NATALIE'S POV
Passai tutto il resto della giornata a giocare con Ben con i lego.
Gli piacevano da matti e dovevo ammettere che era proprio bravo con le costruzioni. Ovviamente non lo dicevo solo perché ero sua mamma, ma in effetti avevo sempre adorato vantarmi del mio ometto.-Sicura di non voler cenare, tesoro?- mi domandò mia mamma, appena si fece sera, mentre era intenta a preparare le uova strapazzate con la pancetta.
-Si, tranquilla mamma. Non ho molta fame e poi voglio uscire prima per ringraziare Dylan-
-Dylan chi?- domandò, girandosi a guardarmi.
-Dylan. Il mio capo si chiama così- risposi, ricordandomi che non le avevo ancora detto come si chiamava.
-Ah, va bene. Non c'è niente tra voi due vero?- cercò di indagare.
Sempre la solita.
-Ma cosa vai a pensare mamma?-
Ero allibita ed inoltre mi sentivo di essere diventata rossa come un peperone. Dannazione!-Scusa scusa!- si affrettò a dire, alzando le mani in segno di resa.
Risi.
Mi erano mancati questi momenti con lei. Momenti in cui dimenticavamo il suo problema ed anche quello che era successo in passato.
Momenti in cui ridavamo e scherzavamo.Andai a cambiarmi, decidendo di indossare un paio di jeans attillati, un pullover dolcevita bianco e delle comode scarpe da ginnastica.
Facevo pena ma per lo meno stavo comoda.Dopo aver indossato il giubbotto e aver dato un bacino a Ben, uscii di casa, dirigendomi al club.
Quando sarebbero cambiate le temperature? Non ce la facevo già più e l'inverno doveva ancora arrivare.
-Come mai non sei venuta in macchina?- sentii una voce alle mie spalle.
Mi trovavo nel parcheggio del club che poco prima era deserto.Mi girai e vidi Dylan.
-Hey ciao- lo salutai.
-Allora?- mi domandò venendomi in contro.
-Allora cosa?- gli chiesi io a mia volta, non riuscendo a capire cosa volesse sapere di preciso.
-Perché non sei arrivata in macchina? Si gela fuori, sopratutto a quest'ora- mi disse con un tono di rimprovero.
Mi stava davvero sgridando?
-Ha alcuni problemi la mia macchina- risposi.
-Capisco- disse semplicemente. Sembrava stesse riflettendo tra sé e sé.
-Ti verrò a prendere io finché la tua auto non verrà aggiustata- affermò infine.
La cosa che mi sorprese di più di questa frase era il fatto che sembrava più una seria affermazione che una richiesta.
Stava ritornando il Dylan che avevo conosciuto la prima volta?-Grazie ma non c'è ne alcun bisogno. E poi non so quanto potrò portare la macchina dal meccanico, visto i costi elevati- affermai sicura.
Era inutile mentire. Non potevo pagare un meccanico perché ero una poveraccia. Questa era la triste verità.-Non c'è problema. Pago tutto io. L'importante è che tu non vada da sola e a piedi in giro per Detroit, sopratutto a quest'ora-
Si stava davvero preoccupando per me?
In quel momento mi sentii come una bambina che veniva rimproverata per qualcosa di sbagliato commesso.
-Va bene- acconsentii con un sospiro.
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|| Only for you ||
RomanceLei, Natalie Moore, una ballerina di lap dance, mamma e giovane donna guerriera, che non permette a nessuno di metterle i piedi in testa. Lui, Dylan Carter, il nuovo proprietario del club in cui lavora la ragazza. Un uomo ricco e pieno di oscuri seg...