NATALIE'S POV
Il resto della settimana successiva passò tranquillamente.
Io e Dylan eravamo diventati a tutti gli effetti una coppia.
Era un uomo straordinario, forse un po' troppo geloso, ma era l'unico che riusciva veramente a capirmi.
Con il passare dei giorni aveva instaurato proprio un bel rapporto con Ben.
I due erano diventati complici l'uno dell'altro.Il lavoro alla biblioteca procedeva senza particolari intoppi, sebbene a volte mi ritrovassi a non dover far nulla, morendo così dall'estrema noia.
Le cose sembravano stessero finalmente andando per il verso giusto, fino a quando un venerdì sera ricevetti una chiamata.
Proveniva dalla struttura di Philadelphia in cui era ricoverata mia mamma ormai da alcune settimane.
Presi il telefono e sentii la voce bassa e triste di una donna.
-Salve- aveva detto.
-Sono la dottoressa Clarice della clinica "Xinox" di Philadelphia. Parlo con la signora Natalie Moore?-
-Si, mi dica- risposi con un nodo alla gola.
-Mi dispiace doverla informare al telefono di questa spiacevole notizia...- inizió a dire, allarmandomi immediatamente.
-Quale notizia?- domandai con il cuore che iniziava a battere sempre più forte nel petto.
-Mi dispiace molto signora da parte mia e dell'intero staff medico informarla che sua madre è deceduta-
-Ma che cosa sta dicendo?- le domandai con gli occhi sgranati, sedendomi sotto shock sul divano di casa mia.
-Mi creda, mi dispiace molto per il suo lutto-
-Ma...ma come è accaduto? Cosa è successo?- domandai quasi in un sussurro incomprensibile.
Non capivo. Non riuscivo proprio a capire com'era possibile che fosse successa una cosa del genere.
-L'abbiamo trovata oggi verso le 19:35 in una pozza di sangue. Probabilmente, signora, sua madre aveva rubato delle forbici alcuni giorni fa, decidendo alla fine di togliersi la vita-
-Mi creda quando le dico che abbiamo fatto di tutto per aiutarla a rimettersi in sesto per riuscire così a riprendere in mano la sua vita-
-E voi non vi siete accorti di niente? Eh? Che razza di medici siete?- sbottai senza alcun contegno.
-Alcune persone riescono a nascondere il loro disturbo depressivo molto bene- mi spiegò con la sua professionalità di merda.
-La prego. Mi dica che è uno scherzo- mormorai con lo sguardo rivolto in un punto in decifrato della stanza.
-Mi piacerebbe che fosse davvero così, signora-
E la chiamata terminò in questo modo.
Non mi accorsi nemmeno che il cellulare mi cadde involontariamente dalla mano fino a sbattere a terra.
Era come se tutti si fosse improvvisamente fermato.
Sentivo di non essere in me.Ben mi chiamava dall'altra stanza, ma era come se il mio corpo si fosse bloccato; scosso da un profondo shock, mentre la mente cercava a sua volta di riprendersi dal duro colpo appena ricevuto.
Ero incredula.
Sconvolta.
Distrutta.Avevo perso l'unica persona che mi fosse rimasta nella mia vita ed adesso mi rimaneva solamente Ben.
Avevo davvero appena ricevuto una chamata del genere?
Era veramente successo?
No...doveva per forza trattarsi di un sogno."Svegliati" mi dissi col respiro corto, andandomi immediatamente a dare un pizzicotto sul braccio.
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|| Only for you ||
RomanceLei, Natalie Moore, una ballerina di lap dance, mamma e giovane donna guerriera, che non permette a nessuno di metterle i piedi in testa. Lui, Dylan Carter, il nuovo proprietario del club in cui lavora la ragazza. Un uomo ricco e pieno di oscuri seg...