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Sconvolta e senza parole spalancai gli occhi, sentendo il cuore iniziare a battere sempre più velocemente, come se volesse scoppiarmi nel petto da un momento all'altro.
Le gambe mi diventarono molli e deboli. Sentivo che tra non molto sarei svenuta dal profondo shock che avevo appena subito, ma non volevo di certo collassare a terra proprio adesso. Non di fronte a lui.
Per non cadere, perciò, cercando di non mostrare il mio improvviso malessere, mi appoggiai alla maniglia della porta, sorreggendomi e cercando per lo meno di restare in piedi.

-Che ci fai qui?- mormorai con voce talmente bassa che in un primo momento pensai non mi avesse nemmeno sentita.

-Sono ritornato, per te. Solo per te, Natalie-

La sua risposta mi spiazzò. Non sapevo più cosa dire o cosa rispondere. Non riuscivo nemmeno a credere ai miei occhi.

Era semplicemente meraviglioso poter riascoltare la sua voce e poter nuovamente ammirare il volto, i suoi occhi.
Gli stessi occhi che mi avevano fatto innamorare di lui dal primo momento in cui l'avevo visto; gli stessi occhi che guardavo e in cui mi perdevo mentre facevamo l'amore.

E dopo tutti questi mesi lui continuava a pensare a me. Ed io pensavo a lui? Certo che sì, era il mio pensiero fisso, ma erano anche cambiate così tante cose...

-Dopo quello che è successo, dopo quello che ti ho fatto ed anche dopo tutto questo tempo tu ti presenti alla mia porta. Perché? Vuoi per caso vendicarti?- gli domandai, indietreggiando leggermente di un passo solo quando mi resi realmente conto delle parole che avevo appena usato.

-Ma di cosa stai parlando Natalie? Non ti farei mai del male. Questo non dovresti neppure pensarlo- affermò incredulo con gli occhi sgranati.

-Io...pensavo che fossi a dir poco infuriato con me e sarebbe stato normale da parte tua dopo tutto quello che ti ho fatto passare- confessai col respiro corto.

-Natalie, tu hai fatto semplicemente la cosa giusta. Hai ritenuto che dovessi pagare per i miei errori e va bene così. Non c'è un singolo giorno in cui non ti abbia pensata e rivederti qui e adesso, amore mio, mi rende l'uomo più felice dell'intero universo-

Il mio cuore perse dei battiti.

Quanto mi era mancato quest'uomo!

Che avrei dovuto dire di fronte ad una dichiarazione del genere?
Dylan mi amava ancora, ma io? Provavo ancora gli stessi sentimenti per lui?
In questi mesi avevo voltato pagina dal passato...o almeno ci provavo. Era difficile dimenticare ma continuavo comunque a provarci perché la vita, sebbene tutto, continuava.

-Io...io non so proprio cosa dire. Mi hai mentito, Dylan. Per mesi! Hai ucciso tre persone proprio davanti i miei occhi e quelli di Ben. L'hai spaventato, ma sopratutto hai spaventato me-

-Natalie, ti giuro su qualsiasi cosa mi sia caro, che non ho mai ucciso prima- disse, cercando di giustificarsi.

Ma per ciò che aveva fatto non c'erano giustificazioni sufficienti che tenessero. Restava e rimaneva un criminale a sangue freddo.
E probabilmente, anche se non riuscivo ad ammetterlo, sarebbe sempre stato il mio criminale preferito.

-Ho bisogno di pensare. Devo riflettere, Dylan, e in questo momento proprio non ce la faccio-

-Non c'è fretta. Ti aspetterò per sempre-

E proprio in quel momento una limousine nera di fermò a pochi metri da noi, per poi veder scendere dall'auto lucente Bryan vestito come sempre in maniera impeccabile.

-Ciao Natalie, se sei pronta possiamo andare- disse rivolgendosi a me ed ignorando del tutto la presenza di Dylan.

Prima di rispondere voltai leggermente lo sguardo verso Dylan, per poterne guardare l'espressione, e proprio come temevo lo vidi irrigidirsi, guardando Bryan come se lo volesse fulminare con il solo utilizzo degli occhi.

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