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NATALIE'S POV

La mattina dopo mi svegliai come sempre al suono di quella dannata e fastidiosissima sveglia.
Né io né Ben avevamo voglia di alzarci.
Eravamo proprio due pigroni.

"Altri cinque minuti" dissi tra me e me, ancora con gli occhi chiusi e sotto le calde coperte.

Improvvisamente qualcuno suonò il campanello.
Chi era quel folle che doveva disturbarci di mattina presto?

Roba da matti.

Mi costrinsi con la forza a far uscire le gambe dal letto, per poi alzarmi completamente.
Il campanello iniziò nuovamente a suonare, facendomi innervosire ancora di più di quanto già fossi.
"Arrivo!" urlai al limite della sopportazione dopo aver udito per la quinta volta il suono di quell'insopportabile aggeggio.

Arrivata davanti la porta, tolsi il catenaccio e la spalancai, ritrovandomi di fronte un signore sulla quarantina.

-Emh...salve- lo salutai ancora un po' addormentata.

-Buongiorno. Ecco un pacco per lei- affermò raggiante l'uomo.
Beato lui che sembrava avesse iniziato la giornata con il piede giusto.

-Quale pacco? Non aspettavo proprio nessun...-

-Mi servirebbe che filmasse qui- disse senza darmi la possibilità di finire di parlare e consegnandomi una penna ed cartellina con vari fogli disposti l'uno sotto l'altro.

Senza aggiungere altro e in totale confusione firmai nello spazio del foglio che mi era stato indicato.

-Grazie. E buona giornata- mi salutò sorridente, consegnandomi il pacco per poi andare via.

-Emh...grazie a lei- balbettai confusa, prendendolo.

Era enorme e sembrava essere una cesta di doni, di quelli che solitamente i ricchi regalano a Natale ai parenti.

Entrai in casa e lì vi trovai già alzati e svegli Ben e mia mamma.

-Chi era?- mi domandò mia madre.

-Un corriere. Ci ha dato questo- dissi ancora estremamente confusa, indicando l'enorme cesta.

-E chi la manda?- domandò nuovamente.

-Non ne ho proprio idea- risposi sincera, andando ad appoggiare la cesta sopra il tavolo e notando solo poco dopo un biglietto bianco attaccato alla carta che copriva il suo contenuto.
Perciò lo presi e dopo averlo aperto lo lessi.

Buongiorno donna senza nome,
ho pensato che tu e la tua famiglia avreste gradito un'abbondante
e buona colazione.
Inoltre, volevo ringraziarti per aver accettato ieri il mio invito a cena
ed anche per aver perdonato (spero tanto che tu l'abbia fatto) il mio inaccettabile comportamento della scorsa sera.

Con affetto,

Dylan

Leggendo quelle parole mi venne da sorridere senza nemmeno accorgermene.

-Hai capito chi ha mandato la cesta?- mi domandò mia madre avvicinandosi a me.

-Adesso sì- risposi ancora sorridente.

-La manda il mio capo-

-E che vuole da te? Perché mai dovrebbe fare una cosa simile?- chiese mettendosi sull'attenti.

-Non lo so neanche io mamma. Ma adesso basta parlare- dissi, togliendo la carta e ammirando le prelibatezze che Dylan mi aveva portato.
Il suo era stato proprio un bel gesto e la sera stessa sarei andata da lui per ringraziarlo, prima di iniziare i mio turno di lavoro.

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