CAPITOLO VENTISEI

57 2 0
                                    

  Sono ancora a letto abbracciata ad Alessandro, il suo respiro lieve mi solletica il viso. Sorrido pensando a tutto ciò che abbiamo passato, ma pochi secondi dopo mi rattristo al pensiero che oggi dovrà partire. Gli stampo un bacio sulla guancia e tolgo le coperte su di me, mi siedo sul letto e cerco qualcosa da mettermi su. Prendo gli slip e il mio maglioncino e li indosso, voglio fare una doccia calda. Mi alzo ma Ale si sveglia tirandomi per il braccio.
-Dove credi di andare?- dice con gli occhi socchiusi
-A fare una doccia birbante- sorrido
-Prima sai cosa devi fare-
Mi avvicino a lui e gli stampo un veloce bacio, sapendo che solo questo non gli basterà.
-Non ci siamo capiti- dice tirandomi su di lui e baciandomi con dolcezza, è così fantastico. Mi si stringe il cuore al pensiero di dovermi separare da lui. Ricambio finendo sotto di lui, lo stringo a me più che posso- adesso si- sorride
Esco dalla camera degli ospiti e vado in camera mia a prendere la roba pulita, mia madre è sotto e sta preparando la colazione e chissà cosa mi dirà appena mi vede. Faccio una doccia semplice senza lavarmi i capelli, esco e mi asciugo. Metto un paio di jeans stretti e un maglione color vinaccia, semplice mascara e sono pronta. Alessandro purtroppo andrà via per pranzo, se non fosse per tutti i concerti che deve fare a capodanno sarebbe rimasto ancora un'altra settimana. Scendo le scale e saluto tutti.
-Buongiorno famiglia- dico ancora un po' assonnata
-Buongiorno sorellina raggiante- dice mio fratello sorridendo
-Buongiorno tesoro- dicono mia madre e mio padre
Mi avvicino alla credenza per prendere la tazza del latte e il pacco di biscotti.
-Tu ed Alessandro avete fatto festa eh- mormora mia madre ed io arrossico di botto
-Mamma!-
-Ne parleremo dopo che è meglio-
Non è arrabbiata, ma alla fine c'era da aspettarselo, prima o poi l'avrebbe scoperto e le mamme sempre riescono a leggere negli occhi. Mi siedo a tavola e poco dopo arriva Alessandro, facciamo colazione tranquillamente tutti insieme. Dopo aver mangiato Ale va a fare la valigia, io vorrei tanto aiutarlo anche per stare con lui.
-Aspetta figliola- dice mia madre
-Si?-
-Siediti qui accanto a me- dice facendo spazio sul divano
-So già cosa vuoi dirmi-
-Ecco... senti tesoro io sono felice, non ti ho mai vista così innamorata, ma dovete stare attenti!- dice con tono di avviso
-Tranquilla mamma, siamo stati attenti-
-Come ti senti?-
-Triste, non voglio separarmi da lui- dico con lo sguardo basso
-Non temere, vi rivedrete prima di quanto pensi- dice e poi mi apre le braccia come per rassicurarmi. Mia madre è così speciale, mi ha sempre rassicurato in tutto e sono fortunata ad averne una come lei.

Busso e vedo Ale fare la valigia, rimango qualche secondo a guardarlo sulla soglia della porta, poi entro. Avanzo di qualche passo e lo abbraccio da dietro, posando la mia guancia sulla sua schiena.
-Piccola mia- si gira verso di me e completa il mio abbraccio, mi perdo nel suo profumo
Lo stringo forte e mi scende qualche lacrima, lui se ne accorge e mi alza il mento con la sua mano.
-Ehi, non piangere per favore- dice asciugandomi le lacrime con i suoi pollici e lasciandomi una scia di baci lungo la parte della mia guancia bagnata da esse
-Non ci riesco Ale, so che mi mancherai troppo- dico ancora con gli occhi lucidi
-Anche tu mi mancherai, ma sappi che ti penserò, ti chiamerò ogni giorno. Non avere paura della distanza, un giorno la batteremo del tutto, te lo prometto amore mio-
-E se non dovessi riuscirci? Se questa mancanza mi farà stare ancora più male?-
-Prenderai forza dal nostro amore, noi siamo forti- dice dandomi un bacio sulla fronte
Lo riabbraccio, forse più forte di prima. Non so se sopporterò questa distanza, maledizione non potevo nascere a Milano oppure lui qui a Napoli?
-Ti amo da morire Alessandro!-
-Io di più!- dice sorridendomi e poi baciandomi. Dolce e lento come solo sa fare lui. Vorrei semplicemente fermare il tempo per tenerlo ancora con me.

Abbiamo caricato già i bagagli nella macchina, il mio cuore si sta per frantumare in mille pezzi. Mio fratello e mia madre sono in macchina e mio padre sta sistemando le cose nel cofano.
-Hai preso tutto...?- dico accoccolata alla mia sciarpa e cercando di trattenere le lacrime
-Si, in caso contrario so che nelle tue mani staranno benissimo- dice sorridendo e accarezzandomi la guancia dolcemente
Saliamo in macchina e durante il tragitto gli stringo la mano e mi poggio sulla sua spalla. Dopo circa una mezzoretta arriviamo all'aeroporto, oggi il sole è pallido e l'aria è piuttosto gelida. Scendiamo e con le valigie ci rechiamo verso le partenze. Il volo di Alessandro è fra dieci minuti e lui deve andare subito, saluta i miei genitori e Carlo e poi va verso di me.
-No..non andartene- dico con le lacrime agli occhi
-Ti prego piccola non dirmi così, tornerò presto-
-Non so stare senza di te-
-Non starai senza di me, il mio cuore è tuo, io sono tuo. Qualunque cosa accada ricordalo sempre!- dice prendendo il mio viso con le sue mani e baciandomi appassionatamente. Non mi importa di chi ci sta guardando, né del resto del mondo, vorrei solo fermare questo maledetto tempo per tenerlo ancora per me.
Prende le valigie e va verso il check-in, pronto per prendere quell'aereo che lo allontanerà da me, che ci dividerà. Ciao mio amore, ci rivedremo. Te lo prometto.  

Un'incredibile agoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora