Quest'anno l'estate è passata in fretta, troppo in fretta. Anche la permanenza di mio fratello da noi è passata troppo velocemente, è già il giorno della sua partenza.
-Non andartene!- dico abbracciandolo
-Fosse per me rimarrei...- dice lui ricambiando
-Ma perché devi andare? Potrai trovare lavoro qui-
-Il mio destino è combattere-
Lo aiuto a fare il borsone e una volta pronto con papà lo carichiamo in macchina, ha indossato nuovamente la tuta militare tanto sgualcita e il suo cappello. Stringo la collana che ho al collo tra le mie dita, da oggi in poi sarà il mio porta fortuna.
Dopo circa quindici minuti siamo arrivati all'aeroporto, scendiamo e ci camminiamo verso le partenze. La voce avvisa il volo di mio fratello, mi si spezza il cuore e i miei occhi cominciano a diventare lucidi.
-Su piccola...-
-Quando tornerai?-
-Per Natale, cercherò di portarti qualche altro regalo-
-Non ce n'è bisogno, la cosa importante è che tu stia bene-
-Ti voglio bene sorellina!-
-Anche io-
Lo abbraccio forte, saluta anche i miei e va verso il check-in. Stringo forte la collana e le lacrime scendono, non posso evitarlo. Ciao fratellone, conterò i giorni al tuo ritorno.Stasera non c'ho voglia di rimanere in casa perciò chiamo Alessia.
-Ehi Ale!-
-Marìa, come stai?-
-Insomma, sono un po' triste per la partenza di mio fratello..-
-E' già partito?-
-Si, sto per tornare a casa ma onestamente non ne ho proprio voglia. Sto cercando qualcosa da fare per distrarmi, che ne dici se andiamo a fare una passeggiata al lungo mare?-
-Si buona idea, mi preparo e arrivo-
-Perfetto, a dopo-C'è ancora luce, ma il sole sta per tramontare e Napoli si colora di arancione. E' così bella che a volte mi perdo nel guardarla, ho scattato tantissime foto e ogni volta le stampavo per appenderle nella bacheca di camera mia. Io e Alessia ci prendiamo un gelato e chiacchieriamo, ovviamente esce il discorso dei ragazzi.
-Mi manca Giulio..- dice lei tristemente
-E a me manca Alessandro-
-Come va?Continuate a sentirvi, giusto?-
-Si si.. ma non è la stessa cosa-
-Lo so, vorrei davvero andare da lui-
-Ed io insieme a te-
Mentre camminavamo ci ferma un ragazzo, non sembrava delle mie parti
-Scusatemi mi sono perso, potete dirmi dove si trova Piazza Nazionale?- dice con accento straniero
-Devi percorrere la parallela di questa strada e andare sempre dritto, dopo di che giri a destra e sei arrivato- dico indicando con il mio indice la direzione
-Grazie mille signorina- dice il ragazzo sorridendomi
Era alto, molto scuro di carnagione ed aveva dei capelli nerissimi come la pece, così come gli occhi. Aveva una parlantina molto strana, parlava lentamente e quanto alle mie conoscenze linguistiche sembrava proprio spagnolo
-Di nulla-
-Non sei di qui vero?- Gli chiede Alessia, sempre con la sua curiosità
-No, sono di Saragozza-
-E come mai ti trovi qui?- chiedo io
-Mi sono trasferito per studiare italiano-
-Che bello!- dice Alessia
-Si, abbastanza-
-Guarda che cosa, a me piace la Spagna- dico io non pensando che questa frase sarebbe stata la mia rovina
-Davvero? E ci sei mai stata?- mi chiede lui
-No, mi piacerebbe- dico limitando a sorridere
-Comunque che maleducato, non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Andreas Vincente Ferrer- dice lui porgendomi la mano
-Quanti nomi, io sono Maria- dico stringendo la sua mano, poi si presenta ad Alessia ma guardando me. Capisco che ti piace cosi tanto l'Italia ma non mi fissare tanto.
-Si noi della Spagna abbiamo il cognome di entrambi i genitori-
-Pero' parli molto bene l'italiano- dice Alessia
-Visto che stiamo chiacchierando perche' non mi accompagnate voi?- dice lui sempre fissandomi
-Certo- dice Alessia
Ci mancava solo che lei facesse la gentile, questo tipo continua a guardarmi! Dopo averlo accompagnato fino alla piazza, lui ci saluta.
-Grazie mille ragazze, e' stato un piacere parlare con voi. Ciao Maria-
-Ciao Andreas- dico appena sorridendo
Appena se ne va, "sgrido" Alessia.
-Dico io, tu dovevi fare proprio la gentile?- dico tirandola per il braccio
-Ma poverino aveva bisogno di indicazioni- dice lei ridendo
-Certo, indicazioni che sicuramente non trovava stampate nella mia faccia-
-Hai colpito!- dice lei ancora ridendo
-Dai smettila, sai che per me esiste soltanto Alessandro-
-Si si, lo so. Tranquilla scherzavo-
-Va bene, sei perdonata. Adesso torniamo a casa?-
-Si accalappia uomini!-
Camminiamo a braccetto ridacchiando un po', non so perche' ma dentro me avevo una strana sensazione.
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Un'incredibile agonia
RomanceSe esiste la felicità, allora io sono fuori dal mondo. Se esiste il sorriso, allora io sono un extraterrestre. Capitano le volte in cui vorresti tornare indietro nel tempo per rivivere quelle sensazioni, quelle emozioni o quei momenti di un'adolesce...