DYLAN'S POV
La telefonata era da parte di Jolie.
Forse aveva bisogno di qualcosa.-Jolie, dimmi-
-Signor Carter...- mormorò, bloccandosi subito dopo.
Era evidente che stava piangendo.
Ma perché? Cos'era successo?-Cos'hai Jolie?- le domandai cercando di farla calmare.
Sentivo come se fosse successo qualcosa. Qualcosa di brutto. Ma non potevo andare subito alle conclusioni senza sapere la verità dei fatti.-Mi dispiace signor Carter. Mi dispiace tanto. Io...è colpa mia. Mi dispiace- ripeteva mortificata tra i singhiozzi.
-Ma di cosa, Jolie? Spiegati meglio- le dissi.
Natalie mi guardava con lo sguardo leggermente preoccupato.
Non riuscivamo a capire e Jolie era evidentemente sotto shock.-Adesso ascoltami Jolie- le ordinai questa volta autoritario.
-Si, signore- sussurrò con un filo di voce.
-Dove sei in questo momento?- le domandai.
-A casa sua, signore-
-Bene. Va in cucina, prendi un bicchiere, versa al suo interno dell'acqua fresca e va a sdraiarti sul divano del salone. Poi bevi e piccoli sorsi e fa dai respiri profondi-
Aspettai con calma che facesse tutto quello che le avevo suggerito di fare e quando notai che il suo respiro affannoso cominciò a placarsi, le domandai nuovamente cos'era successo con esattezza.
-Io e Ben oggi pomeriggio siamo andati al parco giochi. Lui ha insistito tanto. Abbiamo preso un gelato, siamo stati lì a lungo e...e io mi sono distratta un attimo, signor Carter, Ben fino ad un minuto prima stava giocando sullo scivolo ma...ma quando mi sono girata era sparito- raccontò, facendo una breve pausa.
-L'ho chiamato e cercato dappertutto. Ho chiesto ai passanti e alle altre persone che erano al parco con i propri figli se lo avevano visto allontanarsi...ma niente. Nessuno ha visto nulla. Mi dispiace davvero!- affermò, rimettendosi disperata a piangere.
-Va bene Jolie. Calmati andrà tutto bene. Torna a casa e se mi servirà il tuo aiuto ti chiamerò. D'accordo?-
-Certo, signor Carter-
A questo punto riattaccai la telefonata.
-Siamo arrivati, signore- ci avvisó l'autista una volta entrati all'interno dell'aeroporto.
Sotto lo sguardo confuso e preoccupato di Natalie, scendemmo dalla limousine, per poi dirigerci e salire sul mio jet.
Una volta che ci fummo seduti sulle poltrone di pelle, iniziai a parlare.
Come cazzo avrebbe reagito Natalie ad una notizia del genere?
Avevo seriamente paura e difficoltà a rilevarle ciò che Jolie mi aveva appena raccontato.Perché qualcuno avrebbe mai dovuto rapire un bambino di quattro anni?
A cosa diavolo serviva tutto ciò?Ben era in pericolo e probabilmente molto spaventato in quel momento.
Non sapevo molto ma l'unica cosa certa era che lo avrei ritornato, ammazzando quei figli di puttana che avevano osato fare una cosa simile.
Avrebbero rimpianto di essere nati quei bastardi.-Natalie...devo darti una notizia molto delicata, ma tu devi stare calma okay? Perché si risolverà tutto molto presto, te lo prometto-
-Cosa è successo, Dylan?- mi domandò quasi timorosa di sapere la risposta che la aspettava.
-Ben è scomparso. Non sappiamo ancora se si sia perso o se l'abbiano rapito-
-Rapito? Perché mai qualcuno dovrebbe rapire il mio bambino?- domandò sconcertata al solo pensiero di una cosa simile.
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|| Only for you ||
RomanceLei, Natalie Moore, una ballerina di lap dance, mamma e giovane donna guerriera, che non permette a nessuno di metterle i piedi in testa. Lui, Dylan Carter, il nuovo proprietario del club in cui lavora la ragazza. Un uomo ricco e pieno di oscuri seg...