capitolo trentotto

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Avevo pensato a malapena al telefono durante le ultime ore, ma ora ne avevo bisogno più che mai. Sarei stata capace di trovare facilmente la fabbrica su internet e poi provare a chiedere a qualcuno di portarmi lì. Non mi ero mai sentita così indifesa come lo ero in questo momento, ed ogni secondo che passava sembrava essere un assurdo spreco di tempo.

Lasciai uscire un profondo sospiro e mi guardai intorno provando a trovare una persona a cui potessi chiedere indicazioni, poi delle deboli voci catturarono la mia attenzione. Sbattei le palpebre un paio di volte, incapace di credere alle mie orecchie, ma appena comparve la coppia che non avrei mai pensato di incontrare ora all'angolo, fu come se le mie preghiere avessero avuto risposta.

Una delle mie più care amiche, Katerine, e il suo ragazzo Julian. Non ero mai stata così sollevata di vederli in vita mia come ora.

"Katerine! Julian!" li salutai per catturare la loro attenzione e, appena i loro occhi volarono su di me, notai dei grandi sorrisi formarsi sui loro volti.

"Hey, Cari!" Katerine mi salutò felicemente e camminò velocemente verso di me per stringermi un caloroso abbraccio. Julian la seguì e mi diede un veloce abbraccio prima di prendere di nuovo la mano di Katerine nella sua.

"Cosa ci fai qui?" Katerine chiese guardando l'ospedale, poi me. Notai la sua confusione e di solito le avrei detto tutto, ma, questa volta, era impossibile. Non avrei mai potuto dirle del gioco nè di Harry. Era un grande rischio e, inoltre, non volevo che lei e Julian fossero coinvolti.

"Beh...visitavo mio zio." risposi alla domanda di Katerine sentendomi terribile per averle mentito, ma non avevo altre opzioni. "In realtà mi ha detto qualcosa che non ho capito abbastanza. Ha detto che devo andare in una vecchia fabbrica accanto al fiume e fare alcune foto. Ne ha bisogno per il suo lavoro o qualcosa del genere, ma, dato che ora è in ospedale, non può andarci. Quindi volevo chiedervi se conoscete questa fabbrica?"

"Penso di conoscere il posto. C'è una specie di fabbrica vicino a River Lune, l'ho visto quando sono andato in barca. Posso portati lì se vuoi?" Julian mi sorrise. Le sue parole mi indondarono di speranza e, per un secondo, lo guardai solamente sentendomi così sollevata che non potei fermarmi dall'abbracciarlo con forza.

"Non hai idea di quanto significhi questo per me, Julian. Grazie." dissi con sincerità.

"Uh, figurati." Julian mormorò strofinandosi il retro del collo a disagio. Con la coda dell'occhio vidi Katerine aggrottare le sopracciglia, guardandomi sospettosamente con i suoi occhi blu. Aveva ovviamente intuito che c'era qualcosa che non le avevo detto, ma, dato che era mia amica da molto tempo, sapeva che probabilmente avevo le mie ragioni per non rivelare tutto e proprio per questo non iniziò a bombardarmi di domande. Questa era una delle cose che mi piaceva davvero di lei, non mi obbligava mai a fare o dire nulla che non volessi fare, ma comunque si assicurava di essere al mio fianco quando ne avevo bisogno.

Quando i nostri sguardi si incontrarono per un breve momento, considerai se acessi dovuto dirglielo, poi decisi di no. Inoltre non avevo molto tempo e se volevo avvertire Harry in tempo, avrei dovuto affrettarmi. Ero preoccupata per lui e, nonostante mi avesse davvero ferita quando mi aveva lasciata, comunque non volevo che gli succedesse qualcosa.

Mi importava troppo di lui per lasciare che gli accadesse qualcosa.

***

"Cammina lungo il fiume e presto raggiungerai la fabbrica." Julian fece segno con la mano verso lo stretto sentiero lungo il fiume. Io annuii provando a fare profondi respiri e a dimenticare quanto fossi nervosa. Quando voltai la testa per guardare Katerine, la vidi fare un incoraggiante sorriso. Se solo avesse saputo in cosa mi stavo mettendo, ero sicura che sarebbe venuta con me, ma non volevo che fosse in pericolo, quindi dovetti tenere la bocca chiusa e andare da sola.

24 Hours [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora