CAPITOLO CINQUANTACINQUE

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  -Dove credi di andare?!-
-Lasciami!- dico liberandomi dalla sua presa
-Cosa ti avevo detto? Te la sei cercata. Dammi Carlo,subito-
-Mai!Mio figlio non lo tocchi, mi hai capito bastardo?- dico gridando
-Puttana!Vieni qua immediatamente!-
Corro con Carlo in braccio finché posso, attraverso la strada consapevole che qualche auto potrebbe colpirmi ma poco mi importa. Proteggerò il mio bambino, costi quel che costi!
-Mamma!- si stringe a me spaventato
-Va tutto bene amore, non preoccuparti- cerco di rassicurarlo anche se ho più paura di lui
Continuo a correre ma Andreas mi segue, salgo sul primo autobus che passa mentre lui continua a correre per inseguirlo. Sono terrorizzata, la gente mi guarda ma io non so spiccicare una singola sillaba, mi accorgo che Andreas non si vede più a causa della velocità del mezzo e scendo nella fermata di prima, vicino all'asilo. Continuo a correre ed entro nell'edificio, Consuelo viene verso di me sconvolta.
-Marìa!Che ci fai qui?-
-Consuelo...- dico con l'affanno- Andreas...-
-Come?-
-Andreas ha scoperto tutto. Ti prego tieni Carlo, non so cosa mi succederà perché so che sta preparando la sua vendetta. Ti prego prenditi cura di mio figlio fino a quando non riuscirò a liberarmi di lui!-
-Marìa...oh Dio..- prende Carlo in braccio che piange aprendo le braccia verso di me- giuro che se non ti vedo tornare dopo due giorni chiamo la polizia-
-Si, fallo Consuelo..aiutami ti prego!-
-Certo che ti aiuterò!-
-Tesoro, la mamma ha da fare. Tornerà presto, te lo prometto- do un bacio sulla fronte a Carlo e scappo via. Esco dall'edificio e continuo a correre senza meta, cercando di trovare una caserma della polizia. I miei tentativi sono vani quando un fazzoletto bianco copre il mio viso e per me solo il buio.

Mi risveglio, con le mani legate in un posto da me totalmente sconosciuto. Un luogo lugubre, semi buio e sotterraneo. Quello che mi circonda è solo muro di pietra, una brandina mezza rotta e un tavolino. Una lampadina illumina leggermente l'ambiente e la puzza di muffa inonda le mie narici. Dove sono, che posto è questo? Una finestra con delle sbarre è l'unico posto dove entra aria e una porta chiusa con un catenaccio all'esterno mi fa capire che non ho nessuna via d'uscita.
-Aiuto!C'è qualcuno lì fuori?- grido ma non sento nulla, solo la mia eco-aiuto!C'è qualcuno? Aiuto sono chiusa qui dentro!-
-Perché gridi tanto?Non ti sentirà nessuno- ecco il bastardo, che cammina verso di me
-Che cosa vuoi dalla mia vita?Dimmelo!- gli grido in faccia con tutta la voce che ho
Ridacchia e mi prende il mento con la sua orribile mano.
-Cosa voglio?Te, mia dolce stellina- continua ridacchiare-mi hai rubato il cuore dal primo momento che ti ho visto con la tua amichetta. Quando ho saputo che eri fidanzata, oh...non puoi capire che dolore ho provato dentro il mio cuore. Mi sono sentito veramente triste, perché ti desideravo già. Desideravo toccare la tua pelle, baciare le tue labbra e ogni volta che pensavo che era qualcun'altro a farlo, non sai quanta rabbia avevo. Mi hai fatto uscire fuori di testa, avevo in programma di portarti via con me e costruirmi una famiglia fino a quando scopro che eri incinta di quello stronzo- le lacrime scendono sul mio viso senza sosta. Cosa sta blaterando?E' ubriaco?- quel bambino doveva essere mio!Ma visto che lui non può esserlo, lo sei tu. Sei mia, mi appartieni-
-Io non sarò mai tua!Puoi abusare di me tutte le volte che vuoi ma il mio cuore, la mia anima, non saranno mai tuoi!-
Mi da un violento schiaffo che lascia un grande bruciore sulla mia guancia. Perché fa così? Vuole uccidermi? Oh fratello mio, tu che sei il mio angelo del cielo, ti prego aiutami...Le mie lacrime scendono nuovamente, cerco di allontanarmi ma mi tiene i polsi con forza.
-Andreas...- singhiozzo- Andreas cosa vuoi? Perché mi fai questo?-
-Perché ti amo!Lo vuoi capire?-
-Tu non mi ami!Chi ama non fa del male!-
-Non ho altra scelta-
-Pensi che facendo così mi fai cambiare idea? Pensi che così potresti conquistare il mio cuore?-
-Non ho trovato nessun modo per farti innamorare di me!-
-Ho chiesto solo tempo, l'hai sempre saputo sin dall'inizio che non sarebbe stato facile-
-Ti ho dato tutto il tempo del mondo. Ma sai mia cara, quando non ti si rivolge nemmeno uno sguardo dolce devi rimediare in qualche modo-
-Cosa ne vuoi fare di me? Uccidermi per poi lasciarmi qui? Ti scopriranno e per te non ci sarà nessuna via di scampo!-
-Questo è quello che dici tu. Nessuno saprà niente-
-La pagherai molto cara!-
I suoi occhi tanto crudeli e pieni di rabbia, ci vedo il fuoco dell'inferno. Il suo pugno chiuso colpisce il mio zigomo tanto violentemente che sento come se ci fosse un tamburo dentro il mio viso, eccone un altro e un altro ancora. Colpisce il mio ventre, il mio fianco e poi strappa i vestiti che ho addosso, lega i miei polsi alle sbarre del letto e inizia il mio calvario. Non so per quanto tempo va avanti così, sono ore che mi sento morire a poco a poco, le mie braccia doloranti, ogni parte del mio corpo. I numerosi lividi di tutti questi anni, i graffi e gli strattoni...non so cosa rimane di me. I miei capelli rovinati, le mie labbra spaccate e le mie mani ruvide. Ero solo un'adolescente, ora sono una donna martire. Mi sento morire mentre lui continua ad abusare di me senza pietà. Non ho più la voce, né le forze necessarie per difendermi, chiedo solo pietà con i miei occhi, rossi e gonfi. Finalmente, il tanto atteso buio si impossessa di me.   

Un'incredibile agoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora