CAPITOLO DIECI

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  Mi sveglio con i deboli raggi del sole di un caldo mattino, controllo l'orologio e vedo che sono le otto. Sono talmente ansiosa ed emozionata dall'arrivo di mio fratello che non ci penso nemmeno due volte e mi alzo dal letto, mia mamma è giù ed è già sveglia.
-Buongiorno mamma- dico scendendo le scale
-Già sveglia? Potevi dormire un'altra ora- dice lei guardandomi
-Lo so ma sono emozionata, mi manca tanto Carlo-
-Ti capisco-
Faccio colazione e il tempo passa velocemente, si fanno già le nove e mezza e saliamo tutti in macchina per andare all'aeroporto. L'attesa mi distrugge, ma riesco a calmarmi quando vedo i suoi occhi azzurri in lontananza e la sua tuta militare un po' sgualcita. Subito mi alzo dalla sedia e gli corro incontro, gli salto addosso e piango dall'emozione. Mi era mancato troppo.
-Fratello mio!-
-Sorellina quanto tempo!- dice ancora abbracciandomi
Si stacca e abbraccia anche i miei genitori, finalmente tutta la famiglia al completo. Non lo vedevo da otto lunghissimi mesi e finalmente eccolo tra le mie braccia. I suoi capelli cortissimi e castani come quelli miei erano leggermente schiacciati dal cappello che porta sul capo, i suoi occhi azzurri che fanno invidia al mondo intero e che io amo troppo. E' dimagrito tantissimo, la guerra è terribile e non capisco perché lui debba partire sempre. So che c'è bisogno di soldi, ma voglio che rimanga qui con noi e non lontano.
Aiutiamo Carlo con il borsone e ci dirigiamo verso casa. Io e mamma prepariamo la cena e facciamo tutto con cura per far sentire a casa mio fratello nel migliore dei modi. Mentre mettevo i tovaglioli sul tavolo mi squilla il telefono, una chiamata da facetime di Alessia. Rispondo e le racconto che mio fratello è arrivato, lei lo saluta dalla videocamera e il mio sorriso è stampato su di me. Ad un tratto il mio pensiero va da Alessandro.. come vorrei lui fosse qui a condividere tutta questa felicità con me. Dopo alcuni minuti chiudo perché è pronta la cena, mangiamo tutti insieme e mio fratello ci racconta un po' com'è stata la sua vita durante questi mesi lontano da casa. Sembra essere difficile andare in guerra, pesante e massacrante. Le sue mani sono screpolate e consumate dal freddo nonostante sia piena estate, ha graffi un po' ovunque ma il suo viso è sempre meraviglioso.
Ricevo un messaggio da Alessandro: "Buonasera piccola ♥", rispondo con un sorriso e mio fratello se ne accorge.
-Mi sa che noi ci dobbiamo fare una bella chiacchierata, non trovi?- rivolgendosi a me con tono curioso
-Mi sa di si!- sorrido
Dopo aver aiutato mamma a sparecchiare esco fuori insieme a Carlo, ci sediamo nell'altalena a due posti come una volta, come quando eravamo piccoli. La serata è tranquilla e non fa tanto caldo, il solito venticello viene ad accarezzarmi il viso e l'odore del mare si sente più che mai.
-Allora, sono tutto orecchie!-
-Beh...dopo la maturità la mamma e papà mi hanno regalato il viaggio a Milano e sono andata un mese a casa di Rebecca. Lei aveva alcuni amici e tra loro c'era un ragazzo che mi ha colpito subito, si chiama Alessandro-
-Il cantante?-
-Come caspita fai a saperlo?- chiedo stupita
-Lo intuivo, so che vive a Milano e sapevo che Rebecca aveva un amico cantante-
-E non me lo hai mai detto?- dandogli una gomitata
-No, sai che sono geloso della mia sorellina!-
-Cattivo!-
-Quindi?- mi chiede lui curioso di come prosegue la storia
-Quindi abbiamo passato del tempo insieme... poi lui mi ha confessato che provava qualcosa per me e allora ci siamo baciati. I giorni passavano e io dovevo tornare a casa così anche se ci siamo messi insieme, la distanza è l'unico problema tra di noi- concludo con lo sguardo basso- e poi...
-E poi ti sei innamorata- afferma lui
-No...cioè non lo so-
-Si, lo sei Marìa. Si legge da un miglio da distanza e poi io che sono tuo fratello lo so benissimo. Sei sempre stata trasparente come l'acqua-
-Insomma siete tutti fissati con questo 'trasparente come l'acqua'!-
-E' la verità!- ride- e adesso quando vi vedrete?
-Non lo so, è questo che mi fa più male...-
-Non disperare, sono sicuro che vi vedrete quanto prima- quanto vorrei fosse come dice mio fratello. Ad un tratto lo vedo che prende qualcosa dalla tasca –ah, dimenticavo questo è per te-
-Cos'è?- chiedo io
-E' una collana che ha il ciondolo con un carro armato...non è una delle migliori collane che esistono ma per me significa il non arrendersi mai. Insomma sai che io sono sempre stato un guerriero, voglio che la tieni tu e tieni in mente che non devi arrenderti mai qualunque cosa tu faccia!- aprendo la mia mano e porgendomela
-Oddio grazie!- scendendomi qualche lacrima
-Mi raccomando non perderla mai, è un modo per tenermi vicino quando sono via e anche un modo per incoraggiarti-
-Grazie grazie grazie! Ti amo- fiondandomi tra le sue braccia
-Anche io piccola-
-Anche Alessandro mi chiama così- dico asciugandomi le lacrime
-Eh no, solo io posso chiamarti così. Verimm si o'aggia sistemar io! (Vediamo se lo devo sistemare io!)-
-Il tuo napoletano non fallisce mai fratellino!- dico ridendo
-Ovvio-
La serata scorre e dopo la mezzanotte decidiamo di andare a letto. Quella collana ha segnato in me qualcosa di indelebile, prometto di non perderla mai. Mando un messaggio ad Alessandro:" Buonanotte cucciolo, domani ti chiamo e ti racconto tutto. Baci" dopo poco lui mi risponde "Aspetto la tua chiamata, a domani piccola". Con un sorriso mi addormento e con la collana addosso spero ancora in altri giorni felici come questo.  

Un'incredibile agoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora