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DYLAN'S POV

Decisi di accantonare tutti questi inutili pensieri in una parte buia della mia mente.
Natalie mi aveva colpito più di quanto non volessi ammettere.
Ma adesso basta.
Sì, sarebbe stata di certo mia, dopo tutto ottenevo sempre ciò che volevo, ma questa volta l'avrei fatto solo per cancellarla una volta per tutte dalla mia testa. Un semplice sfizio che volevo togliermi. Possederla mi avrebbe ridato la tranquillità di prima.

Presi il cellulare e digitai il numero di uno dei miei soci. Solo lui in questo momento aveva esattamente ciò che cercavo.

-Capo?- rispose. Capii che stava dormendo dal tono della voce.
Beh, era molto tardi in effetti, ma non me ne preoccupai; li pagavo bene per rimanere 24h su 24h a mia completa disposizione.

-Mandami una delle puttane che ci sono da te- dissi, portandomi alla bocca una sigaretta ed accendendola.

-A quest'ora signore? Stanno dormendo le ragazze- rispose quasi preoccupato.

-E pensi che me ne importi qualcosa? Muovi il culo e valle a svegliare-

-Chi vuole che le mandi signore?- mi domandò ancora un po' stordito dal sonno.

Ci pensai un attimo.

-Tutte. Le voglio tutte- risposi sicuro di me.

-Emh...va bene, capo. Dove si trova?-

-Secondo te a quest'ora dove mi trovo? A casa mia, idiota!- risposi spazientito.

-Certo capo. Certo. Arrivano subito- affermò titubante.
Riuscivo a mettere in soggezione la gente anche solo con una semplice telefonata.
Sorrisi tra me e me soddisfatto.

Mezz'ora dopo arrivarono le ragazze. Bellissime. Stupende e unicamente per me.

-Ciao Dylan- mugolarono tutte insieme all'unisono, come delle gattine.

Appena entrarono subito si tolsero il cappotto, lanciandolo per terra e rivelando ai miei occhi dei corpi da favola, coperti solamente dall'intimo in pizzo. Mutandine nere, rosse, rosa...c'è ne erano di tutti i tipi.

Mi leccai le labbra alla vista di quanta abbondanza ed il mio desiderio aumentò, fino a quando nella testa mi comparve nuovamente il volto di Natalie.

"Basta! Basta, cazzo!" mi urlai mentalmente ai limiti della sopportazione. Era assurdo.
Troppo assurda questa situazione.

Senza che dicessi o facessi niente, si spogliarono sensualmente proprio davanti i miei occhi, rimanendo tutte nude. Sapevano bene cosa volevo e cosa mi piaceva. Sapevano soddisfare ogni volta ogni mia singola volontà. Ogni mio singolo ordine.

Il mio sguardo infuocato già stava possedendo e dominando ognuno di quei corpi. Dal primo all'ultimo.
Corpi utili solo per il mio piacere e per quello di alcuni dei miei uomini.
Corpi posseduti e fatti godere uno, due, tre volte in una sola notte.
Corpi sempre pronti per me.
Per i miei bisogni fisici.
Il potere mi permetteva di avere tutto questo. Questo e tanto altro.

Le ragazze mi si avvicinarono sensualmente, sorridenti ed alcune con in volto un ghigno perverso, che mi fece eccitare notevolmente.

Appena mi furono tutte davanti, iniziarono a spogliarmi, mentre leccavano e baciavano con movimenti precisi e sensuali il mio collo, il petto, l'addome...

Una ragazza mora e snella, si fece avanti inginocchiandosi di fronte a me, per poi abbassarmi la zip dei pantaloni, facendoli cadere ai miei piedi.
Dopo averli tolti del tutto, afferrò i miei boxer, abbassando anche quelli fino ai piedi, per poi toglierli e gettarli via.
Con mio grande stupore, afferrò subito dopo il mio membro, facendo su e giù con la mano e dandomi un piacere immediato.
Mi guardava maliziosa, senza mai lasciare i miei occhi, per poi avvicinarsi sempre di più alla punta del pene, leccandone le gocce di piacere che ne fuoriuscivano.

Non potevo venire di già! Spingendola leggermente, per farle capire di smettere, mi avvicinai al letto, per poi far sdraiare senza alcuna attenzione nei suoi confronti, una ragazza, anch'essa snella e dai capelli rossi.
Le aprii le gambe, rivelando ai miei occhi la sua intimità.
Lei rideva e sorrideva, sembrando del tutto a suo agio in quella posizione che aveva assunto così tante volte con me e con tanti altri.
Una troia perfetta.
Mi accorsi solo dopo di non avere il preservativo con me. "Cazzo" sbottai mentalmente, decidendo comunque di immergendomi dentro di lei in tutta la mia lunghezza, uscendo ed entrando ad un ritmo frenetico.
Sapevo che in quel momento era più il fastidio o il dolore che provava, che il piacere che invece in me cresceva ogni secondo di più, fino ad arrivare al culmine, dove mi tolsi da dentro di lei per rigettare il mio seme sulle coperte. In teoria prendevano la pillola, ma si sa come si dice... fidarsi è bene non fidarsi è sempre meglio.
Ci mancava solo che una di queste puttane rimanesse incinta.

Esausto ma non ancora del tutto soddisfatto, passai alla seconda, poi alla terza ed in seguito alla quarta, per poi sdraiarmi senza forze ed appagato sul letto, tra le donne che avevo appena posseduto e che adesso stavano lì, dormienti ed esauste.
Non sapevo nemmeno i loro nomi.
Non sapevo da dove provenissero, se avessero una famiglia...
Perché pensavo a queste assurdità?
Non mi importava di certo.

Pochi minuti dopo mi addormentai, cullato dal piacere fisico ma non da quello mentale, poiché nella testa continuava ad apparirmi quel volto meraviglioso e quel corpo unico.
Solo ed unicamente lei. Natalie.

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