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NATALIE'S POV

La sveglia iniziò a strillare come ogni mattina, svegliandomi in maniera quasi traumatica.
Non avevo mai amato quell'aggeggio e forse non l'avrei mai sopportato.

Con fatica mi alzai dal letto e subito il freddo della stanza invase le parti del mio corpo scoperte.

"Fatemi tornare a letto" piagnucolai tra me e me, cominciando ad avviarmi verso il bagno con l'energia di una nonnina di novant'anni.

Dopo aver finito di farmi una doccia veloce, iniziai a truccarmi, ripensando alla serata appena trascorsa.

Bryan si era comportato benissimo dall'inizio alla fine. Per tutta la serata avevamo parlato di lavoro, ma dovevo riconoscere che era stato piuttosto interessante. Di certo lui sapeva ciò che faceva e si capiva lontano un miglio che era un vero esperto nel mondo giudiziario. Peccato che all'università non decise di intraprendere la carriera di avvocato, sarebbe stato perfetto anche in quel ruolo. Mi aveva raccontato dei suoi viaggi all'estero, di quanto lo avesse colpito l'Italia e la sua ineguagliabile bellezza.

Quanto mi sarebbe piaciuto anche a me viaggiare e andare in Europa. Il solo pensiero di scoprire e visitare posti nuovi mi emozionava moltissimo.

Appena finii di truccarmi, andai nella mia camera, vestendomi ed andando così a svegliare quel dormiglione del mio pargoletto.

Mezz'ora dopo eravamo pronti e dopo aver salutato Keyla, uscimmo di casa.

Una volta aver accompagnato Ben all'asilo, passai velocemente allo Starbacks, comprando la bevanda preferita di Bryan ed un cappuccino per me da portare via.

In ufficio l'aria che si respirava era molto più fresca e gradevole, finalmente iniziavo a sentirmi a mio agio. Forse era stata proprio la scorsa serata a rendere l'ambiente più rilassante, ma probabilmente ero solo io che la vedevo così.

Appena le porte dell'ascensore si aprirono di fronte a me, mi diressi spedita verso l'ufficio di Bryan. Prima di entrare ovviamente bussai, ma non ricevendo alcuna risposta dall'altra parte della porta, la aprii senza esitazione, supponendo non ci fosse nessuno al suo interno e prendendo quindi l'iniziativa di entrare per lasciare in questo modo la bevanda, che avevo comprato poco prima appositamente per Bryan, sulla sua scrivania.

In attesa, quindi, del suo arrivo e di alcune direttive che avrebbe dovuto darmi, andai a sedermi sulla sedia girevole della mia scrivania, cominciando a fare ordine tra le varie scartoffie e chiamando alcuni clienti di Bryan per alcuni particolari da chiarire prima del loro appuntamento con il notaio.

Esattamente venti minuti dopo comparve Bryan oltre le porte d'acciaio che costituivano l'ascensore.

-Buongiorno, Natalie- mi salutò raggiante.

-Buongiorno a te, Bryan- lo salutai io a mia volta, distogliendo gli occhi da alcuni documenti che stavo visionando e concentrandomi unicamente su di lui.

-Volevo ringraziarti ancora per aver accettato il mio invito. È stata una serata magnifica- affermò lui, una volta arrivato di fronte la mia scrivania.

-Già, concordo pienamente- risposi con tutta sincerità.

-E penso proprio che dovremo ripeterla un giorno di questi- continuò lui, prendendomi un po' alla sprovvista.

Voleva nuovamente uscire con me?
Wow...in realtà non me lo sarei mai aspettata.

-È una fantastica idea- affermai allora io entusiasta, ritornando a lavoro e concludendo la chiacchierata con lui.

Non mi sarei di certo tirata indietro.
Perché mai avrei dovuto rifiutare il suo invito?

La scorsa sera era stata molto gradevole in sua compagnia e da come si comportava nei miei confronti non aveva doppi fini con me.
Sapeva bene pure lui che tra di noi sempre e comunque ci sarebbe stato un rapporto lavorativo da mantenere il più possibile intatto...non di certo come Dylan.

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