24 Hours [h.s. - italian translation]

capitoli quattordici

Harry's P.O.V.

Cosa cazzo avevo appena fatto?! Seriamente, cosa cazzo c'era di sbagliato in me?! Questo non doveva succedere. Non avrei dovuto dirle quelle parole, ma in quel momento, quando l'avevo vista in uno stato vulnerabile, le avevo semplicemente sbottate fuori senza pensarci molto. Cazzo, non sapevo neanche cosa mi fosse passato per la testa quando le avevo dette. Volevo solo che non svenisse proprio davanti ai controlli di sicurezza e di fronte alle guardie che già ci stavano guardando sospettosi. Ora avevo capito che era stato un errore dirle qualcosa del genere, perchè aveva avuto qualche sorta di effetto su di lei che l'aveva fatta correre dritto verso i controlli di sicurezza.

Ero rimasto abbastanza sorpreso che fosse stata capace di trattenere tutta la tensione e la pressione per un tempo sorprendentemente lungo, nonostante scommettessi che lei non avesse mai fatto un gioco simile. Aveva gestito tutte le situazioni piuttosto bene, ma dovevo pensarci che ad un certo punto alla fine si sarebbe spezzata. Ma non volevo che quel momento fosse in un posto dove il rischio di essere catturati era maggiore.

Misi la mano nella tasca della mia felpa e strinsi la pistola nera con tale forza che non mi sarei sorpreso se si fosse rotta. Fissai il gate 63 dove Carissa era scomparsa un momento fa, correndo così veloce che io non sarei riuscito ad afferrarla neanche con le mie gambe lunghe. Digrignai i denti e iniziai a camminare avanti e indietro, realizzando che non ero mai stato così nervoso e preoccupato come lo ero ora. La cosa peggiore era che non potevo seguirla, perchè i controlli di sicurezza erano bloccati dalla tanta gente e, insieme ad essa, c'erano gli ispettori e le guardie che erano apparsi dal nulla. Alcuni di loro erano già corsi dietro Carissa.

Porca merda.

Cosa avrei fatto se fosse stata catturata? Correzione, cosa avrei fatto quando sarebbe stata catturata? Dove l'avrebbero portata? E se lei avrebbe detto loro che ero stato io a costringerla a fare questo gioco? Ciò avrebbe condotto loro a cercarmi di nuovo e sapevo troppo bene cosa sarebbe successo se fossi stato catturato. Fottuto Nick che sapeva che Stonebridge era una delle città più rischiose per giocare a questo gioco ed era per questo che l'aveva scelta.

Spinsi alcuni ragazzi, provando a vedere meglio lì dove vi era il gate 63. Carissa non era a portata d'occhio dopo essere scomparsa nel tunnel con una manciata di guardie che la seguivano.

Diamine. Lei non avrebbe dovuto correre tale grande rischio. Non capivo perchè avesse deciso di sfidare il pericolo solo a causa di un gioco di cui lei non sapeva nulla. O era possibile che avesse sfidato il pericolo... a causa mia? Sembrava impossibile, lei mi odiava. Non avevo fatto nient'altro che ferirla e fatta sentire così debole. Ecco perchè non avrebbe mai fatto nulla per me volontariamente. Forse pensava che le avrei fatto qualcosa se non mi avrebbe dato quella diamine di scatola. Abbastanza strano, perchè lei avrebbe dovuto già capire che se avessi voluto farle del male fisicamente, l'avrei già fatto tempo fa.

Sentii il sudore imperlarmi la fronte dato che non vedevo ancora Carissa nè le guardie uscire dal tunnel. Il tempo sembrava passare talmente lentamente ed era come se le ore che avessimo passato, fossero state solo pochi minuti.

Avrei dovuto fare qualcosa. Non volevo che Carissa venisse trascinata da qualche parte. Lei non era una criminale. Ma come potevo superare quelle persone e le guardie senza essere notato?

Stavo già perdendo le speranze, quando all'improvviso sentii qualcuno picchiettarmi leggermente la spalla. Mi girai pronto a gettare fuori qualche rude commento, quando i miei occhi incontrarono un paio di occhi blu penetranti.

"Louis? Cosa ci fai qui?" ero sollevato e confuso allo stesso tempo nel vederlo qui.

"Nick e Kate sono nei dintorni. Niall e Liam li tengono d'occhio." Louis evitò di rispondere alla mia domanda direttamente, ma non mi preoccupai di iniziare a fare ulteriori domande.