CAPITOLO TRENTANOVE

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  Gambe intrecciate, cuore che batte all'impazzata, il suo respiro su di me. E' così che mi sveglio,un'altra volta e l'ultimo giorno di questo splendido sogno vissuto. Si sa che quando si è accanto alla persona che si ama il tempo non basta mai, né i baci, né gli abbracci, né la passione bastano. Guardo verso le tapparelle della sua stanza coperta dal suo caldo corpo e dalle bianche lenzuola che avvolgono solo la mia vita. Mi strofino gli occhi e per un attimo mi sento come se il tempo si fosse fermato, come se il destino voglia darci ancora qualche attimo per sfruttare il nostro amore.
-Principessa.. che fai, mi guardi mentre dormo?- dice con gli occhi socchiusi e sorridendomi
-Si, starei ore a guardarti- passo una mano fra i suoi capelli così morbidi
-Anche io, senza smettere mai- mi accarezza il viso e mi bacia, lentamente, dolcemente e con la sua passione che mi travolge ogni volta.
Passiamo un altro po' di tempo a letto e poi ci vestiamo, preparo la valigia mettendo tutto in ordine. Ho l'aereo di primo pomeriggio, il cuore mi duole ma torno felice. Decidiamo di andare a fare un pic-nic in uno dei parchi più belli di Milano. Scegliamo un posto all'ombra sotto un pino e passiamo tranquillamente la nostra mattinata, con i raggi del sole a riscaldarci l'anima.
-Si sta benissimo- dico sdraiandomi accanto a lui al sole
-Meravigliosamente vorrai dire- sorride- non mi sono mai sentito così bene con una ragazza..-
-Dici davvero?- lo guardo, sentendomi una scossa per tutta la schiena
-Si, in passato non ho avuto belle esperienze. Ho cercato a lungo quella ragazza che mi facesse battere tanto il cuore, però non c'era mai nessuna che rispettasse le mie decisioni, che condividesse i miei sentimenti e i miei sogni-
Lo guardo ancora, cercando le parole giuste per potergli dire quanto sono innamorata di lui.
-Poi sei arrivata tu, mi hai cambiato la vita completamente. Mi hai aperto il tuo cuore con la tua dolcezza, la tua timidezza e la tua innocenza..- si avvicina e mi da prima un bacio sul naso e poi sulle labbra
-Ale tu.. tu mi hai insegnato ad amare. Prima di te non sapevo cosa volesse dire questa parola. Sei stato un soffio di felicità improvviso, mi hai rialzata quando avevo perso la voglia di fare qualsiasi gesto, anche il più semplice-
-E' la prima volta che sono innamorato davvero- dice avvicinandosi a me e tenendomi stretta
-Anche io- gli do un leggero bacio a stampo- non amerò mai nessun'altro come amo te-
-Promettimelo, promettimi che sarò l'amore della tua vita. Io voglio che tu lo sia della mia-
-Lo prometto. Non ci sarà nessun'altro oltre te-
-Vale lo stesso per me, sei l'unica-
Stiamo in silenzio, sento solo le foglie degli alberi agitarsi a causa del vento, gli uccellini cinguettare, il suo dolce respiro e il mio cuore, che sta esplodendo per quelle parole. A volte ci sono cose che per dirle o esprimerle hanno bisogno del silenzio, hanno bisogno di dimostrazioni. Mi bacia, con tutta la passione che ha e trasmettendomi quel vortice di emozioni che rimarranno per sempre indelebili sulla mia pelle.

L'aeroporto mi da sempre due emozioni contrapposte: felicità quando arrivo a destinazione, tristezza quando ritorno nel luogo in cui sono inchiodate le mie speranze. Lo stesso aereo che mi ha portato dall'amore della mia vita, mi sta allontanando da lui.
-Ricorda sempre quello che ti ho detto- dice con il mio viso fra le sue mani
-Anche tu. Sono tua Alessandro, ti appartengo per l'eternità-
-Stessa cosa io-
-Ti amo-
-Anche io piccola-
Mi stringe a lui e mi poggio sul suo petto, accoccolata e stringendolo dalla vita. Il mio volo viene annunciato e mi stringo di più a lui, mi scende una lacrima. L'avviso che il sogno è finito.
-Piccola, non piangere altrimenti non ti mollo più- dice asciugandomi la lacrima con il suo pollice
-Magari potessi rimanere qui- lo bacio ancora una volta, poi trascino la mia valigia e vado verso la porta d'imbarco. Mi volto e lo guardo, sento dentro di me una strana sensazione che quasi mi gira la testa. Mi sorride, ricambio. Ciao amore mio, ci rivedremo vero?

Guardo dal piccolo finestrino le nuvole, mentre mi ci immergo dentro. Ripenso ai giorni passati, ai sorrisi, alle notti di passione e a quei baci che hanno lasciato in me un ricordo indelebile. Mi sfioro le labbra e sento un brivido dentro, chiudo gli occhi cercando di rivivere quel ricordo. Un attimo dopo però ho un capogiro, chiamo l'hostess per farmi dare un bicchiere d'acqua.
-Tutto bene signorina, le porto qualcosa da mangiare?- mi chiede la giovane donna dall'uniforme verde scuro
-No, grazie per l'acqua- dico sospirando
Napoli, sto ritornando. Conservami giorni felici, come quelli che ho vissuto o giorni tranquilli, senza dolore e con nuove prospettive.   

Un'incredibile agoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora