guardare male Percy, anche se lui non se ne era accorto e stava ancora correndo; quando se ne accorse, il figlio del mare arrestò la sua corsa folle e li guardò in malo modo.

"che c'è?" chiese lui allargando le braccia come se quello che stavano facendo fosse una cosa ovvia.

"scusami..." disse Hazel, appoggiando entrambe le mani sui fianchi per riprendere fiato "hai appena detto che non sai dove stiamo andando?"

"sì è così" rispose Percy con fare sicuro e scocciato, girandosi a controllare che nessuno li avesse seguiti.

"fratello sei sicuro di stare bene?" chiese a quel punto Jason, appoggiando la mano sulla spalla dell'amico e scrutandolo, come se tentasse di leggere la risposta dentro di lui.

"sentite, non possiamo continuare per quella strada..." disse il figlio del mare gesticolando con una mano davanti al viso dell'amico.

"perché no?" chiese Annabeth, la quale aveva un'espressione corrugata sulla fronte, come se stesse tentando di trovare il filo conduttore che spiegasse l'azione avventata del ragazzo.

"i mostri non ci hanno già preso perché loro non volevano prenderci..."

"come scusa?" chiese Hazel, non riusciva a capire che cosa volesse intendere Percy con quella affermazione.

"con la quantità di mostri che c'erano, ci avrebbero potuto fare fuori in un attimo, ma non l'hanno fatto...Questo perchè non credo che il loro obbiettivo sia quello di catturarci, o almeno non adesso, loro vogliono che li conduciamo dagli altri"

Fece un respiro e si guardò in giro, passando lo sguardo da una persona all'altra con fare sospettoso "sanno che ci sono gli altri qua e ci stanno solo facendo scappare, quindi se...."

Annabeth continuò la sua frase "quindi se noi andiamo a caso, loro non scoveranno gli altri, e forse avremo una vera possibilità di scappare"

Hazel si stupì, lei molto probabilmente non ci sarebbe mai arrivata, non in così poco tempo e in quelle circostanze: erano molte le volte in cui la ragazza si stupiva di quanto Percy potesse essere intelligente e quanto altrettanto stupido.

"Percy ma come ci sei..." chiese Piper guardandolo strano, come se quello che avesse davanti non fosse il suo amico ma una versione 2.0 di Percy Jackson.

"come ci sono arrivato?" chiese lui facendo un sorrisetto furbo e scostandosi una ciocca di capelli corvini dal viso "beh non lo so...Mi è solo sembrato strano che non ci avessero già preso"

"okay, ma adesso che cosa facciamo?" chiese Nico.

"io ho un'idea" disse a quel punto Jason, lanciando un'occhiata complice a Percy, il quale ricambiò con un sorriso divertito, per quanto lo si potesse essere in quella situazione "e non scapperemo di nuovo"

Un luccichio brillò negli occhi del ragazzo mentre appoggiava un braccio alla spalla del figlio di Poseidone e con l'altra iniziava a gesticolare "allora, dobbiamo dividerci"

"dividerci?" lo interruppe Frank con fare poco convinto.

"sì, vedete lì avanti" disse il ragazzo indicando la fine del vicolo, che si diramava in tre vie diverse "dobbiamo attirare i mostri lì, poi li dividiamo nei tre vicoli, in modo da poterli combattere e poi ci ricongiungiamo"

"okay" disse Frank, nonostante non fosse ancora molto convinto della riuscita del piano "ma come facciamo a farli venire qui?"

Tutti si girarono a guardarlo, improvvisamente il ragazzo sgranò gli occhi, come se avesse capito l'intenzione dei ragazzi ed Hazel provò un po' di pena per lui, ma era la loro unica opportunità per riuscire a scappare.

"oh no, vi prego"

Jason a quel punto si avvicinò e disse, con tono sarcastico, battendo ripetutamente una mano sulla spalla del ragazzo "sarai un'ottima esca"

SPAZIO SCRITTRICI

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E grazie anche per tutti quelli che votano i capitoli e commentano, siete un regalo veramente

Come sempre, posteremo due capitoli al posto di uno, ancora grazie per questo traguardo.

SERENA&SOFIA

magic of demigodsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora