capitolo uno

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Il freddo vento autunnale soffiava dritto sulla mia faccia e mi faceva rabbrividire anche se indossavo una grande felpa grigia e jeans neri. Forse avrei dovuto mettermi il cappotto, ma non pensavo che avrebbe fatto così freddo dato che ieri il tempo era stato abbastanza diverso. Questo era ciò che odiavo di più a Stonebridge. Non potevi mai sapere che tipo di tempo avrebbe fatto l'indomani o alcuni giorni dopo. Era inutile contare sulle previsioni del tempo, ecco perchè le persone quasi sempre si portavano l'ombrello o indossavano una giacca anche se fuori brillava il sole. Non potevi mai sapere se il vento iniziava a soffiare dal mare o avrebbe iniziato a piovere, ecco perchè dovevi essere pronta a tutto.

Mi misi il cappuccio in testa e mi spostai una ciocca dei miei capelli castani dietro l'orecchio prima di mettere le mani intorpidite nelle tasche del mio jeans. Alcuni jogger correvano davanti a me e sentivo un cane abbaiare da qualche parte in lontananza. Una calda luce brillava dalle finestre delle case e notai persone camminare mentre preparavano la cena o si sedevano davanti alla televisione per guardare il loro programma preferito. Un tipico giovedì sera.

Camminavo sulle foglie bagnate e sollevai lo sguardo. La pallida luna era in cielo, ma la forte luce dei lampioni per la strada la facevano sembrare distante e indistinta. Sapevo che lì, dove non c'era nessuna luce a disturbare, sarebbe stata mozzafiato insieme alle stelle. Ma non qui, in città. Qui la luna doveva farsi da parte per fare posto alle luci elettriche.

Riportai lo sguardo in avanti e restrinsi gli occhi. Notai che a circa venti metri da me non c'era più nessuna luce. Probabilmente qualche difetto nei lampioni e, dato che avevo appena superato le ultime due case lungo la strada, dovevo improvvisamente camminare nel buio, la luna sarebbe stata l'unica fonte di luce.

Forse mi sono sbagliata. La luna non si fa sempre da parte per fare posto alle luci elettriche.

Una raffica di vento mi fece fare una smorfia e gli alberi, che erano lungo la strada, inziarono a oscillare. Una manciata di foglie cadde dagli alberi e coprirono il terreno, ricordandomi ancora una volta che stava arrivando l'inverno.

L'autunno era decisamente la stagione che mi piaceva di meno.

Sentii una fastidiosa piccola pietra nella mia scarpa ma decisi di non importarmene. Feci qualche passo, ma la piccola pietra inziava a darmi ancora più fastidio quindi dovetti fermarmi. Mi tolsi la scapa e la scossi finchè la pietra non cadde sull'asfalto. Poi mi rimisi la scarpa e, quando guardai in alto, i miei occhi incontrarono una figura scura.

Aprii la bocca per urlare, ma non uscì nulla dalla mia bocca. Tutto si congelò dentro di me, eccetto il mio cuore che sembrava cadere da qualche parte. Sudore freddo colò dalla mia fronte mentre le terribili immagini di rapine e serial killer riempivano la mia mente.

Prima che potessi anche muovermi, la figura mi attaccò e spinse un panno bagnato sul mio viso. Inspirai per sbaglio e sentii uno strano odore chimico. Tutto si stava offuscando davanti ai miei occhi quando inziai a cadere all'indietro. L'ultima cosa che sentii fu qualcuno afferrarmi, poi tutto quello che riuscii a vedere fu nero.

***

"Hey! Sveglia!"

Sentii qualcuno scuotermi violentemente. Per un momento non reagii nemmeno perchè l'oscurità che mi circondava continuava a spingermi nello stato incosciente dove ero stata un momento fa.

"Apri gli occhi. Non è così difficile." disse la stessa voce sembrando un po' frustrato.

Lentamente iniziai ad aprire gli occhi. La prima cosa che la mia vista catturò fu il lampione che abbagliava i miei occhi. Dovetti strizzarli un paio di volte prima di aprire completamente gli occhi.

24 Hours [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora