CAPITOLO QUARANTACINQUE

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  Domenica sera. Io e Andreas siamo in un pub aperto da poco a Napoli, siamo seduti in un tavolino accanto alla finestra. Stasera fa particolarmente caldo,io indosso un semplice vestitino e dei sandali. Mangiamo e lui nel frattempo fa il buffone, per cercare di farmi ridere il più possibile. Per un attimo mi sembra di vedere il sorriso di Alessandro al posto di quello suo, il cuore mi si blocca. Sento improvvisamente un senso di nausea fortissimo, mi alzo dal tavolo.
-Dove vai?- mi chiede
-Un attimo in bagno, torno subito-
Cerco di fare più in fretta possibile, mi fiondo sul pavimento buttando tutto quello che ho mangiato un attimo fa. Non capisco perché mi sento così, per un periodo era passato. Non credo che il ricordo di Alessandro mi faccia così male. Diamine, il ciclo non mi è ancora venuto ed è super in ritardo... non sarò... Suvvia, non devo pensare a queste stupidate. Mi rialzo e mi asciugo la bocca, mi risciacquo e sono a posto. Ritorno da Andreas che mi aspetta in piedi sorridente.
-Tutto bene?-
-Si- accenno un sorriso
Usciamo dal pub e camminiamo per il centro di Napoli, mi mette il braccio intorno al collo e guarda verso l'alto.
-C'è un bel cielo stasera- dice ancora con lo sguardo in alto
Alzo gli occhi anche io, noto molte stelle, in particolare una più luminosa delle altre. Sono sicura che sei tu fratellino mio, che mi guardi in ogni momento. Sono così triste,vorrei chiacchierare con te, chiederti consiglio, stare tra le tue braccia forti come delle mura, mi manchi tanto da star male.
-Hai gli occhi lucidi- dice guardandomi
-Si...ecco, vedi quella stella luminosa?-
-Quale?-
-La più grande di tutte-
-Ah si, la vedo-
-Penso che quella sia mio fratello, che mi protegge e mi guida sempre- dico sospirando
-Senz'altro è sempre con te. Eravate molto legati?-
-Si, molti ci scambiavano per gemelli-
-A me sarebbe piaciuto avere un fratello o una sorella-
-Non li hai?-
-No- dice con lo sguardo basso
Ecco perché sta sempre solo, non sente mai nessuno. Essere figli unici non è il massimo, io mi sento così sola nonostante non lo ero.
-Io amavo mio fratello più della mia vita. Da quando se n'è andato sento dentro me un vuoto incolmabile-
-Com'è morto, se posso sapere?-
-In una guerra. Era un militare, uno dei più in gamba. Un brutto colpo l'ha portato via da me-
-Mi dispiace tantissimo-
Sto un attimo in silenzio, solo adesso capisco che ho perso le due persone che ho amato di più nella mia vita.
-Su stellina, non ci pensare- mi accarezza il viso e mi da un bacio a stampo
-Si..- accenno un sorriso
-Senti, io fra una settimana circa andrò a trovare i miei genitori a Saragozza-
-Non mi hai detto nulla- dico confusa
-Si, volevo farti questa proposta prima di tutto. Ti piacerebbe venire con me? Sarà un'occasione per cambiare un po' aria, per visitare la Spagna che a te piace tanto-
-Io...beh mi piacerebbe molto-
-Ti farò vedere dove sono nato e i luoghi più belli. Che dici stellina, ti va?-
Andare in Spagna è sempre stato il mio sogno, ma non sono sicura al cento per cento. Lasciare per un po' l'Italia non mi farebbe male, no di certo.
-Devo prima avvisare i miei genitori...-
-Si, certo. Dammi la risposta entro due giorni però-
-Ma il biglietto non si deve prenotare?-
-Faccio tutto io-
-No ma.. non è giusto-
-Dai, prendilo come un regalo da parte mia- sorride
-Ma...quanto tempo staremo?-
-Fino a metà agosto, poi torniamo-
Non è poco tempo, da metà a giugno a metà agosto sono due mesi...però sarebbe una vacanza. Si, è una pazzia pura andare con una persona con cui ci sto da poco insieme, ma voglio fare di tutto per dimenticare Alessandro.
-Ti farò sapere-
-Okay stellina-

La grigliata estiva in famiglia è sempre la migliore, stasera ci sono anche i miei nonni con noi e questo mi fa sentire meglio, caccia via la mia tristezza. Mangiamo tranquillamente e l'odore del carbone bruciato è spettacolare.
-Tesoro, in questi giorni ti vedo un po' abbattuta. Che hai?- mio padre con sguardo preoccupato
-Nulla papà, un periodo un po' così. Passerà-
-Lascia perdere Alessandro, vuol dire che non ti meritava-
-Già- dico abbassando lo sguardo
-Vedo che stai uscendo con un altro- dice mentre taglia la carne
-Si, è un mio collega di università. Lo conosco da un po'..-
-Ah bene, mia nipote ha già trovato un altro papa! Lo dico sempre io, quel detto non muore mai- dice mia nonna sorridente
-Nonna dai!- rido- per ora ci stiamo solo...-
-Ho capito tutto. Tempo al tempo- afferma
-Perché non ti fai una vacanza?- dice mio padre
-In realtà...Andreas mi ha proposto di andare con lui per un po' a Saragozza, in Spagna-
-Per quanto tempo?-
-Due mesi-
-Sono troppi-
-Lo so.. ma non credo mi farebbe male cambiare aria per un po'-
-Marìa sei ancora piccola- afferma mia madre
-Piccola non è il termine giusto! E' molto giovane, ma se le va perché no?- ridacchia mio nonno
-Non posso mandarti così lontano da sola con lui, non lo conosco- dice mia madre in disaccordo
-Mamma non posso presentartelo come il mio ragazzo, non lo è del tutto per me-
-Non ha tutti i torti tua madre, però figliola...se ti fa sentire meglio andare un po' via, vai- mio padre stringendomi la mano
-Ma certo che si sentirà meglio!- dice mia nonna
-Ho l'approvazione di tutti allora?- accenno un sorriso
-Certo che si- ridacchia ancora mio nonno
-Io non sono sicura- dice mia madre
-Si...vai figliola. Insegui i tuoi sogni, voglio solo vederti felice- mi guarda con amore mio padre
Se loro acconsentono, allora d'accordo. Cercherò di dimenticarti davvero Alessandro, stavolta niente mi farà tornare indietro e se ci ripenserai, forse sarà troppo tardi.   

Un'incredibile agoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora