capitolo quarantasei

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"Carissa!"

La voce disperata di Harry arrivò alle mie orecchie, ma, per qualche ragione, non riuscii a fermarmi. Non riuscivo neanche a realizzare quando avessi iniziato a camminare, i miei piedi sembravano aver preso quella decisione per me. Mentre inciampavo in avanti, la mia vista si fece sfocata per le lacrime che minicciavano costantemente di cadere dai miei occhi e il mio cuore si riempiva di dolore ad ogni passo che facevo. Ricordi del passato affollarono la mia mente nonostante provassi a lottarli e, mentre il ritmo dei miei passi si faceva più veloce, tutto ciò che mi aveva detto Harry velocemente si mischiò alle cose che avevo iniziato a ricordare dal momento in cui aveva menzionato quel nome.

Liam.

Ora sapevo perchè mi fosse sempre sembrato familiare. Nonostante fosse cambiato molto in questi anni, ero sicura fosse colui che avevo incontrato tre anni fa. Aveva un taglio di capelli diverso e il suo viso era più fanciullesco rispetto ad ora, ma l'unica cosa che non era cambiata erano i suoi occhi castani.

Ecco perchè ero sicura che fosse lui.

Un ragazzo che mi aveva fatto strane domande e fatta sentire un po' a disagio. Un ragazzo che aveva passato molto tempo con Zayn, quasi subito dopo aver iniziato ad allontanarmi da lui. Li avevo sentiti discutere di qualcosa quasi ogni volta che andavo a fare visita a Zayn a casa sua, ma a quei tempi non ero interessata a cosa stessero parlando, nonostante avessi sempre pensato che c'era qualcosa di strano nel modo in cui parlavano tranquillamente e smetteveno di discutere appena entravo nella stanza.

Ma c'erano state volte in cui avevo sentito delle frasi della loro discussione. E ora le parole che si erano scambiati balenarono nella mia mentre come se bruciassero, ed era come se in realtà potessi sentirle perchè bloccavano ogni altro suono. Non sentivo i miei passi, non sentivo il vento che mi soffiava addosso, non sentivo se Harry mi stesse seguendo.

Riuscivo a sentire solo le frasi che avevo per sbaglio sentito e che una volta non avevano significato nulla per me. Fino a quel momento.

"Il gioco ricomincerà di nuovo a breve."

"Dobbiamo essere pronti per far sì che il nostro piano abbia successo."

"Penseranno che è lui a tenere i soldi."

"Ha fottutamente lasciato Ella con quel bastardo. È arrivato il momento che si gusti la sua propria medicina."

Continuai a correre nonostante i miei polmoni avessero bisogno di ossigeno e tutto il mio corpo facesse male dalla testa ai piedi. Rifiutai di fermarmi, perchè sapevo cosa avrei fatto in quel momento, sarei caduta a terra completamente distrutta.

Ero stata così cieca.

Non avevo neanche realizzato che il destino di Harry era stato pianificato dritto davanti ai miei occhi.

Proprio come il mio.

"Se un giorno venissi catturata dalla strada, cosa faresti, Carissa?"

"La tua materia preferita è matematica? Perchè sembra che ti piaccia risolvere ogni tipo di problema..."

"Saresti capace di tollerare una persona che non conosci per un giorno?"

Il piede colpì qualcosa di duro e, per un momento, il mondo sembrò ruotare davanti ai miei occhi. Aspettai di sentire l'impatto contro il duro terreno senza nemmeno provare a riacquistare l'equilibrio.

Alla fine avevo raggiunto il momento in cui tutta la mia forza mi aveva lasciata.

Le mie ginocchia colpirono per prime il terreno, poi la parte superiore del mio corpo. Del dolore fulmineo, acuto, mi attraversò, ma io strinsi i denti rifiutando di piangere. La polvere riempì i miei polmoni e, ogni volta che tossivo, il dolore bruciante mi oscurava tutto ciò che avevo davanti agli occhi. Sapevo che ero vicina al perdere conoscenza, ma al momento era tutto ciò che volevo. Quindi premetti la guancia sul terreno sporco e chiusi gli occhi. Tremavo leggermente e il mio respiro era irregolare, ma non provai neanche a muovermi o a trovare una posizione più comoda. Ero troppo stanca di essere forte tutto il tempo. Ero stanca di essere coraggiosa, ero stanca di provare a scappare da tutto.

24 Hours [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora