capitolo trentatrè

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"Cosa vuoi che faccia?" chiesi brevemente guardando Harry e facendo del mio meglio per spingere via la paura. Potevo percepire che fossimo seriamente in pericolo, l'espressione dura di Harry e il suo tono teso ne erano la prova. Non l'avevo mai visto così rigido come lo era ora.

"Devi scambiare posto con me e semplicemente continuare a guidare," Harry spiegò velocemente. "Spero tu sappia come si guida."

"Sì," la menzogna scivolò così facilemente sulla lingua che a malapena lo notai. In realtà non stavo mentendo, semplicemente non gli avevo detto tutta la verità.

Avevo guidato la macchina solo un paio di volte con mia sorella che mi aiutava, ma non avevo ancora preso la patente, quindi sapevo solo le basi. Speravo sarebbe stato abbastanza perchè, al contrario, non potevo fare molto per aiutare Harry. Entrambi sapevamo che non avrei sparato dato che Harry non mi avrebbe neanche lasciato usare la pistola per uccidere qualcuno, nè io volevo farlo.

"Tieniti pronta. Proverò a fermare la macchina per un paio di secondi così tu puoi saltare sul posto di guida. Fallo più velocemente che puoi e prova a dimenticare quei bastardi dietro di noi. I loro colpi non ti colpiranno se sei veloce." Harry mi istruì, guardandomi per assicurarsi che avessi capito tutto. Io annuii con la testa e presi un profondo respiro per calmarmi. Harry mi guardò un'ultima volta prima di focalizzare i suoi occhi verdi sulla strada. Improvvisamente sentii di nuovo un colpo e questa volta il colpo volò a soli pochi centimetri dalla mia guancia e colpì il vetro. Il piccolo foro che si era formato sul vetro era solo il ricordo di ciò che poteva succedere se la pallottola non fosse volata accanto a me, ma dritto verso di me.

Mi sforzai di continuare a respirare normalmente nonostante il mio cuore stesse battendo violentemente nel petto e riuscivo a sentire le mie mani tremare. Presto notai una rotatoria e, dal modo in cui si aggrottarono le sopracciglia di Harry, seppi che era la nostra unica possibilità di avere un po' di tempo in più. La presa di Harry si strinse mentre girava il volante e io velocemente mi tolsi la cintura preparandomi. La macchina si abbattè sulla sinistra, girando intorno alla rotatoria, poi Harry girò di nuovo il volante per prendere una delle strade più piccole.

"Ora!" esclamò premendo il freno.

Sentii il mio corpo muoversi prima che la mia mente potesse anche solo elaborarlo. Scivolai sul posto di guida in pochi secondi mentre Harry scivolava sopra di me quasi velocemente quanto me e, senza sprecare ulteriore tempo, cambiai la marcia e premetti l'acceleratore. Mi immaginai mia sorella maggiore Jenny accanto a me e la sua voce calma mentre mi spiegava come guidare. Per qualche ragione mi aiutò a dimenticare il pericolo, i colpi, la paura, tutto il mondo circostante. Le mie mani smisero di tremare e il mio cuore iniziò a battere normalmente mentre mi focalizzavo solamente sul guidare. Lentamente ma sicuramente accelerai e inziai a cercare tutte le strade strette che circondavano gli edifici.

Non ero mai stata così sollevata che conoscessi bene la città e sperai che mi avrebbe aiutata ad effettuare il mio piano. Volevo schivare quesi ragazzi usando le strade strette. Sapevo che su una strada dritta non avrei mai avuto successo, quindi decisi di provare in quest'altro modo.

Speravo davvero che funzionasse.

I colpi echeggiavano intorno a me, ma feci del mio meglio per bloccarli fuori e lasciai vagare lo sguardo su Harry o sulla macchina nera che probabilmente era ancora dietro di noi. I miei occhi castani si focalizzarono in avanti, le mie mani stringevano il volante e potevo solo pregare che sarei riuscita a tenere la macchina sotto controllo dato che a volte dovevo girare il volante con tanta forza che la macchina quasi ruotava su se stessa. Almeno mi sembrava così.

Poi, tutto all'improvviso, un'altra macchina nera comparve da dietro l'angolo, ma in qualche modo riuscii a girare il volante abbastanza velocemente da non finirci contro. Comunque, persi il controllo della macchina per alcuni secondi e il mondo iniziò a girarmi intorno mentre provavo disperatamente a tenere di nuovo fermo il volante. Poi vidi Harry avvicinarsi velocemente e afferrare il volante. Mi aiutò a fermare la rotazione della macchina così che potessi continuare a guidare. Lo ringraziai, ancora leggermente senza fiato, e lui mi rispose con un breve cenno, prima di ritornare a sparare.

24 Hours [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora