capitolo cinque

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"Arrivati," annunciò Harry bruscamente mentre fermava la macchina davanti a una piccola villetta a schiera marrone. "Rimani qui. Torno presto."

Si tolse la cintura e uscì dalla macchina sbattendosi la portiera dietro. Lo guardai attentamente mentre camminava verso la porta principale della casa, quando all'improvviso si girò. Prima che potessi reagire, spalancò la portiera.

"Esci. Non posso rischiare che provi di nuovo a scappare." disse. Mi sganciai la cintura e uscii dalla macchina provando a non guardare Harry. Altrimenti avrebbe potuto vedere il disappunto nei miei occhi quando tutte le mie speranze di una fuga si erano frantumate.

Seguii Harry verso la porta principale e aspettai finchè riuscì ad aprirla con una piccola cosa, probabilmente con un pezzo di filo d'acciaio. Proprio quando la porta si aprì, Harry entrò. Rimasi all'ingresso non sapendo se avrei dovuto seguirlo, quando lo vidi camminare verso il piccolo cassettone. Prese qualcosa da esso e mise velocemente l'oggetto in tasca prima di ritornare dov'ero rimasta in piedi.

Non disse nulla mentre mi sorpassava, mi guardò velocemente solamente. Chiusi la porta dietro di noi e ritornammo alla sua macchina nera. Ebbi a malapena il tempo di sedermi che Harry già sfrecciava, facendomi annaspare quando la schiena colpì il sedile. Di nuovo. Quando mi girai per guardarlo, per mia sorpresa lo vidi sorridere.

"Devi capire il fatto che dovremmo affrettarci durante il gioco," disse.

"L'ho già capito," risposi alzando gli occhi al cielo.

Sentii Harry ridacchiare leggermente. Poi improvvisamente divenne silenzioso. Quando lo guardai, lo vidi guardare nello specchietto retrovisore. I suoi occhi si socchiusero leggermente e vidi le sue mani stringere così forte il volante che le sue nocche divennero bianche.

"Cazzo," imprecò silenziosamente e spostò lo sguardo dallo specchietto retrovisore. "Ci stanno seguendo."

"I ragazzi dell'altra gang?" chiesi girandomi. Una macchina rosso scuro stava dietro di noi e, anche se Harry guidava veramente veloce, la macchina ci era comunque alle calcagna.

"Daniel e Jonah," confermò i miei pensieri Harry. "Stai attenta. A loro piace giocare con le loro pistole anche se hanno una mira di merda."

"Pistole?!"

Ebbi a malapena il tempo di dirlo che sentii un forte sparo all'esterno della vettura. Strillai e mi abbassai velocemente, tenendomi terrificata la testa. Harry imprecò di nuovo e premette talmente forte l'acceleratore che sembrava quasi che la macchina volasse.

Osai sollevare la testa e guardai nello specchietto retrovisore per vedere se la macchina rossa fosse dietro di noi. Vidi solo la strada vuota e un sospiro di sollievo scappò dalle mie labbra.

"Li vedi?" Harry chiese.

"No," risposi velocemente e spostai lo sguardo dallo specchietto retrovisore. Quando fissai Harry lo vidi accigliarsi prima di iniziare a rallentare. Poi, all'improvviso, sentimmo di nuovo uno sparo e questa volta colpì il retro della macchina.

"Piccoli stronzi. Gliela farò pagare per questo," Harry sibilò furioso mentre spingeva di nuovo l'acceleratore. Sentii il mio cuore battere selvaggiamente e strinsi a pugno le mie mani tremanti prima di riaprirle. Case e alberi scorrevano davanti ai miei occhi mentre le superavamo. Un forte tonfo mi fece saltare sul posto e, terrificata, fissai lo specchietto retrovisore notando la macchina rossa proprio dietro di noi.

"Okay, ne ho abbastanza con questa merda," disse improvvisamente Harry. Lo vidi portare la mano nella tasca della giacca e prese la pistola.

"Hai intenzione di...?"

24 Hours [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora