CAPITOLO DODICI

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  Velocizzamo il passo e arriviamo in pizzeria, io e Alessia ordiniamo due margherite con le patatine e una volta prese, ci dirigiamo verso il parcheggio dove avevo messo la macchina. Ho imparato a portarla finalmente grazie all'aiuto di mio fratello, avevo bisogno di avere la mia indipendenza. L'odore della pizza mi fa pensare ai bei tempi quando la mangiavo con il mio fratellone in camera mia nonostante la mamma ci sgridava per le briciole che combinavamo. Mi manca già così tanto... per me lui è la cosa più importante. Arriviamo a casa e non c'è nessuno, mamma e papà erano usciti a cenare fuori e noi avevamo campo libero. Apparecchiamo e mangiamo tranquillamente e dopo aver finito io chiamo Alessandro e Alessia chiama Giulio, uso facetime perché ho voglia di vederlo anche se tramite uno schermo, squilla e dopo un po' risponde.
A:" Amore mio!"
M:" Amore"
A:" Com'è andata oggi?"
M:" Tutto bene, c'è Alessia a casa mia e abbiamo mangiato una pizza"
A:"Come vorrei essere con te"
M:" Anche io"
A:" Tutto bene? Devi raccontarmi qualcosa?"
M:" No, tutto bene. Cosa dovrei raccontarti?"
A:" Non so.. hai una faccia"
M:" Una faccia bruttissima"
A:" Smettila stupida, lo sai che sei bellissima"
M:" Tu lo sei"
Dopo un'ora passata a parlare, chiudiamo e Alessia si prepara per tornare a casa visto che i miei sono tornati. Non ho voluto dirgli niente di Andrea, alla fine non è successo nulla di cui lui debba preoccuparsi, non vorrei che ci mettessimo a litigare per questa cavolata.
-Ciao cucciola, grazie per la compagnia- abbraccio Alessia
-E di che?Ci sarò sempre per te. Alla fine abbiamo una cosa in comune: soffriamo entrambe la distanza-
-Si, hai ragione-
-Hai raccontato ad Ale di Andreas ? Giulio l'ha presa a ridere e dice che tutti i tipi strani li incontriamo noi- dice Alessia ridendo
-No, non gliel'ho voluto dire, alla fine non è che sia successo chissà che, ci mancherebbe che ci mettessimo a litigare. Soffro la distanza e non sopporterei di litigare con lui da lontano-
-Secondo me avresti dovuto dirglielo.. non lo sai come poteva reagire-
-Appunto, meglio aver evitato-
-Vado, ci sentiamo-
Alessia esce ed io ne approfitto per fare una bella doccia, dopo aver finito lascio asciugare i capelli al vento visto che stasera fa molto caldo. Metto il pigiama estivo e mi affaccio alla finestra, vedo la gente ancora in giro per strada nonostante sia già mezzanotte inoltrata ed io, con una gran felicità dentro anche se ripensando a ciò che è successo con quell'idiota, inizio a sentirmi in colpa per non averglielo detto ad Alessandro. Che posso farci, ho una terribile paura di perderlo.
Sento bussare alla mia porta e poco dopo entra mia madre
-Tutto okay tesoro?-
-Si mamma-
-Che stavi facendo?- dice avvicinandosi a me
-Stavo guardando fuori, mi piace così tanto Napoli di notte-
-Lo so- dice accarezzandomi i capelli – sai io e tuo padre passeggiavamo sempre al lungo mare quando eravamo giovani ed innamorati-
-Davvero?-
-Si, erano bei tempi quelli-
-Stavo pensando ad Alessandro..-
-Immaginavo, sono sicura che verrà a trovarti-
-Lo spero, altrimenti lo farò io-
-Tesoro lo sai che per adesso non possiamo pagarti altri viaggi..-
-Lo so mamma, ma a settembre volevo iniziare l'università-
-Vuoi proprio?-
-Si, voglio continuare a studiare lingue mi sembra un peccato lasciare solo il diploma-
-Ti capisco, vediamo cosa possiamo fare-
So che la situazione nella mia famiglia non è delle migliori, lavorano entrambi e non sempre riescono a coprire tutte le spese. Ma io voglio continuare a studiare e cercherò di fare qualcosa affinché accada.
Io e mamma rimaniamo ancora un po' affacciate alla finestra, con l'aria estiva che ci sposta i capelli. Che bel momento.  

Un'incredibile agoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora