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NATALIE'S POV

-Come diavolo ti è saltato in mente di uscire a quest'ora della notte e per lo più da sola?- inveí contro di me Dylan, subito dopo essere entrati in casa.

-Ti prego calmati e non urlare. C'è Ben che dorme- mormorai a disagio.

In quel momento mi sentivo proprio come una bambina sgridata dai suoi genitori.

-Ti ha dato di volta il cervello quindi?- mi domandò fusioso, abbassando la voce in modo da non farsi sentire da Ben.

-Scusami, è stato uno sbaglio- mormorai mortificata.

Che avrei dovuto dirgli, che era stata una cazzata? Si, era stata una tremenda cazzata.

-Grazie comunque...per avermi salvata- lo ringraziai, senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi.

Dylan stringeva frustrato le mani a pugno. Erano completamente insanguinate. Non capivo se il sangue fosse solo dei poveri due sventurati o anche suo.

Mi avvicinai a lui, prendendolo per mano.

-Vieni- dissi, conducendolo in bagno.

Presi una salvietta dal mobiletto bianco che stava di fianco alla lavatrice, andandola a bagnare, per poi iniziare a tamponarla sulle mani di Dylan.

Poi andai a prendere dell'alcool, in modo tale da disinfettare con cura le ferite.
Dylan non fece una piega.
Era come se l'avesse già fatto.
Parecchie volte.

Aveva partecipato a delle risse?

"Chissà com'era da ragazzino" mi ritrovai a pensare.

Quello che celava quest'uomo dentro di sé era ancora un mistero per me, ma era anche vero il fatto che non fossero di certo affari miei.

"Stanne fuori e non fare domande" mi suggerì la mia mente.

Ma volevo davvero non sapere?
Volevo veramente restare fuori dalla sua vita?

-Grazie- mormorò improvvisamente con voce bassa e roca, guandandomi con quello sguardo che solo lui possedeva.
Sentii i brividi percorrermi tutta la schiena.

-Figurati- risposi, cercando di continuare ad evitare il suo sguardo profondo e preoccupato.
Preoccupato solamente per me.

Uscendo dal bagno, andai subito a prendere una coperta.

-Puoi restare qui stanotte, se vuoi...beh oppure puoi tornare a casa, come preferisci- dissi tutto d'un fiato.

Perché mi sentivo così estremamente imbarazzata dalla situazione che stavo vivendo?

-Accetto volentieri la tua offerta. Dormo qui se non è un disturbo-

-Meraviglioso- commentai a disagio.

-Buonanotte, allora. Spero che il divano sia comodo-

-Lo sarà senz'altro- rispose lui, togliendosi la maglietta e rimanendo a torno nudo.

Sentii la mandibola cadermi a terra alla vista di quel corpo scolpito alla perfezione.

-Emh...io...si...ecco...buonanotte- dissi in trance.

-Buonanotte, Natalie- affermò, togliendosi questa volta i pantaloni e restano di fronte a me in boxer.

-O...okay...perciò buonanotte Dylan- dissi nuovamente senza nemmeno accorgermene. In quel momento sentivo di avere sulle labbra la bava che colava.

Dylan rise un po'.

-Di nuovo buonanotte, Natalie-

A questo punto, con una forza mai avuta prima, riuscii a spostare i piedi, iniziando a camminare diretta alla camera da letto, prima utilizzata da mia madre.

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