capitolo otto

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Harry's P.O.V.

Ero furioso.

La sensazione mi era talmente familiare che già sembrava essere parte di me. Era stata lì per molti anni, covando dentro di me, pronta ad esplodere in qualsiasi momento. Mi faceva fare cose spaventose, cose che mi perseguitavano costantemente nei miei ricordi e nei miei sogni. Non potevo controllarla, non sapevo come farlo. O forse semplicemente non volevo farlo. Mi faceva sentire meno debole, spaventava le persone. A volte, quando i ricordi di tutti gli orrori che avevo fatto sembravano distrarmi, mi ricordavo cosa fosse stato fatto a me. Prima che fossi quella vittima pietosa che era stata troppo donnicciola per difendersi. Non sarei stato quel tipo di persona ancora una volta e, se fossi stato rude e senza cuore, mi sarei fatto rispettare dalla gente, non c'era nulla che potesse fermarmi.

Un rumoroso suono di rottura echeggiò nelle mie orecchie quando il mio pugno si scontrò con la mandibola dell'uomo. Comunque, ciò non mi fermò. Continuai a picchiarlo, lasciando uscire la rabbia attraverso i pugni. Gliela facevo pagare per aver fatto male Carissa. Sebbene fosse solamente una ragazza così dannatamente fastidiosa, comunque quando vidi quel coglione colpirla ero letteralmente esploso.

Quando eravamo usciti dalla scuola pensavo che fossimo riusciti a scappare. Ecco perchè avevo semplicemente continuato a correre verso la macchina, accorgendomi poi che Carissa non era dietro di me come mi aspettavo che fosse. Avevo sprecato un paio di secondi a pensare se l'avessi dovuta lasciare, ma alla fine ero tornato indietro per cercarla. Senza di lei avrei avuto meno possibilità di vincere il gioco e, probabilmente, non avrei neanche avuto il tempo di cercare qualcuno che la rimpiazzasse, mentre Louis, Niall e gli altri erano troppo impegnati a infastidire Nick e Kate. Inoltre, non potevo neanche chiamarli. Al diavolo Henry e le sue stupide regole riguardo i cellulari.

Le mie mani erano rosse per il sangue e non sapevo più se fosse sangue mio, che fuoriusciva dalle mie nocche, o se fosse del volto dell'uomo. Qualcuno mi gridò qualcosa, ma la voce sembrò essere così lontana che la sentii a malapena. Poi sentii che venivo scosso per le spalle, e ciò mi fece finalmente smettere di tirare pugni all'uomo barbuto.

"Harry è abbastanza. Dobbiamo andarcene prima che qualcuno ci veda."

Riconobbi la voce di Carissa e iniziai lentamente a controllare il mio stato incontrollabile, com'ero prima che la rabbia prendesse il sopravvento. Sollevai lo sguardo e vidi il volto preoccupato di Carissa. Guardai nei suoi occhi castani, cercando segni di paura o disgusto nei miei confronti, ma vidi solo preoccupazione. Ciò mi sorprese, perchè nessuno mi aveva mai guardato così dopo aver visto cosa ero capace di fare.

Beh, forse era preoccupata che qualcuno ci avesse già visti e chiamasse la polizia.

Mi alzai lentamente e fissai il corpo immobile dell'uomo. Lasciai i miei occhi vagare sul suo viso. Era così tagliato e sanguinante che a malapena potevo riconoscerlo. La sua mandibola era ferma in una strana posizione e i suoi occhi mezzi socchiusi, uno di essi stava sanguindando. Spostai lo sguardo e mi allontanai dall'uomo. Quando sollevai lo sguardo, incontrai gli occhi castani di Carissa. Mi guardò solo per un secondo, prima di girarsi e iniziare a camminare verso il parco.

Ma ebbi il tempo di vedere le tracce delle lacrime sulle sue guance e un grande segno rosso sul suo mento, che l'uomo le aveva causato.

Guardai Carissa mentre si allontanava lentamente da me, poi fissai di nuovo l'uomo e vidi il suo petto muoversi con difficoltà. Misi l'altra mano nella tasca della mia giacca e presto sentii il metallo freddo contro la mia pelle. Tirai fuori la pistola dalla mia tasca e lentamente la puntai contro il cuore dell'uomo.

Carissa's P.O.V.

Un forte colpo risuonò intorno a me e chiusi automaticamente gli occhi, sentendo il cuore stringermisi nel petto. Ma non smisi di camminare finchè non raggiunsi la Mercedes nera di Harry. Notai che Harry aveva dimenticato di bloccarla e perciò aprii la portiera e scivolai sul sedile.

24 Hours [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora