capitolo cinquantadue

4.8K 291 15
                                    

Harry's P.O.V.

I suoi occhi si spalancarono e un'espressione scioccata balenò sul suo volto. Le mie parole erano le ultime che che si aspettava e alcune ore fa neanche io mi sarei aspettato che sarebbero uscite dalla mia bocca. Non avevo mai avuto una vera e propria relazione, nè avevo voluto.

Ma tutto era cambiato dopo aver incontrato lei. Ironicamente, lei era l'unica ragazza con cui non sarei mai riuscito a stare, non importava quanto lo volessi. Desideravo averla incontrata prima che succedesse tutta questa merda nella mia vita, forse tutto sarebbe stato diverso. Forse non sarei caduto così profondamente nell'oscurità, forse non sarei stato un tale fottuto casino come lo ero ora. Forse potevo stare con lei senza avere la paura costante che le sarebbe successo qualcosa a causa del mio passato e delle persone coinvolte.

Ci pensavo dalle ultime ore. Pensavo a cosa avrei provato stando con lei, svegliandomi al suo fianco, sentendo la sua dolce risata, tenendole la mano mentre camminavo accanto a lei per le strade, baciandola quando meno se lo aspettava e definendola mia senza aver paura delle conseguenze.

Ma quando avevo detto a Dave che ero il suo fidanzato, quella parola era sembrata sbagliata sulla mia bocca e avevo capito che non sarebbe mai dovuto succedere. Non sarei mai riuscito a dirlo, perchè si presupponeva che io e Carissa non saremmo stati insieme. Da quando avevo dodici anni, l'unico motivo per cui volevo rimanere vivo era per uccidere Robert e ottenere vendetta. Non mi importava cosa mi sarebbe successo dopo, meritavo di morire comuque, non importava quanto giovane fossi. Ma lei...lei meritava di vivere. Meritava tutto ciò che non sarei mai stato capace di darle, ecco perchè il suo futuro non avrebbe coinvolto me.

Mi sarei assicurato che non mi avrebbe coinvolto.

Spostai lo sguardo dai suoi occhi castani che guardavano così in profondità nei miei, facendomi provare ancora più dolore al cuore. Non aveva idea di cosa avessi deciso e sapevo che se lo avesse scoperto, avrebbe fatto di tutto per farmi cambiare idea. Ecco perchè avrei tenuto la bocca chiusa, era stato già un grande errore dirle perchè mi ero definito il suo fidanzato. Carissa era intelligente, scommettevo che le mie parole l'avevano già insospettita e non volevo che capisse cosa fosse nascosto dietro ad esse.

"Harry..."

La sua voce era a malapena udibile, ma aveva un incredibile effetto su di me. Mi fece girare e guardarla di nuovo. Mi guardò per un momento, ovviamente cercando qualche segno sul mio volto che avrebbe rivelato qualsiasi cosa stessi pensando.

Ero sempre stato bravo a mascherare le mie emozioni, ma con lei, per qualche ragione, era sempre stato difficile. Ed era solo una delle cose che aveva cambiato in me. Non sapevo se capisse quanto effettivamente avesse avuto effetto su di me in queste ore, nessuno prima di lei era mai stato capace di farlo.

Continuammo a guardarci, poi un piccolo sospiro scappò dalle sue labbra, ma, prima che potesse dire qualsiasi cosa, un forte rumore echeggiò nell'aria facendo irrigidire entrambi immediatamente. Voltammo la testa verso la porta che guidava al tetto e, nello stesso momento, fu aperta rivelando un gruppo di poliziotti, questa volta erano quelli veri, e dietro di loro c'era Dave.

Avevo percepito che c'era qualcosa di sospetto in lui. Quel bastardo.

Velocemente mi misi davanti a lei, proteggendola da tutte le armi che erano puntate su di me. Una piccola imprecazione scappò dalle mie labbra quando capii che non avevo tirato fuori la mia pistola. Ora era troppo tardi.

"Allontanati dalla ragazza e tieni le mani in alto!"

Porca merda.

Digrignai i denti con rabbia, ma feci come mi fu detto. Mi allontanai un po' da Carissa, ma, come lei lo notò, velocemente si mise al mio fianco. Quando la guardai in faccia, notai che la sua espressione era tesa ma dura. Non c'era segno di quella ragazza timida che avevo incontrato quasi ventuno ore fa. Questa ragazza era forte, più forte di quanto qualcuno potesse immaginare.

"Carissa. Allontanati da lui e vieni qui," disse Dave provando a sembrare gentile ma rigoroso allo stesso tempo. Carissa spostò lo sguardo su di lui e per un momento pensai che lo avrebbe veramente ascoltato. Avrebbe dovuto farlo, altimenti avrebbe avuto problemi peggiori. Ora aveva la possibilità di agire come se l'avessi obbligata a fare cose illegali e averla minacciata di ucciderla se non mi avesse obbedito. Le persone l'avrebbero creduta, specialmente quando sapevano della mia brutta reputazione.

"Vai, Carissa." sussurrai piano. Lei si mosse appena sentì le mie parole, poi voltò la testa e i suoi occhi castani incontrarono i miei. Le feci un piccolo cenno provando a convincerla ad andarsene, nonostante avessi notato un'espressione inflessibile sul suo volto.

"Mai," rispose con enfasi sia a me che a Dave. Io quasi gemetti alla sua testardaggine, poi sentii delle forti braccia afferrarmi da dietro. Velocemente reagii ruotando il braccio e girandomi, dando un pugno alla mascella di uno dei poliziotti. Poi sentii Carissa urlare e la sua voce mi distrasse per alcuni secondi. Ebbi il tempo di vederla provare a divincolarsi tra le braccia di un altro poliziotto mentre lui provava a trascinarla verso Dave, che stava urlando qualcosa.

Sentii un'enorme ondata di rabbia scivolare in me quando notai quanto quel bastardo le stesse facendo del male. Corsi verso di loro, ma un forte colpo sul retro del capo mi fece perdere l'equilibrio. Sbattei le palpebre un paio di volte e lasciai uscire un gemito frustrato, provando ad evitare di cadere nell'incoscienza, ma poi sentii un altro colpo. Il buio mi circondò velocemente e l'ultima cosa che sentii fu Carissa che strillava il mio nome.

Carissa P.O.V.

Lo vidi cadere sul duro cemento e poi non si mosse. La vista mi era troppo familiare e il ricordo fu come un coltello che mi accoltellava il cuore. Riuscivo ancora a vedere i ragazzi della gang di Nick che davano calci e ferivano Harry incosciente e a sentire le loro prese in giro che echeggiavano nell'aria. L'unica differenza era che ora, invece della gang di Nick, c'era un gruppo di poliziotti e, nonostante non avessero preso a calci Harry, lo avevano fatto cadere nell'incoscienza.

Quegli idioti lo avevano colpito.

"Guarda cosa hai fatto! L'hai ferito!" urlai e provai a liberare le mie mani così che potessi correre da Harry. Ma la presa del poliziotto era troppo forte e, nonostante ignorassi il dolore che mi causava, quando ruotò le mie braccia dietro la schiena, non riuscii a strappare le mie mani dalle sue.

"Smettila di combattere, Carissa! Loro stanno provando ad aiutarti," la voce di Dave arrivò alle mie orecchie ma io lo ignorai.

Non avrei mai smesso di lottare per Harry.

Mi voltai brevemente e in qualche modo riuscii a liberare il polso, ma, proprio quando stavo per correre da Harry, Dave afferrò il mio braccio e mi tenne ferma.

"Devi calmarti, Carissa. Sei al sicuro ora, ti avrebbe solamente fatto del male." provò a dire, ma io lo guardai solo male.

"Non sai nulla di lui. Non mi avrebbe fatto del male di proposito." sibilai con rabbia. Dave scosse soltanto la testa e della delusione balenò nei suoi occhi. Fu allora che capii che non capiva. Nessuno di loro avrebbe mai capito.

Voltai la testa e vidi i poliziotti afferrare Harry per i bicipiti e trascinarlo verso la porta. I suoi ricci scuri coprivano il suo volto e la testa ondeggiava da un lato all'altro, ma improvvisamente smise di muoversi. Sentii il mio cuore iniziare a frantumarsi nel petto e aumentò il respiro quando vidi quanto debolmente provasse a sollevare la testa.

E prima che scomparisse dietro la porta, tra due poliziotti e a malapena cosciente, si incontrarono i nostri sguardi. Lo sguardo nei suoi occhi verdi era morbido, ma c'era anche qualcos'altro. Qualcosa che mi fece sanguinare il cuore dal dolore.

Tristezza.

"Lasciami andare!" urlai a Dave, ma era già troppo tardi. La porta si chiuse e nello stesso momento il mio cuore si frantumò in milioni di pezzi.


Corretto.

24 Hours [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora