Percy e Annabeth guardavano Leo con un sguardo assassino, per un momento il ragazzo pensò che lo avrebbero preso e l'avrebbero buttato fuori dalla finestra, invece i due si stiracchiarono e si alzarono, ancora mezzi addormentati.
"Leo che ore sono?" chiese Annabeth stropicciandosi gli occhi e con la voce ancora impastata.
Leo si guardò il polso dove si trovava l'orologio che non aveva mai posseduto "non lo so, ma abbiamo delle cose da fare prima di partire, tipo controllare le scorte, creare una mappa, un piano...."
Percy fece una smorfia, poi si alzò, facendo ricordare a Leo quanto fosse alto e si stiracchiò "abbiamo afferrato il concetto, gli altri sono già svegli?"
"Piper, Jason e Nico sono già a fare colazione mentre Frank e Hazel dormono ancora, anche se non per molto"
Leo si diresse verso la camera delle ragazze, aprì la porta e urlò "buongiorno"
Come risposta ebbe un pugno in faccia da parte di Frank che si stava vestendo, e che non sembrò neanche così tanto dispiaciuto quanto le sue nocche colpirono lo zigomo del figlio di Efesto.
"Frank" esclamò Hazel.
Il ragazzo si girò a guardarla "che c'è? Poteva bussare"
Leo si rialzò in piedi, con il viso che gli pulsava "tutto okay, re Leo è indistruttibile"
"vogliamo avere una prova concreta?" lo provocò Frank alzando un sopracciglio.
Leo fece un sorriso nervoso "che ne dite se andiamo a fare colazione?"
Fu Percy ad intervenire e il figlio di Efesto glie ne fu grato "ottima idea"
Il ragazzo ed Annabeth si diressero verso la sala mano nella mano: qualsiasi problema avessero avuto in precedenza, sembrava lo avessero risolto.
In effetti ora che ci pensava, anche Leo aveva un certo languorino, così si incamminò anche lui.
Quando arrivò, gli altri ragazzi erano seduti tutti in uno stesso tavolo a differenza degli altri giorni, in cui ognuno mangiava nel proprio tavolo in base alla casa a cui apparteneva.
Leo si infilò nella panca di fianco a Jason, il ragazzo stava divorando il suo cibo, sembrava che non mangiasse da una settimana.
"allora..." disse Nico improvvisamente "con che cosa pensiamo di spostarci? Perché credo che un gruppo di 13 ragazzi, di cui 8 semidei e un satiro, non passino inosservati..."
Ci fu un attimo di silenzio, poi Annabeth rispose "Nico ha ragione, dobbiamo trovare un mezzo di trasporto sicuro"
Tutti si girarono a guardare Leo, in fondo era lui il genio in queste cose, ma il ragazzo non aveva idea di come poter risolvere la situazione e per questo si sentì veramente in imbarazzo "che c'è? Mica posso ricostruire l'argo II in una mattina"
Improvvisamente Hermione si infilò nella panca di fianco a Percy e disse "Potremmo usare i draghi fino ad Amsterdam e poi da lì ci arrangiamo"
Hazel intervenne "no, è un tratto troppo lungo da fare, insomma quanti chilometri saranno?"
Annabeth le rispose "sono 530 km circa, Hazel ha ragione"
A quel punto Harry, Ron e Draco si sedettero.
"Potremmo prendere un volo da Londra per Amsterdam" azzardò Harry.
Percy rabbrividì "volare? Non se ne parla proprio"
Harry a quel punto chiese, con una punta di fastidio nel tono di voce "e allora come facciamo?"
I ragazzi si guardarono, tutti avevano un'espressione che sembrava volesse dire "beh, dai! Fatti venire un'idea"
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magic of demigods
Fanfiction"una profezia. due mondi. un nemico in comune. un mondo da salvare. ma saranno in grado di riuscirci?" Percy Jackson,fino ad un'ora prima, era "pronto" per affrontare il suo terzo esame per l'ammissione al college,e non si sarebbe mai immaginato di...