Frank

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Orami era la settima pista che controllavano senza alcun risultato: adesso i ragazzi si trovavano in fila per prendere l'ennesima seggiovia che era troppo piccola per Frank, molte volte costretto e stare schiacciato tra la sbarra di protezione ed il sedile sul punto di esplodere.

"com'è possibile che non abbiamo trovato niente?" disse Draco con un fare stanco passandosi una mano sula fronte imperlata di sudore.

"magari il chip si sbagliava..." azzardò Ron che giocava con una racchetta facendo disegni sulla neve, ormai rovinata di metà mattina.

"o magari no" rispose secca Annabeth, che si trovava a capo della fila e teneva lo sguardo fisso sui tornelli che separavano la zona dove prendere la seggiovia da quella dove si trovavano ora.

La ragazza odiava quando le persone dubitavano dei suoi piani, Frank lo sapeva bene come il resto dei semidei: le poche volte in cui, nella guerra contro Gea, era capitato che uno dei suoi piani andava storto, Annabeth iniziava a torturarsi, stando notti insonni a pensare a cosa aveva sbagliato e ciò che avrebbe potuto evitare.

Nonostante tutti gli continuassero a ripetere che non era colpa sua, la figlia di Atena continuava a rimuginare nella su mente e, alla fine, l'unica cosa che la convinceva a dormire era Percy, che giurava di rimanere alzato finchè lei non si sarebbe addormentata.

Era fatta così, lo aveva sempre fatto e, anche adesso, con lo sguardo concentrato su un punto indefinito davanti a lei, tentava di non far trapelare la sua preoccupazione e di trattenere le lacrime.

A quel punto Percy intervenne "facciamo così, controlliamo l'ultima pista, se non troviamo niente allora torniamo dagli altri" disse dopo aver lanciato un'occhiata preoccupata ad Annabeth.

"a me sembra un ottimo piano" disse Frank subito dopo nel tentativo di aiutare l'amico, che lo ringraziò con uno sguardo silenzioso.

I ragazzi erano stanchi e delusi, ma salirono su quell'ultima seggiovia.

Era da due posti: Annabeth e Percy si trovavano in testa alla fila, la ragazza stava appoggiando la testa sulla spalla di Percy, che era impegnato a scrutare il panorama alla ricerca di qualcosa di sospetto; subito dopo c'erano Harry e Jason, che parlavano tranquillamente; dietro di loro c'erano Hermione e Ron che osservavano attentamente gli altri passeggeri; Leo se ne stava seduto sulla seggiovia silenzioso come non mai; e per ultimi c'erano Frank e Draco.

Frank era così immerso nei suoi pensieri che non si rese conto che Draco lo stava chiamando "Frank, abbiamo un problema" disse con voce tremolante.

Il ragazzo stava guardando dietro di se, la mano appoggiata sullo schienale gli tremava leggermente, e non era per il freddo molto probabilmente: Frank si girò.

Il figlio di Ares non aveva il tempo di contarli, ma ad occhio e croce saranno stati 30 mostri che se ne stavano seduti sulla seggiovia con fare minaccioso a qualche seggiola di distanza tra loro: alcuni erano aggrappati ai cavi spessi della seggiovia, altri ancora se ne stavano in ginocchio sui sedili pronti a balzare verso di loro da un momento all'altro.

Come avevano fatto a non notarli prima il ragazzo non lo sapeva, era come se un minuto prima non ci fossero e quello dopo invece sì.

Frank tentò di rimanere il più calmo possibile "tranquillo, finchè la seggiovia è in movimento andrà tutto bene"

La seggiovia si bloccò neanche a farlo apposta, beh...in realtà era proprio fatto apposta.

"e ora?" chiese Draco guardandolo di traverso, ancora girato verso i mostri.

A quel punto Jason, Percy e Frank si guardarono, i ragazzi si erano girati e dal loro sguardo, si erano resi conto dei 30 telchini dietro di loro.

"tieniti forte" disse Frank annuendo con il capo in direzione di Percy, il quale aveva già sguainato vortice e stava in piedi, tenendosi in equilibrio dalla ringhiera della seggiovia.

"che cosa?"

Frank si trasformò in un grosso grifone e con Draco sopra, il quale inizialmente aveva urlato e aveva tentato di allontanarsi da lui rischiando di precipitare per dieci metri, si avvicinò ad Hermione e Ron che salirono a loro volta, leggermente titubanti.

Contemporaneamente Percy si guardò intorno e poi urlò "Jason, prendi Annabeth, io intanto tento di rallentarli"

Jason fece un cenno col capo e afferrò la ragazza e Leo e li portò a terra in un lasso di temo troppo breve perché il cervello di Frank riuscisse a ricordarsi tutti i movimenti.

Nel frattempo Percy ed Harry si alzarono in piedi: "fatevi sotto" disse Percy con un tono di sfida e sporgendosi verso di loro.

Dei telchini si slanciarono avanti e lo stesso fecero i due ragazzi urlando; prima dell'impatto però, Frank riuscì ad afferrarli ottenendo proprio quello che il ragazzo voleva: molti telchini non riuscirono a bloccarsi in tempo e caddero dalla seggiovia disintegrandosi sulle rocce ricoperte di neve sottostanti;. altri però, riuscirono a scendere o ad aggrapparsi miracolosamente alle seggiole ancora ferme.

Saranno stati in venti ora, Frank sguainò la sua spatha "spingiamoli verso la locanda, dove ci sono gli altri"

I ragazzi annuirono ed iniziarono ad attuare il piano: riuscirono ad arrivare alla locanda, il figlio di Ares aveva disintegrato un bel po' di mostri, nonostante si fosse procurato un profondo graffio sul braccio, che era riuscito a distruggere il tessuto della tuta, e adesso sanguinava.

I telchini erano più aggressivi e svegli di quanto avrebbero dovuto, in teoria, nessuno avrebbe dovuto trovare difficoltà ad ucciderli, nemmeno Harry, Hermione, Ron e Draco, eppure, perfino Frank aveva avuto qualche problema.

Improvvisamente Piper, Hazel, Grover e Nico uscirono combattendo contro delle "cameriere?" chiese Ron, che nel frattempo aveva colpito un telchino alla gamba, il quale si era accasciato a terra e tentava di difendersi con gli artigli.

"empuse" rispose Piper mentre ne trafiggeva una.

"come vedete..." disse Hazel mentre combatteva una ragazza alta, dai capelli biondi "siamo un po' impegnati anche noi"

Iniziò una vera e propria battaglia che durò per cinque minuti, i ragazzi riuscirono ad avere la meglio: le empuse aveva retto di più dei telchini, ma alla fine erano riusciti a contrastarle.

Fu Frank a rompere il silenzio formatosi subito dopo e, nonostante il fiatone, chiese "scoperto qualcosa?"

Fu Hazel ad intervenire, si sporse verso il basso, appoggiandosi alla sua spada, infilata nel terreno: i capelli le ricaddero davanti, incorniciandole il viso dai lineamenti così aggraziati e allo stesso tempo rigidi e forti "in effetti sì" fece una pausa "noi pensiamo che..."

Non finì la frase poiché un battito di mani la interruppe, rimbombando per tutta la valle: Luke insieme ad una schiera di mostri, si trovava davanti ai ragazzi.

"complimenti" disse sorridendo "cinque minuti e avete fatto tutti fuori, un record"

"rivoglio il mio portatile Luke" disse improvvisamente Annabeth facendosi avanti.

Il ragazzo assunse un'aria dura "lo riavrai, ma prima voglio parlare con loro" disse il ragazzo indicando Harry, Ron, Hermione e Draco.

"e perché mai vorresti parlare con noi?" intervenne Harry con un filo di disprezzo nel tono di voce.

"ho le mie ragioni" rispose Luke vago non incrociando lo sguardo del mago "ci saremo io e voi quattro, una chiacchierata veloce, e poi vi ridarò il portatile"

I maghi si guardarono, fu per una frazione di secondi, che sembrarono durare un'eternità; poi Harry rispose "va bene"

I semidei rimasero sbigottiti "come scusa? Voi non andrete da nessuna parte con lui" disse Jason co tono contrariato.

"va tutto bene..." disse Harry, tentando di rimanere il più calmo possibile "torniamo tra poco"

Successivamente i ragazzi si incamminarono al fianco di Luke verso la locanda: nella quale sparirono, lasciando fuori tutti gli altri, ancora sbigottiti e spaventati per quello che sarebbe successo dentro.

magic of demigodsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora