CAPITOLO TRENTACINQUE

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  -Ti ha dato di volta il cervello?- esclama mia madre
-Scusate...- dico raggomitolata tra le coperte del mio letto ad una piazza e mezza, che mi sembra enorme in questo momento
-Non devi scappare così all'improvviso- dice mio padre porgendomi una tazza di tè bollente- stavo per darti per morta, non rispondevi più-
-Papà mi dispiace, non so cosa mi sia preso- dico stringendo la tazza di tè tra le mani
-Bevi- dice con sguardo addolorato- e non provare a ripeterlo-
-E' permesso..?-
-Alessia!- dico io illuminando il mio viso con un lieve sorriso
-Ti lasciamo con lei- dice mia madre per poi uscire insieme a mio padre
-Non sai quanto mi dispiace, appena l'ho saputo non potevo crederci- dice sedendosi accanto a me
-Non ci credo nemmeno io-
Mi abbraccia, l'ha sempre fatto in ogni mio momento triste, è un suo modo di consolarmi
-Devi essere forte-
-Tutti così dite- dico staccandomi dall'abbraccio
-Di certo non possiamo dirti di piangerti addosso-
-No, ma è impossibile essere forti in questi momenti-
-Nulla è impossibile Marìa-
-Non è il momento delle frasi filosofiche- dico bevendo un po' di te
-Non è filosofia, è verità. Carlo non vorrebbe mica vederti così-
So che non vorrebbe, non ha mai sopportato vedermi triste, ma in questo momento è inevitabile.
-Alessandro ti ha chiamata?-
-Si, mi sta accanto come può-
-Conta su di lui e anche su di me- dice sorridendomi appena
-Si- ricambio il mezzo sorriso

Sono tornata all'università. Anzi, in realtà sono stata costretta un po' da tutti, anche se ammetto che prima o poi dovevo uscire da quelle quattro mura. Ho cercato di riprendere a studiare e a seguire le lezioni, ma quando posso vado al cimitero. Per quanto può ancora fare un male cane, dicono che devo andare avanti e so che mio fratello avrebbe dato ragione a loro, ma mi manca un casino.
-Ehi Marìa!- mi volto e Andreas mi saluta da lontano con un cenno
Oh no, solo questo mi mancava.
-Ciao- dico sollevando anche io la mano
Si avvicina, lo sapevo.
-Come stai?-
-Abbastanza di merda- dico freddamente
-Oh, cos'è successo?- mi guarda stupito
-Andreas scusami ma non è il momento- rispondo il più acida possibile
Cammino nei corridoi ed esco fuori, mi manca già l'aria qui dentro. Mi siedo su una panchina vicino al giardino e prendo il mio libro di inglese. Leggo qualche riga e vengo interrotta.
-Perché sei scappata?-
E ti pareva, sempre in mezzo ai piedi.
-Voglio stare sola- dico con ancora gli occhi sul libro
-Qualcosa sarà pur successa Marìa, vorrei aiutarti-
-E' morto mio fratello okay? Nessuno al mondo può aiutarmi mettetevelo bene in testa tutti- dico chiudendo il libro ed alzandomi dalla panchina
-Aspetta- dice prendendomi per il braccio-
-Lasciami- infastidendomi
Ma guarda un po' questo, come si permette a toccarmi?
-Marìa calmati, non sapevo fosse morto tuo fratello. Le mie più sincere condoglianze, scusa per l'impertinenza-
Mi libero dalla sua presa e mi risiedo.
-Scusa me...ma non riesco davvero ad andare avanti-
-Ti capisco, so cosa vuol dire perdere una persona cara-
-Mio fratello era tutta la mia vita, non so cosa ne sarà di me-
-Tu sei forte, lo so. Ti riprenderai-
-Facile dirlo-
-Il tempo cura tutto-
-Ma non le cicatrici-
-Anche quelle, piano piano-
Mi dispiace averlo trattato così, ma non voglio vedere nessuno. E' tanto se sono uscita di casa oggi. Improvvisamente mi abbraccia, che diavolo gli prende? Mi stacco quasi subito.
-Mi dispiace Marìa, tanto. Hai bisogno di qualcosa?-
-Ti ringrazio ma no-
-Come vuoi ma non esitare a chidere-
Mi alzo e prendo la borsa
-Ci vediamo Andreas, vado a lezione-
-D'accordo-
Mi giro e rientro dentro, percorro il corridoio fino ad arrivare alla mia aula. E' strano riprendere le lezioni dopo tutto questo tempo, ma mi farà bene. Mi siedo al solito posto e accanto c'è Luana.
-Marìa! Dove sei stata in tutto questo tempo?- mi chiede felicemente
-Ti racconto dopo se ti va-
-Certo- sorride
Il professore parla e ricomincio a scrivere, come una volta. Per un attimo sembra che il dolore sia sparito, ma poi tutto ritorna. So che adesso devo essere me stessa più che mai, so che mio fratello vuole vedermi così. Lui vivrà per sempre nel mio cuore.   

Un'incredibile agoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora